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Ultima ora: il Tar respinge il ricorso di Iaccarino, dovrà pagare anche le spese di giudizio

Il 3 febbraio scorso il consigliere comunale aveva impugnato la delibera di revoca. In attesa del pronunciamento dei magistrati, era stata rinviata l'elezione del suo successore. Il 24 febbraio si è riunita la camera di consiglio e oggi è arrivata la sentenza

Il Tar Puglia ha respinto il ricorso presentato da Leonardo Iaccarino, revocato dall'incarico di presidente del Consiglio comunale di Foggia il primo febbraio scorso, dopo lo scandalo delle pistolettate a salve sul balcone per festeggiare l'anno nuovo.

Leonardo Iaccarino, difeso dagli avvocati Giacomo Valla e Potito Marucci, come annunciato nel giorno della sfiducia approvata da 30 consiglieri, il 3 febbraio ha presentato ricorso per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, della delibera numero 1 del Consiglio comunale di Foggia dell'1 febbraio 2021 che gli ha revocato l'incarico di presidente del Consiglio comunale, e di tutti gli atti connessi, compresi la proposta di revoca del 9 gennaio e, nel caso occorresse, l'articolo 4 del Regolamento del Consiglio comunale, modificato a giugno 2020 dal Consiglio comunale abbassando il quorum per la revoca del presidente, aprendo le porte alla 'sfiducia facile', come una premonizione, modifica che Iaccarino aveva definito 'monstrum giuridico'.

Il 6 febbraio scorso il presidente della prima sezione del Tar di Bari, Angelo Scafuri, aveva fissato al 24 febbraio la camera di consiglio per la trattazione collegiale della causa. A giudicare dal contenuto del decreto, non aveva ravvisato caratteristiche di urgenza tali da dover emanare un provvedimento cautelare monocratico e, anche in considerazione della "efficacia ripristinatoria della decisione collegiale", si era limitato a fissare la camera di consiglio.

Il collegio composto dai magistrati Angelo Scafuri, Rita Tricarico e Rosaria Palma si è pronunciato definitivamente e ha respinto il ricorso, condannando Iaccarino anche a rifondere le spese di giudizio, 2mila euro circa da corrispondere al Comune di Foggia. 

Il 15 febbraio scorso, il Consiglio comunale di Foggia aveva optato a maggioranza per il rinvio dell'accapo relativo all'elezione del nuovo presidente in attesa del pronunciamento dei giudici amministrativi, contravvenendo alla scadenza dei 20 giorni fissata dal regolamento per la surroga in caso di revoca, "termine acceleratorio e non perentorio" secondo l'interpretazione fornita dal segretario generale Gianluigi Caso.

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