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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Cerignola

Omicidio Monopoli, i genitori di Donato si preparano all'appello: "Chi commette questi crimini deve essere condannato"

Mercoledì 5 luglio presso la Corte d'Appello di Bari, il processo di secondo grado per la vicenda del giovane cerignolano morto dopo 7 mesi di agonia in seguito a una rissa. In primo grado, sono stati condannati Francesco Stallone e Michele Verderosa

È fissato per mercoledì 5 luglio il giudizio di appello per la vicenda di Donato Monopoli, il giovane cerignolano morto dopo 7 mesi di agonia, in seguito a una rissa avvenuta in una discoteca alla periferia di Foggia.

Nel processo di primo grado, celebrato con il rito abbreviato, la Gup del Tribunale di Foggia, ha condannato gli imputati Francesco Stallone e Michele Verderosa rispettivamente a 15 anni e 6 mesi di reclusione e a 11 anni e 4 mesi di reclusione per omicidio volontario. Il secondo grado di giudizio sarà discusso presso la Corte d'Appello di Bari. I legali dei due imputati chiederanno l'esclusione del nesso di causalità tra la rissa e la morte - avvenuta in ospedale - nonché la riqualificazione del capo di imputazione.

"Tra pochi giorni il 5 luglio saremo lì in quell’aula a parlare di te amore, a chiedere giustizia. Ad avere fiducia nei giudici e nella giustizia. Noi saremo lì nel nostro dolore più immenso", si legge in un post sulla pagina Facebook di 'Giustizia per Donato', il comitato spontaneo nato a sostegno della famiglia Monopoli, che ha seguito tutte le tappe del processo penale. "Speriamo che sarà l'ultimo capitolo della tua storia, una storia che mai avremmo pensato potesse finire così. Sia chiaro, nessuna condanna potrà portare indietro te e i tuoi sorrisi e nessun processo potrà farci mettere il cuore in pace, ma ci auguriamo solo di non averti deluso. Non eravamo pronti a tutto questo - scrivono i genitori - e nessun genitore può mai immaginare una cosa del genere, ma nel nostro piccolo, ti abbiamo difeso con le unghie e con i denti. Mercoledì scriveremo il capitolo finale, non sarà come nei libri in cui la verità alla fine trionfa e questa sarà l'aggravante della nostra condanna. Ma chi commette questi crimini deve essere condannato, perché non si può morire a 26 anni per futili motivi".

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