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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Lucera

Quella 'Pagnotta' diventata 'pane e veleno': la guerra di Tutolo a Pitta, che lo ignora e va avanti

Il consigliere regionale, prima defilato rispetto alla crisi politica a Lucera, ora attacca frontalmente il sindaco dimissionario con cadenza quasi quotidiana. Più che ai ferri corti ormai è guerra. Ma il diretto interessato non intende replicare

Ormai è guerra. L'ex sindaco di Lucera e attuale consigliere regionale Antonio Tutolo, prima defilato, è passato per direttissima dal silenzio sulla crisi politica nel suo comune alle raffiche di mitra.

Ora spara a zero sul sindaco dimissionario Giuseppe Pitta, salvo poi dichiararsi pronto a chiedere "umilmente scusa" qualora fosse smentito, fino a sperare di non dover ritornare su "argomenti locali".

Sono già due le dirette social, di un'ora abbondante ciascuna, dopo l'intervista al vetriolo pubblicata da FoggiaToday il 6 giugno. Da leader della Pagnotta al pane e veleno. "Sono veramente disgustato. E mi riferisco a quel teatrino di queste consultazioni sapendo che tutto già è deciso ed è stato fatto e lo vedrete nei prossimi giorni. Lo trovo offensivo". Si riferisce all'ipotesi di un accordo con le forze del centrodestra che includerebbe nel perimetro della maggioranza gli acerrimi nemici della coalizione 'Facciamo Piazza Pulita'.

"Quello che si sta consumando è qualcosa di vergognoso. Perché prendere in giro i cittadini con quella farsa?". Spalleggia le liste Con Lucera e Agricoltori per Lucera che hanno chiesto pubblicamente una smentita dell'accordo. "Avete fatto un accordo politico con una parte diversa? Ora dovete semplicemente avere la faccia tosta di dirlo pubblicamente". Ripete di non aver mai interferito ("Ho fatto il signore") e "alla luce degli accadimenti" oggi quasi se ne pente.

Parla di "liste di proscrizione" di chi non ha votato Pitta guardando a progetti e proposte bocciati e poi si concentra sui lavori a viale Castello: "È legittimo aspirare a fare delle opere che possano migliorare la città e spero vivamente che se ne riusciranno a fare tante - mi permetto di dubitare, però sarò felice se sarò smentito - però questo tentativo di intestarsi cose non proprie onestamente è vergognoso come tutto il resto, perché si denigra non quello che è stato il mio lavoro ma il nostro lavoro".   

L'abbraccio del 5 ottobre tra i due, nel giorno della vittoria, è diventato mortale.

Il diretto interessato, l'avvocato Pitta, non si scompone più di tanto. "Premetto che non l'ho ascoltato e non ho intenzione di farlo, perché credo che ci siano le sedi deputate. Io sono il sindaco della mia città e ho chiamato tutti i consiglieri comunali per ascoltare il loro punto di vista e l'ho fatto in udienza pubblica - ho invitato anche la stampa a venire liberamente - per confrontarci sulle problematiche che hanno portato a questa crisi amministrativa e anche e soprattutto sul programma, quindi per capire se ci sono le condizioni per andare avanti o meno. Per quanto riguarda le accuse mosse dal consigliere Tutolo non so di che cosa stiamo parlando e, sinceramente, per chi ha voglia di confrontarsi con le istituzioni - in maniera istituzionale - io sono disponibile sempre e comunque, però non mi appassionano le caciare su Facebook, non ho mai replicato, smentito o confermato nulla sui social e non intendo iniziare oggi, quando la città si trova spaesata e non capisce cosa sta succedendo. È confusa, e sinceramente lo sono anche io".

Ripercorre per sommi capi le puntate della crisi: "Lo ripeto per lennesima volta: quatto consiglieri comunali, poi diventati 5, hanno deciso di abbandonare un progetto sposato sette mesi fa, senza alcuna motivazione. Facciamo un incontro pubblico dove hanno la possibilità di spiegare qualunque tipo di problematica e non si sono proprio presentati. Spero che si ravvedano".

Rispetto alla richiesta di smentita formulata ben due volte dalle liste Con e Agricoltori con altrettante lettere, il sindaco dimissionario ribatte: "Gli accordi li ho smentiti con i fatti: ho invitato prima loro e sono ancora disponibile. Se vogliono tornare sui propri passi e ridare sostegno all'amministrazione, nessuno li respinge, perché quello è un patto con la città. Sono stati invitati il primo giorno, potevano venirmi a dire di trovare una soluzione rispetto a questioni che di politico non hanno nulla e io li avrei accolti a braccia aperte, trattando le questioni programmatiche se loro sono ancora delle medesime idee che avevamo sette mesi fa e se posso contare sulla loro affidabilità, perché poi chiaramente non ci possiamo ritrovare tra qualche mese ad avere i medesimi problemi, altrimenti non ha senso, preferiscono andarmene a casa adesso".

Il primo giorno le consultazioni sono andate deserte perché le liste Lucera 2.0 e Con non si sono presentate. Ieri ha partecipato il consigliere di Italia in Comune che auspica che il sindaco possa ricucire con la sua maggioranza. "Allo stato, mi ha detto, non ci sono le condizioni secondo noi per mandare una città al voto dopo sette mesi senza nemmeno provare a fare qualcosa. E la stessa cosa - riferisce Pitta - è stata detta dalla lista civica Rinnoviamo Lucera (capeggiata dall'ex candidato sindaco del centrodestra Giuseppe De Sabato, ndr), che ha portato una serie di proposte programmatiche e si è detta disponibile a dialogare. Chiaramente anche loro auspicano un rientro in maggioranza dei consiglieri fuoriusciti, perché sarebbe più naturale. A mio modesto parere, si è persa un'occasione di confronto pubblico e di dialogo istituzionale con il sindaco che, come tutti, non è mai privo di limiti, sia caratteriali che tecnici. Se c'era un problema andava affrontato e risolto, senza andare in Consiglio comunale a sfiduciare un sindaco".

Considera "atteggiamenti pretestuosi" le lamentele sul metodo delle consultazioni in merito a orario e luogo non concordati. Poi torna sulle dirette di Tutolo: "Rispetto ad accuse e toni che io non ho in prima persona ascoltato ma che qualcuno mi ha riferito, chiaramente mi dispiace a livello umano, a livello istituzionale ancor di più per la mia città, una città che ha contribuito fortemente all'elezione di Antonio Tutolo in Regione, che è stato il mio sindaco per 6 anni. Ho sempre sostenuto con forza i suoi programmi e la sua azione amministrativa, sin dal 2014. Sono stato scelto per essere il consigliere provinciale di Lucera, candidato ben due volte, scelto da tutta la maggioranza, scelto per essere il candidato alla Regione e poi per essere il candidato sindaco. Dopo sette mesi, dimenticando 7-8 anni precedenti, si sono accorti che ho un brutto carattere, almeno così dicono, e che non ci può essere dialogo con me. Secondo me è stata una constatazione abbastanza tardiva, ove dovesse essere vera e non ritengono che sia così".

Con un altro commissariamento, per lui, la città potrebbe solo rimetterci: "Proprio oggi verificavo un finanziamento di 5 milioni di euro che non è stato preso durante l'attività commissariale".

E si rivolge ai fuoriusciti: "Il sindaco deve fare gli interessi della collettività e io ho fatto sempre questo, mi venissero a spiegare quando non l'ho fatto. Questa è la spiegazione che io cerco, non se sono simpatico o antipatico. E qualche buon amico ce l'ho, non sono diventato un orco dell'ultim'ora: tanta gente mi vuole bene, mi sostiene e mi dà la sua vicinanza".

Non si esime dal replicare alle accuse di aver preso a male parole i fuoriusciti: "Non ho aggredito verbalmente nessuno, ove mai questo fosse accaduto, e non è così, non credo sia una motivazione utile a mandare a casa una amministrazione. E non è un buon motivo nemmeno se un sindaco avesse detto che chi fa una determinata cosa si comporta da irresponsabile". Promette, però, la sua operazione verità nel caso si dovesse arrivare alle elezioni anticipate: "Da privato cittadino - perché il sindaco deve mantenere un rango istituzionale - ci vediamo in piazza Duomo e spieghiamo quali erano le pretese e i motivi".

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