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“Non esiste più la maggioranza”, Landella a un bivio. Mozione di sfiducia per Miranda

Consiglio comunale sciolto sui debiti di bilancio. Le opposizioni chiedono le dimissioni di Landella e annunciano una mozione di sfiducia al presidente Luigi Miranda

Caos questa mattina a Palazzo di Città per lo scioglimento anticipato della seduta del Consiglio comunale, interrotto sull’accapo relativo ai debiti fuori bilancio, la cui discussione era stata anticipata – invertendo l’ordine del giorno - come da richiesta del consigliere comunale Leonardo Iaccarino. I capigruppo di maggioranza sottolineano però che si è trattata di una “precisa scelta politica legata non a scivoloni o a difficoltà di ordine numerico ma alla volontà di fare chiarezza in una materia complessa e delicata, nella quale recentemente anche la Corte dei Conti ha invitato l’Amministrazione comunale ad un preciso e certosino accertamento delle responsabilità individuali”.


La decisione della maggioranza di non affrontare l’argomento ha creato un malcontento generale tra i consiglieri comunali di minoranza, che non hanno perso occasione per attaccare il sindaco, messo alle strette e invitato a cambiare passo o a dimettersi. “La retorica delle minoranze è un esercizio strumentale ed infondato sul piano politico” sottolineano i capigruppo di maggioranza, che precisano: “L’iscrizione dei debiti fuori bilancio all’Ordine del Giorno, infatti, era un preciso dovere al quale il presidente dell’Assemblea municipale, Luigi Miranda, si è correttamente e scrupolosamente attenuto. Un atto dovuto, che tuttavia non priva la maggioranza di centrodestra della necessità di analizzare in modo analitico ed approfondito l’ingente massa debitoria che abbiamo ereditato prima di portarla in Aula per la conseguente eventuale approvazione. È esattamente questa la motivazione addotta dal consigliere Antonio Vigiano al momento della richiesta di sospensione, che i consiglieri di minoranza ignorano o fingono di ignorare”.

LA REPLICA DI LUIGI MIRANDA

Compatti come non mai, gli esponenti di minoranza si sono poi riuniti in una conferenza stampa e anticipato la proposta di una mozione di sfiducia al presidente del Consiglio comunale, Luigi Miranda, accusato di non aver rispettato il regolamento e di essere venuto meno al suo ruolo di organo terzo e garante dell’assise cittadina. Per Augusto Marasco l’amministrazione non avrebbe numeri e capacità per gestire Foggia. Da qui l’invito di Rosario Cusmai al primo cittadino di presentarsi dimissionario insieme alla Giunta. Non ci sarebbe più una maggioranza numerica, oltre che politica. ­

Per la maggioranza il comportamento assunto in aula dai consiglieri di minoranza sarebbe strumentale e indurrebbe a pensare che l’obiettivo era quello di aggirare l’accertamento delle responsabilità maturate tutte nell’arco della stagione di governo del centrosinistra. “All’atteggiamento responsabile dimostrato dalla maggioranza di centrodestra, le minoranze hanno risposto con la strumentalizzazione e la bassa speculazione politica, non essendo ancora chiaro come avrebbero votato sui debiti fuori bilancio” concludono.

Giuseppe Mainiero – tra i più agguerriti e determinati - sottolinea il fallimento dell’esperienza politico-amministrativa del governo di centrodestra: “Quando una maggioranza opera per far venire meno il numero legale al solo scopo di non affrontare i problemi della Città è al capolinea. Che Landella  non avesse più una maggioranza politica era evidente, ma oggi inizia ad incrinarsi anche quella numerica".


Ha aggiunto il capogruppo in Consiglio comunale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale: “Non saranno i sofismi dialettici a poter nascondere il fatto, eclatante sul piano politico,  che una maggioranza è costretta ad utilizzare gli strumenti delle minoranze, ossia rifugiarsi nella mancanza del numero legale, che loro solo posso e dovrebbero garantire.  Oggi questo è accaduto. I debiti fuori bilancio, il cui rinvio risale già al dicembre 2015, sono solo l’espediente per nascondere il malessere di una maggioranza consiliare che ha ormai rotto il rapporto fiduciario con un Sindaco, Landella, che non riesce più a cogliere il senso della politica, che ha nella condivisione delle scelte, l’unica via per la condivisione  della responsabilità”.

E concluso: “Landella perda atto che il suo esperimento politico è fallito, azzeri la sua Giunta  e dichiari conclusa questa esperienza che non ha nulla di politico. Apra un confronto con le forze politiche per inaugurare un nuovo modello di governance, diversamente può tranquillamente dichiarare conclusa questa esperienza. Tirare a campare, auspicando di volta in volta di trovare i numeri per consentirgli di restare in sella, non servirà a risolvere, uno solo dei problemi che attanagliano la nostra città”.

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