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Domenica, 28 Aprile 2024
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Foggia-Taranto senza tifosi, tirata in ballo Episcopo e ragguagliata Meloni: società invitata a ricorrere al Tar

Interpellanza urgente di Giuseppe Mainiero al presidente del Consiglio comunale Lia Azzarone

L’ordinanza con la quale il Prefetto di Foggia Maurizio Valiante ha disposto la chiusura dello stadio Pino Zaccheria per l’incontro di calcio tra i rossoneri e il Taranto, in programma il 6 gennaio per morivi di ordine e sicurezza pubblica, è finita sul tavolo del presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, attraverso l’interpellanza urgente al presidente del Consiglio comunale Lia Azzarone, con cui il consigliere comunale di minoranza, Giuseppe Mainiero, “vista la questione di rilevante interesse pubblico” chiede di conoscere sulla base di quali competenze tecniche o di quali atti, la sindaca Maria Aida Tatiana Episcopo abbia ritenuto di condividere le motivazioni dell’ordinanza.

La decisione, lo ricordiamo, è partita dalle note della Digos del 16 e 27 dicembre scorsi, attraverso le quali il Questore Ferdinando Rossi ha rappresentato “gli oggettivi elevati profili di rischio per l’ordine e la sicurezza pubblica che riveste l’incontro di calcio”, recita l'ordinanza notificata dalla Prefettura al club.

Nel provvedimento si fa riferimento alla “atavica accesa rivalità sussistente tra le due tifoserie antagoniste”, nonché al più recente incendio scoppiato allo stadio ‘Iacovone’ nel settore ospiti al termine della gara di andata del 3 settembre 2023, per il quale due tifosi rossoneri sono stati arrestati alcuni giorni fa.

Tuttavia, Giuseppe Mainiero non condivide il passaggio delle motivazioni per via dello “stato di tensione che serpeggia nella tifoseria locale e che risulta acuito a causa della perdurante precaria situazione tecnica della società di calcio del Foggia”. Motivazioni che a dire dell'ex candidato sindaco, avvalorerebbero il provvedimento adottato, ma che avrebbero bisogno di essere confermate in quanto, aggiunge, “nessuno è a conoscenza” e che, “così sinteticamente enunciate diventano apodittiche e la motivazione del provvedimento solo apparente”.

Giuseppe Mainiero chiede quale iniziativa Episcopo e l’amministrazione intendano compiere ad horas per consentire il superamento dell’ordinanza prefettizia: “L’obiettivo deve essere quello di consentire che la gara sarà disputata in presenza di spettatori, magari attraverso l’adozione di un piano della sicurezza con limitazioni non draconiane e drastiche che coinvolgono l’intera comunità, di quei tanti tifosi che non sono delinquenti, delle famiglie e dei bambini”.

Il consigliere comunale d'opposizione dice basta a soluzioni emergenziali “che di fatto limitano i diritti di una comunità come quello di non poter assistere ad una semplice partita di calcio per la quinta volta nella stessa stagione, per la terza volta per iniziativa del Prefetto, mai per fatti illeciti verificatisi allo Zaccheria di Foggia”.

La decisione del Prefetto non ha trovato d’accordo nemmeno il Calcio Foggia 1920:

"La società rossonera, che accetta da sempre con rispetto e rigore le decisioni della pubblica amministrazione, questa volta esprime con fermezza il proprio disappunto per il dispositivo emanato e dichiara, che questo provvedimento, non solo non ci trova d’accordo nelle motivazioni (come ad esempio 'il momento tecnico delicato della squadra a livello sportivo') ma ci penalizza nuovamente e, soprattutto, va a intaccare i nostri tifosi titolari di abbonamento che si vedono negare, per l’ennesima volta, il diritto di accedere allo Zaccheria, senza avere una colpa diretta, punendo un’intera collettività”.

Gli ultras rossoneri si erano espressi attraverso uno striscione affisso sulla recinzione del settore della Curva Nord: “Per le vostre incapacità il capro espiatorio sono sempre gli ultra. Merde”.

Quantomeno perplesso anche il gruppo consiliare del centrodestra: "Riteniamo però il provvedimento eccessivo e punitivo per una intera comunità condannata a pagare per il comportamento che una parte residuale di persone hanno avuto in tempi recenti fuori dal nostro stadio” dichiarano i consiglieri comunali Di Mauro, Amorese, Fusco, Nunziante, Accettulli, Soragnese, Rignanese e Pellegrino: "Che colpa ha il padre di famiglia, lavoratore, che ad inizio stagione ha acquistato un abbonamento, facendo magari anche qualche sacrificio economico, e che già per la quinta volta vede chiudersi le porte dello stadio. Ci chiediamo perché privare le tante famiglie foggiane perbene della possibilità di tifare per i propri colori sociali".

Gli esponenti del centrodestra all'opposizione del Governo cittadino aggiungono: "Possono essere “lo stato di tensione che serpeggia nella tifoseria locale e che risulta acuito a causa della perdurante precaria situazione tecnica della società di calcio del Foggia” o uno striscione, dai toni e contenuti non condivisibili ovviamente, motivazioni valide per negare un momento di festa a tanti foggiani che nulla hanno a che fare con tali contestazioni? Secondo noi no".

E concludono: "La Società, anche a tutela degli abbonati, dovrebbe ricorrere al Tar - sede giudiziaria competente - così come fece la Cavese nel dicembre 2022 per la partita casalinga contro il Casarano, vedendo accolte le proprie ragioni contro un provvedimento del tutto aderente a quello preso per il Foggia”.

Nei prossimi giorni – evidenzia il consigliere comunale Raffaele Di Mauro - presenteremo una interrogazione al sindaco, all'assessore e agli uffici competenti per sapere se, da parte del Comune, tutto è stato predisposto perché l'ordine pubblico sia assicurato, se i cancelli di prefiltraggio sono funzionali e a norma, visto il recente cambio di società chiamata a gestire questo servizio, se l'approssimazione, le lentezze e le inadempienze notate nelle ultime gare sono state risolte o se tutto questo non abbia influito anche con la decisione assunta dal Prefetto. Chiedo – continua Di Mauro – al sindaco Episcopo molta più attenzione per la propria comunità e per i suoi diritti, non dando frettolose risposte “pilatesche”, ma analizzando problemi e soluzioni e ascoltando le ragioni di tutti, anche di quei tifosi e cittadini perbene che nulla hanno a che fare con atti di violenza”.

“Grazie ad una nostra sollecitazione il Sindaco incontrerà nelle prossime ore una delegazione di tifosi – chiosano, assieme a Di Mauro, i capigruppo di Fratelli d'Italia, Claudio Amorese; di Forza Italia, Luigi Fusco e di Prima Foggia, Amato Franco Nunziante - per comprenderne pensieri, istanze e ragioni. Noi, da par nostro, abbiamo già compulsato i nostri rappresentanti istituzionali ad avere una maggiore attenzione sulle vicende riguardanti la nostra società calcistica e le decisioni che vengono adottate nei suoi confronti, convinti che sia anche questo un tassello molto importante per la rinascita della nostra città”.

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