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Economia

Sanità Foggia, Aics: “Per mammografia attesa fino a due anni”

In molti reparti degli Ospedali Riuniti di Foggia, inoltre, mancano medici e infermieri

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

L’AICS Foggia denuncia con forza l’attuale situazione in cui versa la sanità pubblica di Capitanata. L’ Asl di Foggia, alle prese con buchi di bilancio e necessità di fare cassa, ha un passivo che si aggira sugli 80 milioni di euro. Colpa soprattutto delle spese legali, dove si spendono circa 400mila euro l’anno per cause di lavoro, pagamenti arretrati a fornitori e farmacisti.

Debiti che hanno costretto  a tagli di reparti e personali.  In molti reparti degli Ospedali Riuniti di Foggia, inoltre, mancano medici e infermieri. Tutto ciò si ripercuote ovviamente sui cittadini, costretti a file chilometriche davanti alle casse ticket e alle prese con tempi biblici per fare visite, a volte di vitale importanza.

Per una mammografia si può arrivare ad attendere fino a due anni. E quando ci si riesce ad infilare in un ”buco” di prenotazione, spesso il medico che dovrebbe effettuare le visite non si presenta. Una situazione che assume tutti i contorni dello scandalo, una vicenda vecchia che si protrae ormai da tempo e che è figlia di una sbagliata gestione dei medici, che nella maggior parte dei casi effettuano contemporaneamente visite ospedaliere e presso propri studi privati.

Proprio i tempi lunghi di attesa spingono i cittadini a rivolgersi a queste strutture, con il conseguente aumento del costo delle prestazione loro fornita. Per una semplice visita cardiologica si arriva a pagare anche 250 euro, la maggior parte delle volte senza ricevere fatture di pagamento. Alcuni cittadini, invece, spinti dalla disperazione per l’eccessiva dilatazione dei tempi di attesa, si rivolgono al Pronto Soccorso, pur di accelerare le visite, con l’inevitabile risultato di creare veri e propri ingorghi del servizio, adibito esclusivamente all’assistenza per le emergenze.

L’altra spada di Damocle della sanità pubblica di Capitanata ha a che fare con la mancanza di medici e infermieri per svolgere le consuete attività di assistenza sanitaria ai cittadini.
Una situazione che sta sfiorando il paradosso, e su cui l’AICS Foggia chiede l’intervento urgente delle istituzioni, in primis la Regione Puglia, colpevole del “buco” che sta provocando non pochi danni all’utenza.

 

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