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Lunedì, 29 Aprile 2024
Salute Vieste

Vieste isolata, primo ospedale a 70 km e servizi sanitari esigui: "Nostro diritto alla salute ostacolato"

Raccolta firme per chiedere un presidio di pronto soccorso, un'ambulanza medicalizzata e l'attivazione della piattaforma dell'elisoccorso oltre alla 'Casa della Salute'. 

Isolamento geografico, distanza dal primo ospedale di 70 km, assenza di servizi sanitari per l'emergenza-urgenza: è quanto denunciano Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia a Vieste, che per domenica 14 aprile hanno organizzato un sit-in abbinato alla petizione popolare con la quale chiederanno un presidio di pronto soccorso, un'ambulanza medicalizzata e l'attivazione della piattaforma dell'elisoccorso oltre alla 'Casa della Salute'. 

L'appuntamento è nella Villa comunale, in Corso Fazzini, dalle 10 alle 13, per una raccolta firme che pone l'attenzione. "Per il servizio di 118, causa carenza di personale medico, spesso l'unica ambulanza non è medicalizzata. Serve chiedere aiuto ai comuni vicini, con conseguente ritardo e difficoltà nei soccorsi. Altro problema, la carenza di personale, con medici occasionali a tamponare l'effetto dei pensionamenti, ma senza riuscire a garantire adeguata diagnostica né prestazioni sanitarie adeguate ed efficaci. Il resto, lo fa l'orografia del territorio, per una città che dista oltre 70 km dall'ospedale più vicino, a Manfredonia, che comunque è via via svuotato dalle scelte regionali. Quanto all'elisoccorso, d'inverno parte da Foggia sebbene esista l'elisuperficie mai attivata a poche centinaia di metri dal presidio sanitario. Infine, la 'Casa della Salute', che se attivata costituirebbe valida integrazione col sistema di emergenza-urgenza, erogando servizi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali generalmente h24, garantendo quella continuità assistenziale tra ospedale e territorio, più vicina ai bisogni dei cittadini" evidenziano Luigi Demaria dei Fratelli d'Italia, Antonio Scano di Forza Italia e Giovanni Medina della Lega.

A Vieste abitano 13mila persone e durante l'anno si raggiungono 2 milioni di presenze. 

"Ostacolato nostro diritto alla salute"

A Foggiatoday intanto una lettrice ha raccontato la vicenda della madre, vittima di una rovinosa caduta in centro, "che necessitava urgentemente di diversi punti di sutura per via di una profonda lesione alla mano destra e al volto" ha spiegato in premessa.

"Dopo la richiesta al 118 di far intervenire un’autoambulanza sul posto, si vedeva costretta a recarsi in auto al Punto di Primo Intervento cittadino, perché il mezzo di soccorso era impegnato in un’altra urgenza"

"Una volta giunta sul posto, l’infermiere di turno le ha negato l’ingresso, sostenendo di non poter fare nulla per lei, in quanto era il solo operatore presente al momento e di essere impegnato con un’altra paziente. E’ solo grazie all’intercessione di una dottoressa, peraltro in procinto di lasciare il luogo di lavoro per fine turno, che mia madre è riuscita ad accedere all’interno della postazione di Primo intervento.

Ma non finisce qui. In mancanza di un medico qualificato che potesse applicare i punti di sutura, si decideva di chiamare il medico curante, il quale si rifiutava di prestare assistenza, protestando per il comportamento dell’operatore sanitario, a sua volta ritenuto passabile di denuncia. Ora, che la carenza di medici sia un fatto non imputabile né all’infermerie in questione, né al medico curante, è cosa certa, ma ritenere che il diritto alle cure di un cittadino sia diventato reato è alienante!

Ad ogni modo, dopo il rientro del medico a bordo della Postazione Medicalizzata del 118 si è riusciti ad ottenere le cure necessarie. Sia chiaro, le condizioni di mia madre non erano così gravi da far temere il peggio. Ma rimane allarmante l’atteggiamento di rifiuto dell’infermiere che, per quanto in seguito si sia scusato mille volte, ha di fatto prestato il suo volto alla assoluta e grave inopia che affligge la cittadinanza viestana. 

Le risposte che riceviamo oggi dalla politica locale, sebbene con grande sforzo, si limitano al periodo estivo, dove la rete è integrata da una seconda postazione 118 dotata di infermiere e dall’elisoccorso, attivo 12 h da giugno a settembre, per le necessità dell’intero Gargano, mentre l’assistenza alla comunità e ai turisti sarebbe garantita, oltre che dalla Continuità Assistenziale, dalla Guardia Medica turistica.

Un impegno che, purtroppo, più che rassicurare, sparge sale sulle ferite, perché ci umilia, facendo passare per accettabile una condizione tanto discriminatoria, quanto deprimente: sole, mare, e salute per i nostri preziosi ospiti, tanti in bocca al lupo per i viestani!

So benissimo che questa mia segnalazione è solo una goccia in mezzo all’incantevole mare della Puglia ma è mio dovere indignarmi di fronte ad una madre anziana che dopo essere stata umiliata e mortificata è ancora a casa, attonita, a chiedersi chi chiamare in caso di infortunio: il 118 o il proprio avvocato?

Umorismo nero a parte, da essere umano mi è davvero difficile comprendere la forza di causa maggiore che ostacola la tutela del diritto alla salute dei viestani.

E qui mi rivolgo ai rappresentanti della politica che detengono ed esercitano il potere decisionale in merito alla sanità territoriale ed alle figure dirigenziali deputate alla realizzazione dei relativi diritti: se di fatto un’impossibilità giuridica o materiale esiste, il Presidente della Regione Puglia, o chi per lui, potrebbe venire a casa mia ad affermare la legittimità del nostro sistema sanitario, così come lui stesso dichiara di aver fatto circa vent’anni fa, in altre circostanze?"

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