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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Anno “grigio” per gli industriali: finita la "stasi", nel 2024 ripartenza e investimenti

Il bilancio di Confindustria Foggia. Si riannodano i fili del dialogo con l'amministrazione comunale

Si lascia alle spalle un anno “grigio” Confindustria Foggia, che volutamente ha glissato su un bilancio a tinte fosche nella tradizionale conferenza di fine anno.

Riflette la “stagnazione” che pervade l’ultimo rapporto del Centro Studi nazionale di Confindustria, ma da queste parti a ingessare la crescita sono stati soprattutto i commissariamenti degli enti, a giudicare dall’analisi del presidente Eliseo Zanasi, che a marzo ha ripreso in mano le redini dell’associazione degli industriali di Capitanata dopo le turbolenze.

Confindustria ha vissuto la stessa stasi della città, ridotta all’ordinaria amministrazione: “È l’ambiente che non ci ha permesso di andare oltre”.

“È stato un anno nel quale potevamo anche immaginare che le aziende si proponessero per nuovi investimenti, ma c’è stata questa stasi del Comune di Foggia e poi anche di altri Comuni limitrofi che ha un po’ frenato l’attenzione nei nostri riguardi - dichiara ai microfoni di FoggiaToday il numero uno di Confindustria -  Però noi confidiamo, adesso, attraverso dei driver importanti, di riportare un po’ di serenità. Quando c’è governo si può pensare assolutamente ad investire”.

Il 2024 “dovrà essere l’anno della ripartenza, altrimenti non scaleremo mai le classifiche”. Di buon auspicio la collaborazione instaurata con il Gruppo Lutech, che la perseveranza del presidente della Sezione Terziario Avanzato e Comunicazione Euclide Della Vista, a capo della Fondazione Its Apulia Digital Maker, ha portato a Foggia. E con Lutech, nel giorno degli auguri, Confindustria preferisce guardare al futuro. Riscopre l’agricoltura (“un settore che per noi è fondamentale”) e rispolvera la Food Valley.

Incarna lo sguardo proiettato al futuro di Confindustria Foggia anche Rocco Salatto, neo presidente regionale dei Giovani Imprenditori, che Zanasi vuole accanto.

Oggi stesso, a proposito dei rapporti con le amministrazioni locali, gli industriali hanno incontrato la sindaca Maria Aida Episcopo. Avevano già rassegnato qualche spunto di addendum al suo programma, “che è abbastanza corposo”, osserva Zanasi: uno riguarda le Cer, vale a dire le comunità energetiche rinnovabili, l’altra il 5G, “spunti di riflessione di un partenariato pubblico privato da portare avanti”.

Una “iniziativa importantissima è quella che si sta sviluppando finalmente su Manfredonia – ha proseguito Zanasi – mettere a sistema il porto industriale. Anche una nostra azienda ha acquistato un capannone nella zona, pur non essendo di Manfredonia, ma portando lì la sua produzione”.

Non tralascia i “fattori molto negativi”, assolutamente da correggere: “La Puglia si sta spopolando. Diciamolo apertamente: noi non siamo più attrattivi. Si parla della nostra costa, ma è uno dei fattori complementari dello sviluppo di una regione”.

La svolta, invece, secondo Zanasi, è rappresentata dalle dorsali ferroviarie, la Napoli-Bari e l’Adriatica. La carta della logistica è fondamentale. Foggia, nel nuovo crocevia, si trova al “centro di interessanti prospettive”.

Nel campo energetico si gioca un’altra “partita stratosferica”. La Cer “sarà il futuro, e la possiamo anche ipotizzare nelle zone industriali”, ha detto il leader di Confindustria.

Il 2023 non si può dire sia stato l’anno della Zes per la provincia di Foggia. Eppure, fa sapere Zanasi, “c’erano richieste”, ma  la Zes ha “soltanto individuato alcune aree e non c’è stata la possibilità di attingere, come diceva Guadagnuolo, alle aree residuali per poter investire”. Insomma, gli investimenti, a sentire lui, ci sarebbero stati sicuramente se ci fosse stata la riperimetrazione.

“Noi con Guadagnuolo stavamo benissimo – ha detto durante la conferenza a proposito del commissario straordinario del Governo destinato a lasciare l’incarico a fine anno -, avevamo un colloquio diretto, personale, veloce, concreto, fattivo. Adesso non vorrei che questa storia di portarci da gennaio a Roma sul tavolo decisionale possa rappresentare un momento di difficoltà”.

La lista dei tasti dolenti per le imprese si allunga con l’accesso al credito, diventato “quasi impossibile”. La buona notizia è che molte nuove aziende si sono iscritte a Confindustria.

Zanasi ha dedicato l’ultimo passaggio del suo discorso alla partita del management della Camera di Commercio. “Avrebbe dovuto avere il suo presidente e il Consiglio il 13 dicembre, e questo non è avvenuto. Mi auguro che si trovino le soluzioni più immediate e fattive”.

Se lo stallo “si prolungasse ancora per mesi, mancherebbe un pezzo nel nostro orologio che non andrebbe avanti. E noi faremo di tutto per fare in modo che si insedi quanto prima. Abbiamo detto apertamente che Confindustria, questa volta, non chiede presidente né vice presidenza, soltanto perché, in prospettiva, ci auguriamo che nel successivo mandato ci sarà data la possibilità di avere un presidente espressione di Confindustria alla Camera di Commercio, quindi – ha concluso - è un investimento che facciamo ora per allora”.

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