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Cronaca Peschici

Lo strazio della famiglia Mastromatteo: "Non possiamo seppellire nostro figlio". Vaccaro: "Abbiamo sollecitato i Ris"

La salma del 46enne di Peschici, Michele Mastromatteo, è in stallo nell'obitorio di San Severo. Senza la trasmissione dei risultati dell'esame del Dna non si potrà avere il nulla osta per la restituzione del corpo ai familiari

Uno strazio senza fine. E’ quello che da due mesi a questa parte vivono i familiari di Michele Mastromatteo, il 46enne di Peschici scomparso lo scorso 25 settembre e ritrovato senza vita, due settimane dopo, nelle campagne in agro di San Nicandro Garganico.

Da allora, i parenti dell’uomo sono in attesa del nulla osta per la restituzione della salma (in stallo nell’obitorio di San Severo), atto propedeutico allo svolgimento del rito funebre. L’autopsia è stata eseguita a metà ottobre, l’estrazione del Dna per l’esame comparativo è stato effettuato il 6 novembre. Ma ad oggi, 20 giorni dopo quella data, non è stato ancora concesso il nulla osta”, denuncia il legale della famiglia Mastromatteo, l’avvocato Giuseppe Falcone che segue la vicenda con la collega Fiorella Trocano.

Capiamo che ci siano dei tempi tecnici necessari, ma i familiari attendono risposte e rivendicano il diritto di dare una degna sepoltura al figlio. Capiamo l’importanza degli accertamenti tecnici, ma accanto all’interesse della giustizia c’è anche il dolore di un’intera famiglia. Noi come avvocati non abbiamo alcun potere, se non quello di lanciare un appello per sollecitare le procedure”, continua il legale.

Perché la salma viene ancora trattenuta? E’ necessario procedere ad altri accertamenti tecnici?”, chiede Falcone che sottolinea come in questo cortocircuito di comunicazioni “per il comune di Peschici, Michele Mastromatteo risulta ancora in vita, particolare che rende la vicenda addirittura paradossale”, conclude il legale.

Sul punto, interviene il procuratore capo di Foggia, Ludovico Vaccaro: “C’è sia da parte mia, che del collega titolare delle indagini, la massima attenzione all’aspetto umano della vicenda e alla necessità di restituire quanto prima la salma ai familiari”, precisa a FoggiaToday. “Ci siamo trovati di fronte ad una esigenza specifica: data la situazione del corpo è stato necessario estrarre il dna e farne la comparazione per avere la certezza dell’identità”.

“Questo ha causato una dilatazione dei tempi, ma voglio rassicurare i familiari e i loro legali che abbiamo già ulteriormente sollecitato il Ris e contiamo presto di mettere la salma a loro disposizione. Ci rendiamo conto che sono momenti difficili per loro e il ritardo non fa che protrarre la condizioni di dolore connessa alla perdita, ma si tratta di un’attività necessaria anche nell’ottica delle connesse attività di indagine. Cercheremo di fare il più presto possibile”, assicura Vaccaro.

Sulla necessità/opportunità di effettuare ulteriori accertamenti, Vaccaro precisa: “Non posso esprimermi in merito senza prima aver avuto i risultati dell’esame sul Dna, ma lo reputo altamente improbabile”.

Per quanto attiene, invece, alla regolarizzazione della situazione anagrafica, invece, assicura: “Attualmente vige lo status di scomparso. Ottenuta la documentazione necessaria, la notifica del decesso avrà valore retroattivo”.

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