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Domenica, 28 Aprile 2024
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Resa dei conti in Forza Italia, Cera chiede il rinvio del congresso: “Voci di un'operazione di Opa”

Il consigliere regionale scrive al segretario nazionale Tajani. Nel mirino il commissario regionale Mauro D'Attis

È convocato il 21 gennaio il congresso provinciale di Forza Italia a Foggia. La data è comparsa sul sito ufficiale del partito. La fase congressuale in Puglia si aprirà a Brindisi il 12 gennaio. E dopo Bari e Taranto toccherà a Foggia.  

Ma c’è chi chiede il rinvio: è il consigliere regionale Napoleone Cera che ha scritto al segretario nazionale, il ministro Antonio Tajani, e al responsabile nazionale Organizzazione, Francesco Battistoni.

La lettera è una dichiarazione di guerra in piena regola al commissario regionale di Forza Italia Puglia, Mauro D’Attis, ma anche al suo collega in consiglio regionale, Paolo Dell’Erba, papabile candidato alla segreteria provinciale del partito, e al sindaco di Apricena, Antonio Potenza, che peraltro avrebbero fatto man bassa di tessere. Covava sotto la cenere da mesi.

In premessa, il consigliere regionale sammarchese esprime “un profondo senso di delusione e preoccupazione riguardo la situazione attuale del partito” in Puglia, una situazione che considera “insostenibile”. Da qui la richiesta di “un intervento urgente e deciso da parte della segreteria nazionale”.

Condensa in tre pagine tutta la sua amarezza, e parte dalla conferenza stampa di giugno, quando evidenziò “una problematica palese all'interno del partito a livello regionale, problema incarnato dalla gestione dell'onorevole D’Attis. La sua condotta, che ho paragonato all'uso di ‘ascia o bastone’, ha contribuito a creare un clima di tensione e divisione all'interno del partito”.

Da anni, rimarca, non viene convocata una riunione regionale del partito. E per lui, questa assenza di comunicazione e coordinamento è “sintomatica di una crisi di leadership e di una mancanza di visione strategica. Più preoccupante ancora è il fatto che, a quanto pare, non esiste nemmeno una sede regionale di Forza Italia in Puglia. Questo lascia intendere una mancanza di radicamento territoriale e di presenza concreta”.

Le decisioni prese dal partito a livello regionale “sembrano essere state guidate esclusivamente da posizioni personalistiche, senza una visione collettiva o un progetto condiviso”, lamenta.

E poi tira in ballo i due azzurri di Apricena. Considera la vicenda che riguarda il consigliere regionale Dell’Erba e il sindaco Potenza un “esempio eclatante di questa gestione problematica”: “Entrambi – spiega - sono stati artefici della vittoria del centrosinistra nell'Amministrazione provinciale di Foggia e sono stati firmatari e sostenitori di una lista in opposizione a Forza Italia. Nonostante ciò, Dell'Erba, che non è nemmeno stato eletto nelle liste di Forza Italia e dopo essere stato cacciato dal partito di Forza Italia dall’On. D’Attis, è stato successivamente imposto dal coordinatore regionale del partito come segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Puglia. Questa situazione è inconcepibile e sottolinea una mancanza di coerenza e di principi all'interno della gestione regionale del partito. Inoltre, il coinvolgimento di Dell'Erba e Potenza nelle vicende del Comune di Manfredonia ha portato alla dissoluzione dell'amministrazione comunale, un evento che ha danneggiato seriamente l'immagine e la credibilità del partito nella regione. Questo – prosegue - è un esempio lampante di come le decisioni prese senza una visione strategica e senza il rispetto dei principi democratici possano avere conseguenze devastanti”.

Poi passa al caso Foggia, e alla sua analisi delle ultime elezioni comunali. “La situazione è stata ancora più disastrosa”, afferma. Le recenti Amministrative, a suo dire, “hanno ulteriormente evidenziato la gestione deficitaria del commissario regionale. Il segretario provinciale di Forza Italia, Raffaele di Mauro, impegnato nelle elezioni comunali, ha dovuto affrontare un contesto sfavorevole. La gestione del commissario regionale ha portato alla presentazione di una lista incompleta di Forza Italia, con la maggior parte dei candidati non residenti nel comune e non elettori. Il risultato è stato un misero 5,85% dei voti, con ben 12 candidati al di sotto della soglia dei 10 voti. Questo è un chiaro indicatore del fallimento della leadership regionale nel comprendere e rispondere alle esigenze dell'elettorato”, scrive in un crescendo Napoleone Cera.

E così arriva al nocciolo della questione: il prossimo congresso provinciale “si prospetta come un altro evento controverso. Le voci di un'operazione di Opa, attraverso un tesseramento massiccio in una sola città (risulterebbero quasi più tesserati che voti alle ultime politiche), minacciano di compromettere l'integrità e la legittimità del congresso stesso”.

Il consigliere regionale adombra il sospetto di un tesseramento dopato. “Questa operazione – prosegue - è stata ancor più agevolata dal fatto che il Comune di Foggia si trovava al voto per il rinnovo del sindaco e del Consiglio comunale con il segretario provinciale di Forza Italia, Raffaele di Mauro, impegnato in prima persona quale candidato sindaco della coalizione, non consentendogli, quindi, di dare giusta rilevanza al tesseramento del partito”.

Peraltro, il consigliere lamenta l’assenza di comunicazioni ufficiali riguardo al congresso e all’elenco dei tesserati in provincia di Foggia.

Teme una spaccatura all’interno del partito e invoca un intervento deciso del segretario nazionale con un “appello urgente”: “Capisco che lei abbia un rapporto diretto e personale con l'On. D'Attis, ma mi chiedo se valga davvero la pena provocare una spaccatura così profonda all'interno del partito per mantenere questa relazione”. Avrebbe voluto avere un dialogo diretto con l’attuale ministro degli Affari Esteri, ma da quando si è insediato non ha avuto l’opportunità di incontrarlo, circostanza che, non ne fa mistero, trova “estremamente deludente”.

La situazione in Puglia “richiede un cambio di rotta immediato - scrive Napoleone Cera - È fondamentale che vengano ripristinati principi di democrazia interna, trasparenza e partecipazione attiva degli iscritti”. Spera che le sue preoccupazioni vengano prese in considerazione con “la serietà e l'urgenza che meritano” e si augura che le problematiche evidenziate facciano propendere il segretario nazionale Tajani per “non far svolgere il congresso provinciale di Foggia e perciò di rinviarlo ad una data successiva alla discussione e risoluzione delle criticità sollevate”.

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