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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca San Severo

Guerra di mafia a San Severo: indagini omicidio Bonaventura, rimesso in libertà Colapietra

Omicidio 14 agosto 2021 Luigi Ermanno Bonaventura a San Severo. Annullata con effetto immediato l’ordinanza cautelare emessa nei confronti di Alessandro Colapietra

Sabato mattina 7 ottobre, la Cassazione, 1ª sezione penale, a seguito della camera di consiglio celebratasi il giorno precedente, ha depositato il provvedimento di accoglimento del ricorso in materia cautelare, annullando con effetto immediato l’ordinanza cautelare emessa nei confronti di Alessandro Colapietra, dal Gip distrettuale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a seguito delle indagini seguite all’omicidio di Luigi Ermanno Bonaventura avvenuto il 14 agosto 2021 in Corso Leone Mucci, in cui rimasero feriti anche due passanti, tra cui un minorenne di 11 anni.

L'ipotesi più accreditata è che si trattò di una vendetta rispetto al delitto avvenuto nel corso dei festeggiamenti della vittoria dell'Italia agli Europei di Calcio in cui perse la vita Matteo Anastasio (l'omicidio nella notte tra l'11 e il 12 luglio).

Nella tarda mattinata del 22 agosto, il personale del commissariato di San Severo aveva tratto in arresto in flagranza per riciclaggio Antonio Bonaventura, il fratello della vittima, mentre stava applicando una targa di origine bulgara su una Alfa Romeo modello Stelvio (continua a leggere).

Poco più di due settimane dopo, il primo settembre, fu ritrovata la Jeep Renegade utilizzata per compiere l'agguato. I sicari furono immortalati dalle videocamere di sorveglianza già alcuni secondi prima dell’agguato. A bordo dell'auto di colore blu scuro, arrestarono per pochi secondi la corsa esplodendo dal finestrino posteriore destro 13 colpi calibro 9.

Il 31 marzo di quest'anno, la polizia aveva eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 8 persone ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di detenzione e porto illegale di armi da fuoco aggravato dal metodo mafioso, omessa denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale e favoreggiamento personale, tra cui Colapietra. L'obiettivo, secondo gli inquirenti, era quello di 'vendicare' la morte di Luigi Ermanno Bonaventura (leggi qui).

Furono raggiunti dall'ordinanza la madre di Luigi Ermanno Bonaventura, Anna Lori Fusillo di anni 50 e la moglie trentunenne Valentina Annarelli, i fratelli Antonio e Morris Miki di 30 e 19 anni, il 29enne Alessandro Colapietra, ritenuto appartenente al clan rivale dei Bonaventura. 

In fase genetica l'indagato venne raggiunto dalla misura cautelare perché gravemente indiziato di porto e detenzione di armi, fatti ritenuti aggravati dal metodo mafioso. Nella stessa indagine il Tribunale delle Libertà aveva scarcerato Ernesto Moreno Di Matteo e annullato la misura interdittiva nei confronti di un sovrintendente della Polizia Locale di San Severo, accusato di favoreggiamento e omessa denuncia (i dettagli).

Alessandro Colapietra, detenuto in una sezione di alta sicurezza del carcere di Melfi, stante la ritenuta aggravante, a seguito della decisione dei giudici della Suprema Corte, è stato rimesso in libertà.

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