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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Vico del Gargano

Le dimissioni del vice non sorprendono il sindaco di Vico Sciscio: "Attendeva solo un pretesto"

I retroscena svelati dal primo cittadino che replica alle dichiarazioni di Michele Sementino

“Era nell’aria già da diverse settimane”, a detta del sindaco di Vico del Gargano Raffaele Sciscio, l’addio del vice Michele Sementino, suo predecessore. Eloquente il titolo scelto per la sua replica: “Pensavo fosse amore, invece era un calesse”.

Secondo l’attuale primo cittadino, “attendeva un pretesto, un’opportunità per interrompere un lungo percorso amministrativo che evidentemente non suscitava più alcun interesse”.

La decisione di rassegnare le dimissioni e di passare all’opposizione non lo sorprende più di tanto, ma si dice ugualmente profondamente deluso.

“Sementino già da metà dicembre ha progressivamente preso le distanze dall’attività amministrativa, fino al definitivo allontanamento avvenuto dopo il Consiglio comunale di approvazione del bilancio”, riferisce.

L’avvocato ripercorre quei giorni e, in particolare, torna ad una riunione della Giunta quando il vice sindaco espresse un voto contrario “senza addurre alcuna valida motivazione, se non quella di ostacolare una proposta legittima presentata dall’assessore Porzia Pinto, con delega al Turismo”.

Aveva bocciato la candidatura di un progetto per ottenere un finanziamento regionale che avrebbe consentito lo svolgimento di corsi di formazione per operatori del settore turistico.

“Tale increscioso accadimento, se pur ritenuto non consono ai rapporti che legano un gruppo amministrativo, oltre che uno sgarbo istituzionale nei confronti del sindaco, di quel sindaco che per dieci anni ha prestato il proprio servizio in due mandati a guida Sementino, senza mai neanche pensare di votare contro a una proposta di deliberazione, veniva tollerato, con la speranza che si trattasse di un episodio isolato - afferma l’avvocato Sciscio - Ma così non è stato. Gli attacchi di Sementino contro la figura dell’assessore Porzia Pinto sono stati un crescendo, sino all’epilogo avuto con la diffusione dell’ennesima lettera ‘anonima’ a firma degli amici di Robin Hood”.

Sollevato il caso, l’ex sindaco ha chiesto l’immediata revoca della collega accusata di un presunto abuso edilizio. “Il tutto – rimarca Sciscio - all’esito di un suo personale processo sommario ed inquisitorio, senza alcun contraddittorio con la diretta interessata”.

Tiene a precisare come, in passato, “le lettere anonime firmate dagli ‘impavidi’ amici di Robin Hood non hanno mai sortito alcun effetto, anche perché ritenute sterili provocazioni e mai tenute in considerazione per giustificare una condotta, un’ingiustizia e un’umiliazione”.

In quello stesso giorno, il sindaco Sciscio fa sapere di aver chiesto al dirigente dell’Ufficio Tecnico comunale di effettuare le dovute verifiche sulla questione.

“Al contrario di quanto affermato da Sementino, e da quanto risulta dalle parziali verifiche effettuate dall’Ufficio Tecnico, l’immobile risulta essere stato costruito in esecuzione di un regolare permesso di costruire intestato al genitore dell’assessore – spiega - Successivamente, e dopo l’ultimazione dei lavori, Porzia Pinto riceveva in donazione questa proprietà nello stato di fatto e di diritto in cui oggi si trova. In definitiva, anche se l ‘immobile presenta delle irregolarità edilizie, il dato importante è stabilire chi ha commesso queste irregolarità, in osservanza del principio generale che la responsabilità penale è sempre personale. Ad oggi non ci sono prove che tale irregolarità siano state commesse dall’assessore, bensì semplicemente ereditate. In tale circostanza, avendo ritenuto del tutto pretestuosa la richiesta di revoca dell’assessore Porzia Pinto, almeno allo stato dell’iter di accertamento, ho comunicato a Sementino che non avrei revocato nessuno fino a quando non si fosse individuato con assoluta certezza il responsabile dell’addebito. Evidentemente Sementino non poteva attendere l’esito delle verifiche da parte degli uffici, chiedendo addirittura che fosse emessa ordinanza di abbattimento dell’immobile senza neppure avviare le procedure previste per legge”.

Nel giorno delle sue dimissioni, l’ex vice sindaco Sementino, aveva lamentato una limitazione dell’accesso al protocollo informatico ai suoi danni. “Tale affermazione è del tutto falsa – replica Sciscio - Alla data di insediamento di questa amministrazione, oltre ad aver conferito a Sementino le deleghe più importanti della vita amministrativa del paese (bilancio, lavori pubblici, igiene urbana, tributi e altro), oltre ad averlo nominato vice sindaco, nonostante non fosse il primo degli eletti, avevo fatto un ulteriore concessione, sempre per la fiducia che mi legava alla sua persona; tale ulteriore concessione era quella di poter avere accesso al protocollo generale al pari del sindaco, oltre che al protocollo degli atti inerenti le deleghe a lui affidate (ogni assessore ha accesso al protocollo esclusivamente per gli atti inerenti alle deleghe affidate, mentre il sindaco ha accesso al protocollo generale di tutto). Dopo che il vice sindaco Sementino non si è presentato in Comune, da prima delle festività natalizie, non ha più presenziato alla Giunta comunale benché sempre convocato, e non più ha risposto alle insistenti telefonate del sindaco, ho ritenuto opportuno ritirare, solo in data 17 gennaio 2024, e quando oramai il suo processo sommario era giunto a compimento, questo privilegio, rimettendolo alla pari degli altri assessori, nella possibilità di vedere solo gli atti delle sue deleghe”.

Ritiene di aver ristabilito un equo trattamento tra gli assessori. “Non si comprende – aggiunge - come questo mio atto possa essere collegato all’occultamento degli abusi edilizi che si sono verificati nel lontano 2001. Quindi, posso dire con certezza di non essere responsabile delle dimissioni di chi pazientemente ho atteso ritornasse sui suoi passi, riconsiderasse il suo punto di vista e recuperasse quella consapevolezza etica che è la misura di tutte le cose”.

Esprime piena solidarietà all’assessore Porzia Pinto per “l’ignobile attacco personale che sta subendo, che nulla ha a che vedere con la sua attività politica che, ormai è chiaro a tutti, inizia a destare preoccupazioni”.

L’iter amministrativo per la verifica delle accuse rivolte all’assessore Pinto, comunica, è tuttora in corso: “Nessun occultamento o depistaggio è mai stato fatto sulla vicenda, né da parte del sindaco né da parte degli uffici comunali”.

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