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Foggia: città dal passato lusinghiero tra teatri, cultura e sviluppo. Ed oggi?

La tavola rotonda è stata organizzata al fine di discutere, a tutto tondo, del passato, presente e futuro, soprattutto culturale, storico e sociale, di Foggia.

Si è svolta ieri la manifestazione promossa dall'Associazione Qualità della Vita e dall'Associazione Culturale Agorà, dal titolo "Foggia: città dal passato lusinghiero tra teatri, cultura e sviluppo. Ed oggi?". Una tematica che ha stimolato la curiosità e l’interesse di tanti cittadini foggiani che, per circa due ore, hanno gremito la Sala Rosa del Palazzetto dell'Arte. La tavola rotonda è stata organizzata al fine di discutere, a tutto tondo, del passato, presente e futuro, soprattutto culturale, storico e sociale, di Foggia.

Ad introdurla il presidente Associazione Qualità della Vita, Luigi Miranda: “L’Associazione Qualità della Vita quest’anno festeggia il suo decimo anniversario, e dal 2004 ad oggi ha all’attivo quasi 100 manifestazioni, frutto di un lavoro corale non solo del Presidente ma di tanti soci che operano al servizio della collettività foggiana. Il tema della serata è un tema assolutamente cruciale che ci consente di compiere una disamina della situazione della nostra città, - continua Miranda - contemperando le enormi potenzialità di cui siamo dotati e che non sempre sono state tradotte in concretezza, motivo per il quale viviamo forse il momento più difficile dal dopoguerra ad oggi. Se nel ‘43 la nostra posizione strategica ci sfavorì e per questo fummo vittime dei bombardamenti, oggi quella stessa strategicità dal punto di vista geografico dovremmo cercare piuttosto di valorizzarla, per esempio con la riapertura dell’aeroporto, che non è assolutamente un lusso bensì un elemento di sviluppo e una priorità inderogabile per il nostro futuro. Purtroppo in questi anni ci siamo scontrati con un’evidente ostilità della matrigna Regione Puglia, sempre più baricentrica. Stesso dicasi per i collegamenti ferroviari e non in ultimo per le innumerevoli strutture deputate alla cultura: il Giordano, il Teatro Mediterraneo, strutture chiuse da anni e vittime dell’incuria e del degrado. Ci sono città che hanno molto meno di noi, ma la cui economia è retta per il 60% dalla gestione in termini di impresa dei patrimoni culturali, che riesce ad ottenere una ricaduta occupazionale assolutamente straordinaria. Nella nostra città Federico II e Umberto Giordano sono stati totalmente dimenticati! E conclude – C’è stata una miopia da parte di chi ha amministrato la nostra città, sprecandone le potenzialità, ma noi cittadini abbiamo il dovere di non restare a guardare, di continuare a crederci e di capire come la nostra sia una realtà dalle enormi risorse e capacità di sviluppo. Come diceva mio padre, l’amato Lucio Miranda: “Bisogna ritrovare la consapevolezza e la dignità di essere cittadini foggiani, riscoprendo la propria storia e le proprie radici”.

A seguire gli interventi di Carmine De Leo, storico e giornalista, e Tommaso Palermo, professore di lettere nella secondaria e storico di fama nazionale, moderati dal giornalista Ernesto Tardivo. De Leo ha ricordato che Foggia è stata sempre un’unione di strade, un punto strategico, una via maestra per raggiungere l’Oriente, una città cosmopolita della quale nel periodo bellico si parlava sulle più grandi testate giornalistiche americane, che ha fatto da scenario per gli eventi bellici più disastrosi, ma che successivamente è stata insignita della medaglia d’oro al valor civile e militare. Una città che ha visto sorgere in quegli stessi anni anche importanti infrastrutture come l’acquedotto o la Corte d’Appello, che ha cercato un riscatto, una città che oggi è diventata ‘una vecchia foto che si sbiadisce pian piano’. Importanti documenti storici sono stati proiettati in sala nel corso dell’intervento di Carmine De Leo, piante e mappe storiche, ricostruzioni degli antichi assetti originari, rinvenute presso gli istituti geografici militari nazionali, che hanno consentito ai presenti di comprendere meglio come la città si è sviluppata dalle sue origini ad oggi.

Il professor Palermo ha incentrato la sua relazione sugli eventi bellici del ‘43, e scrive nel suo libro dal titolo "Dalle tenebre del '43 alla rinascita": quella inflitta alla città di Foggia il 28 Maggio 1943 è stata “una ferita storica che non deve rimarginarsi e da consegnare soprattutto a giovani”. Quegli eventi hanno lasciato un segno indelebile nella storia di Foggia, ci sono tracce di quegli eventi ovunque nel mondo, Tommaso Palermo ha proiettato delle diapositive destinate a restituire giustizia ad una pagina importante della nostra storia, diapositive rinvenute negli archivi inglesi, e gelosamente conservate, immagini che testimoniano la tragedia vissuta dai cittadini foggiani alla vista dei raid anglo-americani, e della veemenza delle bombe gettate su Foggia, che rappresentava uno snodo aeroportuale strategico per tutta l’Italia.

Le conclusioni della manifestazione sono state affidate alla vicepresidente dell'associazione Agorà, Flora Bozza, che ha chiuso così l’incontro: “Credo che il futuro della nostra città vada costruito sul passato, sullo studio della storia, su una cultura che negli anni è stata vilipesa da chi doveva invece preservarla. Il nostro futuro è nelle mani dei giovani, di chi ha deciso di rimanere qui e non è scappato via”.

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