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A Foggia la ‘resistenza’ di Elly Schlein risveglia l’entusiasmo a sinistra: “Voglio un Pd senza padroni”

La candidata alla segreteria nazionale riempie Laltrocinema. Lotta serrata alla precarietà al primo posto e stop alle divisioni interne

È arrivata in città alla controra, in una domenica di sole, ma Elly Schlein, candidata alla segreteria nazionale del Partito Democratico, ha riempito Laltrocinema Cicolella di Foggia. In tanti sono rimasti fuori.

“Questo è il segno che, come dice Elly, dipende da noi. Se ce la mettiamo tutta possiamo farcela – ha detto il consigliere regionale manfredoniano Paolo Campo, coordinatore in Puglia della sua mozione - Noi viviamo in una terra martoriata da molte contraddizioni, dalla mafia, dal caporalato. Questa è la terra dei ghetti, ma anche la terra di cui si innamorò Federico II, che ha dato i natali a Luigi Allegato, Giuseppe Di Vittorio, Maria Grazia Di Lascia, a quel genio di Andrea Pazienza. Una terra con mille contraddizioni in cui, forse, tutti gli errori commessi negli anni scorsi, a cominciare dalla Bossi-Fini per continuare con le leggi sul precariato del lavoro, si vedono più in controluce. Una terra che non ha bisogno di speranza, ma di fatti concreti”.

A una settimana dalle primarie del 26 febbraio, qualche ora prima dello sfidante Stefano Bonaccini a meno di cento metri di distanza, la sua sala non demerita. Vuole “ricostruire un nuovo Partito Democratico che sia all’altezza delle aspettative dell’Italia che fa più fatica – ha detto la candidata - purtroppo anche in un territorio come questo ce n’è tanta di gente che non riesce più ad arrivare alla fine del mese, quando non alla fine della settimana, ed è da lì che dobbiamo ripartire. Dobbiamo tornare ad essere il partito che contrasta ogni forma di diseguaglianza”.

Nel 2013 leader della protesta Occupy Pd, vorrebbe un partito “in cui nessuno si sentisse più padrone delle tessere, dei circoli o delle persone, tantomeno delle donne. Un partito veramente femminista”. E basta correnti e divisioni interne. “In questa terra, che è una terra importante, ha dato i natali a un pezzo di storia di questo paese e anche di lotta operaia, qui noi diciamo che la società più sicura è quella più inclusiva, che non lascia un centimetro di discriminazione e di marginalizzazione a nessuno. Questo dobbiamo costruire”, ha detto Elly Schlein ai foggiani. “Se vogliamo ricostruire credibilità, specialmente in una terra che soffre come questa, l’abbiamo visto dai dati occupazionali in pandemia, lo dobbiamo fare essendo il partito che fa una lotta serrata alla precarietà”.

È arrivata a Foggia anche la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, altra coordinatrice della mozione in Puglia. Accanto a lei c’è il vice presidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, che però sostiene Stefano Bonaccini. Il segretario provinciale di Articolo Uno, Gianluca Ruotolo, invece, tifa per lei.

Paolo Campo ha scelto di lasciare spazio, in apertura, alle ‘testimonianze’. Peppino D’Urso, ex presidente del Teatro Pubblico Pugliese, ha introdotto il tema dei Consigli comunali sciolti per infiltrazioni mafiose in provincia di Foggia: per affrontare il degrado diffuso nelle periferie, sia in quelle fisiche che sociali, la povertà educativa, il problema dei giovani che vanno via per mancanza di opportunità, “non abbiamo bisogno di commissione straordinarie, di governi speciali di salute pubblica, di uomini soli al comando o di eroi. Abbiamo bisogno della bella politica, che sappia parlare alla gente e che sappia promuovere una partecipazione vera, non di facciata – ha detto D’Urso - Noi abbiamo bisogno di coinvolgere le forze migliori, il capitale umano, che è una straordinaria risorsa della Capitanata”.

È intervenuta anche Lucilla Parisi, sindaco di Roseto Valfortore: “Mi sono innamorata e ho recuperato un po’ di entusiasmo che avevo perso nella politica leggendo la tua mozione – ha detto rivolgendosi alla candidata – ho ritrovato lo spirito di quella politica che è vicina alle aree marginali e alle fasce che chiedono aiuto, alla disperazione di un giovane che cerca lavoro e non lo trova". Con lei Paolo Campo ha dato voce ai piccoli comuni. “Noi la politica la sentiamo distante, io sono una militante ho iniziato nel Partito Socialista poi mi sono avvicinata al Pd. Sono stata una militante vera. Ho tastato con mano l’allontanamento e il distacco della gente dalla politica, perché i bisogni non sono stati più ascoltati”.

Nella mozione di Schlein c’è posto anche per le aree interne: “Se vogliamo contrastare l’abbandono e lo spopolamento delle aree interne montane – ha detto la candidata - una cosa dobbiamo fare: dare più servizi in quelle terre, sanità, trasporto, mobilità”.

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