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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Vieste

Con un pacco tra le mani spedito dall'Italia: così quattro agenti in borghese hanno catturato il braccio destro di Raduano

Come ha appreso dal quotidiano spagnolo Ideal, Gianluigi Troiano si recava da circa un anno e mezzo presso la sede di Otura per inviare o ricevere pacchi, fornendo Armilla come indirizzo di residenza

Ventiquattro ore prima della cattura di Marco Raduano avvenuta in una località a 60 km da Bastia in Corsica, la Guardia Civile spagnola arrestava ad Otura Gianluigi Troiano, braccio destro del boss, anch'egli latitante.

Difatti, nel dicembre 2021 era evaso da Campomarino, dove era ristretto agli arresti domiciliari con applicazione del 'braccialetto elettronico' per scontare la pena definitiva a 9 anni e 2 mesi di reclusione per l'operazione 'Neve di Marzo', che ha contribuito allo smantellamento del gruppo criminale che gestiva il traffico di stupefacenti su Vieste, attività aggravata dal metodo mafioso, dall’ingente quantitativo dello stupefacente smerciato e dall’impiego di armi.

Laura Velasco, giornalista di Ideal, in un articolo pubblicato oggi sul quotidiano spagnolo di Granada, ha raccontato i dettagli della cattura di Troiano, braccato all'esterno di una società di spedizioni, dove si era recato per ritirare un pacco che qualcuno gli avrebbe spedito dall'Italia.

Le autorità - si legge su Ideal - si sono accertate che il carico fosse arrivato in ufficio e hanno organizzato l'operazione per fermarlo. L'orologio segnava circa le undici del mattino. 

Alla porta c'era un impiegato che fumava una sigaretta. Uno degli agenti gli ha fatto cenno di allontanarsi. Quando Gianluigi Troiano è uscito con il pacco tra le mani, 4 agenti in borghese si sono avventati su di lui e lo hanno immobilizzato rapidamente. Si sono tolti le felpe (sotto indossavano il giubbotto della Guardia Civil), lo hanno messo in macchina e si sono allontanati. 

Gli agenti hanno intercettato anche l'auto del detenuto parcheggiata appena fuori l'ufficio. Come ha appreso Ideal, il latitante si recava da circa un anno e mezzo presso la sede di Otura per inviare o ricevere pacchi, fornendo Armilla come indirizzo di residenza. 

Il 31enne di Vieste è attualmente imputato a piede libero (insieme ad Angelo Bonsanto), nel procedimento incardinato dinanzi alla Corte D'Assise di Foggia per l'omicidio di Omar Trotta, il giovane viestano, titolare de 'L'antica bruschetta', ucciso nel pomeriggio del 27 luglio del 2017, davanti alla compagna e alla figlioletta di pochi mesi. 

Sulle sue tracce, vi erano i carabinieri del Nucleo investigativo di Foggia, diretti dalla Dda di Bari, che negli scorsi mesi avevano già arrestato i due suoi presunti fiancheggiatori.

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