Avvocato in Tribunale, ladri gli rubano l'auto sotto lo sguardo di un passante: "E' rimasto a guardare"
Salve Foggiatoday, vi scrivo perché nella mattinata di ieri 29 novembre 2023, tra le ore 12.20 e le 12.30, su viale Primo Maggio, all'altezza del civico 50, mentre ero in Tribunale a fare il mio dovere ed a difendere uno dei tanti cittadini non abbienti di questa città, la mia Alfa Romeo 147 veniva rubata dalla, dicono, "solita delinquenza foggiana".
Nel mio caso, chissà se fortunatamente, alcune attività commerciali lì presenti erano munite di impianto di videosorveglianza che hanno immortalato le tipiche modalità operative del furto: segnalata l'auto da rubare, l'arrivo di un'auto staffetta che, verificata la posizione, ritornava sul posto e, fatto scendere il ladro, il tempo di operare sul posto una rapida un'inversione di marcia, con l'oggetto del reato acquisito, si davano entrambe alla fuga, il tutto in meno di 10 minuti.
E nessuno ha fatto niente. Dico nessuno, ma sbaglio, perché in realtà vi era chiaramente almeno una persona sul posto che ha visto tutta la scena, ed ha osservato l'intera dinamica, e benché distante non più di 10 metri dalla mia auto, non ha fatto niente, né durante, né dopo, se non restare a guardare.
Eppure la scena svoltasi sotto i suoi occhi era chiaramente un reato, e non può certo derubricarsi, come farebbe chiunque voglia lavarsi le mani, ad una "semplice opera di manutenzione di un veicolo in panne".
Mi viene da chiedermi se è tutta questa la cittadinanza foggiana? A me, come a moltissimi vostri lettori, episodi del genere non sono certo una rarità. A me stesso, le stesse identiche modalità si erano già presentate qualche tempo fa, ed anche in quel caso dettagliatamente riprese e denunciate, ma non hanno trovato alcuna giustizia. E dunque non è un caso che nella giornata di ieri, nella stessa fascia oraria, si sono verificati altri furti, sulla medesima direttrice di marcia (zona San Ciro, etc), tanto che coi questi altri malcapitati ci siamo ritrovati in fila a sporgere le nostre denunce
Ancora una volta i video sono chiari, inchiodano tutti alle rispettive responsabilità, ai propri doveri e le forze dell'ordine, le uniche giustamente demandate alla nostra difesa, non sono aiutate e sono anche dotate di mezzi inadeguati poiché, anche solo banalmente per raccogliere le denunce, ci sono pochissimi stoici operatori, e spesso impegnati nei sempre presenti 'codici rossi', ed anche il software utilizzato, come la linea internet, sono obsoleti, inutilmente macchinosi, e per questo lenti tanto che, ad ogni minima modifica, l'ultimo salvataggio veniva perso.
E così, quel software, è paradigmatico di questa città, delle vite di tutti noi: ogni volta che sembra si sia fatto un passo in avanti, se ne fa invece due (se va bene) indietro. Questa è la più grande sconfitta. Anche perché tutti quelli con cui tra ieri ed oggi ho parlato, e coi quali mi sono dovuto interfacciare per ricostruire la mia vita ed il mio quotidiano, come me hanno perso non solo un'auto o degli altri oggetti, subendo per questo un ingiusto ed anche rilevante danno economico primario, ma hanno perso anche molti dei loro effetti personali.
Queste persone, che pur mi raccontavano le loro storie, volendo, voglio ritenere in buona fede, condividere con me la mia sventura. Ma il fatto è che la nostra non è una "mala sorte", un "avverso fato", questa, è la quotidianità di tutti noi.
Io non voglio rassegnarmi alla "mala sorte" perché come scriveva Lev Tolstoj, se "tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece infelice a modo suo"