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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Torna a parlare Canonico: "Il gruppo aveva bisogno di serenità. Futuro? Con me difficilmente il Foggia potrà fallire"

Conferenza stampa fiume del presidente dopo mesi di silenzio. Per ora non arriverà nessun nuovo allenatore. Sul mercato: "Arriverà un attaccante"

Oltre mezz'ora di conferenza stampa. Tante cose da dire dopo un silenzio resosi fragoroso nelle ultime settimane anche per via dei risultati sul campo sempre più negativi. Nicola Canonico è tornato a parlare nel post-gara di Foggia-Monterosi. Stavolta, non per annunciare l'autogestione, come accadde sempre dopo una sfida con i laziali, ma per fare chiarezza sul presente e sul futuro del Foggia. 

Si toglie sassolini a ripetizione, già in avvio: "Se si appare troppo si è mal visti, se non si parla si è poco presenti. Non c'è mai coerenza con la realtà", esordisce. Poi spiega che il silenzio stampa serviva al gruppo squadra: "Serviva serenità, la tensione si è vista nel secondo tempo quando dopo aver subito il gol ci siamo impauriti, ma abbiamo fatto un bellissimo primo tempo". 

Poi si passa a parlare di presente, passato più o meno remoto e di futuro. La trattativa con il gruppo De Cosmo si è chiusa perché la cordata non era così solida: "Forse qualche imprenditore è venuto meno. Altre trattative non ce ne sono", aggiunge punzecchiando gli imprenditori (del gruppo Fortore) "che ancora rilasciano interviste e perdono l'occasione di stare in silenzio dopo l'offerta farlocca di agosto". 

Si va avanti con Canonico, anche perché alternative non ci sono. Smentisce anche le voci che vedrebbero il bilancio del club quasi disastroso: "Ho preso il Foggia con 2.2 milioni di debito, mentre qualcuno racconta ancora che la società fosse sana e avesse un attivo di 750mila euro. Quando si legge un bilancio, alla voce debiti bisogna escludere quelli della Corporate, che è la società che immette danaro come finanziamento soci per garantire la continuità del club. In tre anni abbiamo messo oltre 3 milioni", rincara. 

Chiude anche la questione Pintus, che non può essere un ostacolo alle eventuali trattative: "Se uno vuole governare il club, basta acquisire la Cn Sport che ha la maggioranza assoluta ed è ciò che sto facendo da tre anni. Basta quello per gestire la società. Ci si inventa la storia del contenzioso per non acquistare". 

La palla poi si sposta sull'allenatore. Conferma di aver incontrato Delio Rossi, ma solo per un caffè tra persone che si stimano: "Non stiamo pensando a nuovi allenatori". La decisione di affidare la squadra a Oliveri con l'appoggio di Vacca è frutto di interlocuzioni con il gruppo squadra: "Volevano essere più sereni e io devo anche rispettare la volontà di chi scende in campo. L'abbraccio a Vacca, che non è un allenatore, ma è il leader della squadra, è un segnale. Anche le lacrime di Peralta a fine gara sono segnale di attaccamento e tensione. Volevamo salutare questo 2023 che ci ha regalato emozioni e delusioni, mi prendo la parte buona con la cavalcata playoff". 

Dunque, per ora non sarà imbastita alcuna trattativa con altri allenatori, sebbene (dice) siano molti a essersi candidati. Naturale il flashback alla conferenza stampa di luglio, quando il presidente garantì che il successore di Rossi sarebbe stato un allenatore con esperienza in B e in C: "Ci sono state difficoltà oggettive. Allenatori importanti volevano la certezza che il Foggia partecipasse al campionato di B". Rivendica le battaglie in tribunale, ingaggiate "per difendere la dignità del Foggia. L'organo federale aveva escluso il Lecco, non ci siamo inventati nulla". 

Infine, il mercato: "Non sono contento, sarei falso se lo dicessi. Non staremo a guardare, ma abbiamo solo un punto in meno rispetto allo scorso anno. Bisogna avere pazienza, continueremo a lavorare come sempre abbiamo fatto per rendere questo campionato dignitoso". Dignitoso, un aggettivo che si ripropone dopo l'ultima conferenza stampa che precedette l'inizio del campionato: "Sino alla gara con il Benevento, tutti gli addetti ai lavori facevano i complimenti alla squadra e a Cudini. Anch'io ho avuto questa presunzione, ci siamo cascati tutti", ammette. 

Garantisce che arriverà un attaccante, anche se non sempre il bomber da 20 gol garantisce la vittoria di un campionato: "La Juve Stabia è meritatamente prima eppure non ha nessun attaccante in doppia cifra. L'anno scorso abbiamo avuto il secondo miglior attacco e abbiamo criticato Ogunseye". Di certo, però, la punta arriverà. Sarebbe potuto essere Ferrante, per il quale era tutto fatto ("C'era una promessa al club, ma il procuratore ha pensato di fargli guadagnare qualche spicciolo in più") e che non potrà essere Beretta: "È convalescente perenne, sono molto arrabbiato per la sua storia. Qualche errore di valutazione è stato fatto, è evidente. Sia l'anno scorso che quest'anno, ma nessuno è infallibile. Il calcio ha variabili incalcolabili".

Annuncia un incontro a breve anche con la sindaca: "Ho garantito i tre anni, dopo di che ci sarà questo incontro per chiarire a lei situazioni e sensazioni. Fin quando ci sarò io, difficilmente il Foggia potrà fallire o non iscriversi. Faccio attività di impresa da trent'anni, non ho mai fatto fallire una società". 

Infine, l'augurio alla piazza: "Non molliamo. Abbiamo la capacità di migliorarci. Vorrei vedere una tifoseria più serena e tranquilla, senza falsi allarmismi e senza esasperare gli animi. A Monterosi capiremo che campionato avremo fatto".

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