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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Lucera

Fine di un idillio mai decollato. E Tutolo vuota il sacco: "Con questa gente il progetto 'Facciamo Piazza Pulita' è finito"

Parla l'ex sindaco di Lucera, ora consigliere regionale, ispiratore del movimento che per tre volte ha battuto il centrodestra e ora si sta sgretolando

L'ipotesi di un inciucio, di un governo di salute pubblica o delle larghe intese, come dir si voglia, fa imbestialire l'ex sindaco di Lucera Antonio Tutolo, che esce allo scoperto. "Ha già chiuso l'accordo. Lucera non è New York". Motivo per cui ha deciso di rompere il silenzio, lontano per mille motivi - aveva ben altro a cui pensare - finora non si era intromesso nella brutta lite condominiale all'interno della sua creatura, 'Facciamo piazza Pulita', ormai ai titoli di coda.  Non può assolutamente accettare, "né da lui né da quanti si rivedevano in quel progetto, che alla fine consegni la città nelle mani di quelli che io per primo ho combattuto".

L'innominabile è Giuseppe Pitta, mai menzionato, come una forma di ostracismo, o di rispetto, lo stesso riservato a lui, forse con una certa dose di timore reverenziale, quando il convitato di pietra era Tutolo. È al sindaco che ha rassegnato le dimissioni il 31 maggio scorso, come a chi gli sta intorno, che si riferisce quando parla del rischio di perdere la faccia e di passare alla storia "come quello che pur di salvare la propria posizione ha preso la città e l'ha messa in mano a quelli che lui insieme ad altri considerava il male assoluto".

E si dice addirittura "schifato del fatto che uno possa approfittare di un movimento nato con l'intento di far fuori una classe politica - democraticamente, chiaramente - che abbiamo ritenuto tutti inadeguata, dannosa, quella che ha creato tanti problemi a questa città, causa di tanto male e tanta sofferenza". E che a quella stessa classe politica, "sovvertendo la volontà popolare, perché per ben 3 volte, e anche questa, è statia sonoramente bocciata, si apra il portone principale, non la finestra".

Non è del tutto vero che non si parlino da un pezzo, come riferiva l'avvocato Pitta nel salotto di Attilio De Matteis, durante la puntata di Senza Maschera in onda giovedì scorso su FoggiaTv. In quella stessa trasmissione, per inciso, l'ex candidato del centrodestra Giuseppe De Sabato, ora alla guida del movimento civico 'Rinnoviamo Lucera', ha confermato un'apertura tra le 'forze di buona volontà', senza smentite del sindaco in studio, pronto alle consultazioni.

"Lui è venuto da me sabato. Quando dice che non ne abbiamo parlato dice una bugia", rivela l'attuale consigliere regionale. Gli avrebbe fatto presente che "non è normale" mettere la città in mano ai nemici giurati di sempre, gli avrebbe consigliato di parlare con i consiglieri con i quali aveva avuto problemi, semmai di chiedere scusa a chi avrebbe definito "secchi vuoti. Credo sia questo l'approccio giusto". Anche lui, per la cronaca, non ha visto di buon occhio la formazione del gruppo Popolari per Emiliano.

Tutolo, recordman alle elezioni, nella pandemia è diventato praticamente una webstar e durante il lockdown ha fatto compagnia ai cittadini mettendo le mani in pasta, ma forse questa volta ha dimenticato di rinfrescare il lievito madre.

Una lista portava il suo nome, La Pagnotta era farina del suo sacco, ma oggi ci tiene a far presente che si è sempre tenuto fuori dalle dinamiche politiche della coalizione. E ora non gradisce che lo tirino in ballo. "Quello che mi dà fastidio è che sto cercando di rappresentare al meglio il territorio e c'è chi vuole tirarmi dentro a tutti i costi, come se fossi un burattinaio".

In campagna elettorale aveva promesso di farsi da parte. "Ho sempre odiato i burattinai, e non volevo certo farlo io. Sapete a quante riunioni di questa maggioranza ho partecipato? Zero. Sapete quante volte sono stato invitato? Nessuna".

Vuole dire, dunque, che dalle elezioni non vi siete mai confrontati su quello che accadeva a Palazzo Mozzagrugno?

Assolutamente no. Avevo detto che avrebbero dovuto amministrare loro e che se fossero venuti a chiedermi qualcosa avrei dato suggerimenti, come accaduto qualche volta su questioni meramente amministrative, mai su questioni politiche. Nella composizione della giunta, per esempio, non ho inciso in alcun modo.  

Da osservatore a questo punto, quali sono, allora, le reali motivazioni di questa crisi?

Secondo me alcuni consiglieri un po' di cose le hanno dette, e non mi paiono irrilevanti. Di un gruppo, nella fattispecie il gruppo Con, lui avrebbe detto più volte - e lo hanno riferito consiglieri, assessori - che avrebbe dovuto sbatterli fuori. A proposito del gruppo Con, premetto che io dissi loro che stavo per uscirne. Ma non lo facevano per me, perché in quel momento storico l'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte stava per lanciare il suo movimento, e pensavano di giocare d'anticipo.

Scoprite oggi questi aspetti caratteriali di Pitta?

Posso avere tante colpe, però la scelta del candidato sindaco Giuseppe Pitta l'ha fatta il gruppo, Antonio Tutolo si è tenuto fuori e lo ha detto nel gruppo. Se si fosse arrivati ad una votazione non avrei partecipato, perché devo essere super partes.

È iniziato allora lo sfascio del gruppo Facciamo Piazza Pulita, quando in ballo c'era la candidatura alle Regionali?

Secondo me no, perché lui era candidato in senso civico. Aveva fatto questa fuga in avanti, e lì si sono creati problemi ma poi si erano sistemati. Sicuramente non sarebbe stato eletto, sicuramente è stato eletto sindaco perché si è presentato con una coalizione contro altre coalizioni.

Parlandone fuori dai denti e senza infingimenti, una delle cause della crisi è stata forse la volontà di Vincenzo Checchia, suo cognato, di candidarsi alle elezioni provinciali?

Intanto, tecnicamente non è mio cognato. Probabilmente bisogna anche che qualcuno faccia delle ripetizioni per le basi. Quello che chiamano mio cognato, però, ha sempre subito un danno a causa della mia presenza. Perché ogni volta gli chiedevo di fare un passo indietro. Quello che viene chiamato mio cognato, perché ripeto cognato non è nel senso che abbiamo sposato due sorelle, ma nutro una stima profonda nei suoi confronti, è giunto al punto in cui di aspetti politici, di quello che ha in mente, manco ne parla più con me. Lui voleva provare a diventare presidente del Consiglio, e si era fatto una squadra di consiglieri che lo avrebbero supportato, si era creata una perfetta spaccatura, e probabilmente avrebbe pure prevalso, sono stato io che l'ho stoppato. E ha accettato. Ma forse qualcuno ha pensato di decidere per tutti, alle spalle di molti. Io vorrei sapere perché si parla della candidatura di Checchia ma nessuno parla della candidatura di Di Maio. La verità è un'altra, probabilmente quella candidatura dal sindaco è già stata assicurata a un altro. E questo è stato fatto, probabilmente, per ottenere la candidatura a sindaco. Così come aveva fatto con la presidenza del Consiglio.

Però non è per questo che una maggioranza va in frantumi, o no?

No, assolutamente no. Dici che li devi sbattere fuori, ti dicono che hai tre assessori, uno ha una sola delega, un'altra lo stesso e poi ci sono quelli che ne avevano mille e lamentavano un sovraccarico, chiedendo una equa distribuzione delle deleghe, ma per tre mesi li hai portati in canzone. E poi con il tuo modo di fare da 'faccio tutto io', inizi a perdere anche dei finanziamenti.

Secondo lei il movimento è finito?

Quel movimento è sicuramente finito. Con questa gente è sicuramente finito, però se voglio ho la forza di ricominciare da zero. Se mi devo rimettere di nuovo con il banchetto in piazza Duomo non ho problemi a farlo. Qualsiasi cosa ha un suo tempo, è fisiologico, c'è la necessità di rinfrescarla, di rinverdirla. Poi qualcuno esce fuori al naturale.

Che cosa dovrebbe fare Pitta?

Lui intanto dovrebbe smentire quello che sanno già tutti. Anche questo modo di prendere in giro è un'offesa. Noi siamo quelli che hanno preso gli assessori e li hanno presentati alla città prima delle elezioni, noi siamo quelli che non hanno cambiato un assessore durante il percorso, non hanno mai detto andiamo con quelli per poi uscire con altri. Quello che voglio capire è: ma tu chi sei, sei un infiltrato? Perché a questo punto lo devo capire. Se hai la faccia e il coraggio mandi tutti a casa, ci vai tu per primo, spieghi le tue ragioni alla città, ti riproponi e ti fai eleggere.

Quindi è davvero il momento di tornare alle urne?

No, ma se lui non è capace di trovare un'intesa non è il momento di rimettere la città in mano a quelli che abbiamo combattuto.

Mettiamo il caso che l'opzione delle larghe intese venga esclusa, ci sono le condizioni per ricomporre la maggioranza?

Se si è intelligenti assolutamente sì, ma ci vuole intelligenza e umiltà. Onestamente, ci sarà pure intelligenza ma di umiltà non ne vedo una briciola.

Questo progetto era suo, avverte una qualche responsabilità in questo sfacelo?

Sicuramente. Forse avrei dovuto fare il burattinaio. Dopo averli lasciati liberi, come è giusto che fosse perché bisogna pur crescere,probabilmente questi sono i risultati. Io non capisco perché si debba far passare il messaggio che questa cosa qua l'ha creata Antonio Tutolo. Per contro, posso dire che c'è e c'era un progetto per distruggere Antonio Tutolo, perché era diventato ingombrante. Quando io mi sono dimesso da sindaco per candidarmi c'è stato chi ha stappato le bottiglie.

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