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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Le minacce a Decaro, Emiliano e la visita alla sorella del boss: "Te lo affido...". Il Governatore: "Iperbole"

L'intervento di Michele Emiliano alla manifestazione 'Giù Le Mani' per Antonio Decaro

Secondo Michele Emiliano, intervenuto ieri dal palco di Piazza Ferrarese a Bari, i giornalisti (e non solo loro), avrebbero frainteso una frase che 20mila persone presenti alla manifestazione 'Giù Le Mani' contro l'invio della commissione d'accesso agli atti in Comune e l'ipotesi scioglimento per infiltrazioni mafiose, a suo dire avrebbe invece compreso.

"Quando Antonio divenne assessore al Traffico avevamo, ve lo ricordate, di fronte una città impazzita e avevamo Bari Vecchia che era assolutissimamente fuori controllo e io dissi: "Antò, dobbiamo chiudere al traffico Bari Vecchia e un giorno si sente bussare alla porta, perché è cominciata così l'antimafia di Antonio Decaro. Sentite, questa è l'origine vera. E un giorno si sente bussare alla porta, perchè è cominciata così l'antimafia di Antonio Decaro. Bussa alla porta, entra bianco come un cencio e mi dice vedi che sono stato a Piazza San Pietro e uno mi ha messo una pistola dietro alla schiena. Io lo presi, in due andammo a casa della sorella di Antonio Capriati, che era il boss di quel quartiere, e io gli andai a dire: vedi che questo ingegnere, è assessore mio, deve lavorare perché qui c'è il pericolo che i bambini possano essere investiti dalle macchine, quindi se ha bisogno di bere, se ha bisogno di assistenza, te lo affido. Vi ricordo che dopo pochi mesi andammo a sgombrare e lui c'era, tutte le case dei Capriati che erano state confiscate, a Piazza San Pietro e cominciò un cammino nel quale, diciamo la verità, noi non abbiamo mai criminalizzato il desiderio di queste persone di cambiare vita, anzi glielo abbiamo aiutato il desiderio di cambiare vita".


Il Governatore della Regione Puglia, all'epoca sindaco di Bari, ha confermato di aver raccontato un fatto realmente avvenuto (smentito in giornata dallo stesso Decaro): "E di fronte ad un episodio nel quale avevano invitato il mio assessore ad andarsene dai luoghi dove stava lavorando, andai di persona dalla sorella incensurata del boss Antonio Capriati, che avevo arrestato e fatto rinviare a giudizio e poi condannare per omicidio, per farle capire che le cose erano cambiate, quegli atteggiamenti non erano più tollerati, che potevano rivolgersi all’assessore solo con modi civili ed educati (e qui l’iperbole “te lo affido se ha bisogno di bere, di assistenza”) visto che si trovava lì per svolgere il suo lavoro".

Michele Emiliano ha poi aggiunto: "Quando dopo pochi mesi confiscammo come Comune di Bari le case della famiglia Capriati site lì vicino, nessuno si oppose e adesso quelle case sono centri sociali importanti e mai nessuno li ha più infastiditi. Questi i fatti. Questa la mia condotta, che ripeterei. Perché Decaro potè finire tranquillamente il suo lavoro di assessore al traffico creando la Ztl a Bari vecchia e perché abbiamo realizzato un enorme lavoro per liberare Piazza San Pietro. Agii come avrebbe agito un Carabiniere di fronte ad un fatto non perfettamente definito che andava stroncato con la autorevolezza della figura del sindaco che senza strepiti risolse ogni problema e mise tranquilli coloro che avevano creato problemi”.

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