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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

UdCap sconfessa Pellegrino e lancia ultimatum a Mongelli: “O lui, o noi”

Maggioranza senza numeri e ordini del giorno rinviati. Tra questi anche quello relativo al Piano Parcheggi

Altri guai in vista per il Comune di Foggia, costretto ad istituire ora una “unità di crisi” anche per fronteggiare e dirimere le personali ambizioni politiche dei suoi consiglieri in vista delle elezioni di febbraio. Come se i problemi fossero pochi per il sindaco Gianni Mongelli.

GRANA UDCAP | Le grane maggiori sono in casa Udcap. La silenziosa sterzata effettuata sottobanco dall’assessore Pasquale Pellegrino che, appresa l’impossibilità della resuscitata DC di partecipare alla competizione elettorale, è passato armi e bagagli al Centro Democratico di Tabacci incassando per la consigliera Annarita Palmieri il terzo posto (pare) al Senato, non è piaciuta al partito di Franco Di Giuseppe. Immediata la reazione.  

Mentre il sindaco Mongelli si affannava a Bari, in Corte dei Conti, per consentire a Foggia di accedere al decreto salva-enti  (unica strada per scongiurare il dissesto), lo stato maggiore dell’Udcap si riunisce e sconfessa il suo assessore.  Le motivazioni confluiscono in un documento recapitato nel primo pomeriggio al primo cittadino in cui l’Udcap chiede la revoca formale di tutte le deleghe, pesanti, in capo a Pasquale Pellegrino.

“Mongelli ha 48 ore di tempo per decidere” avverte il coordinatore cittadino, Biagio Di Muzio. Non solo. Il segretario provinciale, Giannicola De Leonardis, avrebbe anche avviato il pressing sul presidente della provincia, Antonio Pepe, affinché ad Annarita Palmieri sia revocato anche l’incarico di presidente presso l’Apeac, l’agenzia provinciale per l’Ambiente, che spetterebbe all’Udcap. Nulla potrebbero i centristi, invece, per ciò che concerne la pesante delega alle politiche abitative in capo alla Palmieri al Comune, ottenuta su mandato fiduciario del sindaco Mongelli.

CONSIGLIO RINVIATO | La prova di forza ingaggiata dal secondo partito di maggioranza si riverbera subito sui lavori del consiglio comunale che da lì a poco sarebbe iniziato. Centrosinistra senza numeri. L’assise viene aggiornata. Assenti i centristi Palmieri e Grassi, il socialista Scapato e due democratici: il capogruppo Terenzio e Sergio Clemente, i cui mal di pancia sarebbero aumentati ancor più oggi che le elezioni regionali sono più vicine, per giocarsi le quali il piddino accarezzerebbe la postazione di capogruppo in consiglio, certamente di maggior peso, a spese di Terenzio.

Insomma, uno scenario a dir poco grottesco di fronte ad una città ormai in pluriemergenza e che ora potrebbe ritrovarsi a pagare di tasca propria anche un altro dazio: il maxirisarcimento che l’amministrazione dovrà liquidare alla società Di Santo Costruzioni srl qualora l’impresa faccia ricorso contro la mancata ratifica da parte del consiglio di un PRUSST vecchio di anni. L’assise avrebbe dovuto approvarlo entro oggi, ultimo giorno utile. Ora è formalmente decaduto. Chissà se i consiglieri lo sanno e se ne assumeranno le responsabilità, in campagna elettorale.

PIANO PARCHEGGI | Slittano invece gli altri ordini del giorno: 122 debiti fuori bilanci rivenienti da sentenze per un ammontare di oltre due milioni di euro e, tra la delusione dei consumatori, le modifiche al piano parcheggi che l’amministrazione ha recepito dopo un lungo confronto con le associazioni e che oggi avrebbe dovuto deliberare: eliminazione immediata di 500 stalli a pagamento in città e riduzione del costo degli abbonamenti, con sconti crescenti, fino al 25%, per gli enti che acquistano pacchetti.

Dimezzamento del costo orario per la zona di viale Pinto, nei pressi dell’ospedale. Gratuità per la sosta delle auto elettriche. Le arterie che verranno “liberate” sono: via Gramsci (da via Fioritto a via Smaldone); via Zodiaco; via Muscio (nella parte che va da viale Giotto a via Acquaviva), via Manzoni (dall’Epitaffio a via Malvadi); via Angiolillo; via San Lorenzo; via Galanti; via Guglielmi (con l’eliminazione di una corsia di sosta tariffata, lato Ipprodromo, escluso nei giorni della fiera).

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