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Cronaca Lesina

Laghi a rischio morte: la battaglia del Parco del Gargano abortita dai silenzi della Regione

Le precisazioni del presidente del Parco Nazionale del Gargano, Pasquale Pazienza, sulla situazione dello stato di salute dei laghi di Lesina e di Varano

L'Ente Parco Nazionale del Gargano si difende dall'inerzia evidenziata su queste colonne, assieme ai silenzi e agli scaricabarile, sulla questione dello stato di salute dei laghi di Lesina e di Varano. 

Il Presidente Pasquale Pazienza, in premessa, fa sapere di aver partecipato, l’altro ieri pomeriggio, alla riunione in Prefettura sull’emergenza del lago di Varano durante la quale ha avuto modo di rappresentare l’attività che i riguarda i due laghi costieri di Lesina e Varano messa in campo dall'Ente con sede a Monte Sant'Angelo negli ultimi mesi, "orientata ad accompagnare quei processi necessari al superamento delle criticità in una logica di stretta sinergia interistituzionale e di programmazione degli interventi che non possono essere affidati ad azioni occasionali e in solo regime emergenziale" precisa.

Pazienza passa in rassegna il lavoro del Parco a partire dalla decisione presa all'esito della riunione del 16 marzo presso l’assessorato all’Agricoltura della Regione. "Il Parco si è immediatamente attivato per organizzare un ulteriore incontro, che si è svolto il 5 aprile presso la sede di Manfredonia della Guardia Costiera, in cui sono state dettagliatamente individuate le prime criticità da affrontare e le modalità per la strutturazione di un tavolo permanente sulle lagune di Lesina e di Varano per il quale ha predisposto una proposta di protocollo d’intesa e una proposta alla Regione di progetto attraverso cui realizzare alcuni primi interventi necessari ad affrontare le problematiche del caso".

Da quel momento in poi Pazienza fa sapere di non aver ottenuto alcun riscontro dai competenti uffici regionali. "Il protocollo d’intesa, accolto favorevolmente dai vari comuni dell’area interessata, oltre che da altri attori istituzionali intervenuti nei suddetti incontri, non è stato portato ad operatività soprattutto per il mancato riscontro delle funzioni regionali competenti ma anche della Provincia di Foggia pur avendo questa partecipato all’incontro del 5 aprile su invito dell’Ente Parco".

Ne è conseguita, si legge nella nota di chiarimento dell'Ente, "l’assenza di un tavolo di confronto interistituzionale che avrebbe dovuto anche avere la valenza di incidere sulla programmazione delle risorse di derivazione europea capaci di assicurare una portata operativa ben più ampia delle attività da realizzare, andando ben oltre le esigue e insufficienti consistenze di bilancio dei singoli enti territoriali".

In occasione dell’emergenza ambientale occorsa lo scorso anno, l’Ente parco si attivò con immediatezza per accompagnare i comuni nell’azione urgente di rimozione delle paratie dei canali necessaria a consentire lo scambio d’acqua tra mare e laghi, fondamentale per una loro seppur minima rifunzionalizzazione e per la salvaguardia degli ecosistemi esistenti. “Il Parco è a disposizione del territorio e degli enti sovra territoriali per organizzare ogni percorso utile e attuare ogni iniziativa necessaria al superamento strutturato e definitivo delle ripetute criticità che caratterizzano le due lagune del Gargano che, ricordiamo, sono due importanti zone umide in cui vivono numerose specie vegetali e animali. Nell’assenza di adeguati interventi, questi due importanti laghi costieri – unici esempi nel nostro Paese - rischiano di andare definitivamente perduti con conseguenti detrazioni socioeconomiche alle comunità rivierasche".

In ultimo, spiega Pazienza, "per intervenire sulla problematica in maniera effettiva, strutturata e probabilmente risolutiva, sarebbe auspicabile che il legislatore regionale intervenisse sul tema delle lagune del Gargano con strumenti normativi ad hoc, prevedendo una specifica dotazione annuale di bilancio con cui assicurare il superamento di interventi spot ed emergenziali ed approcciare a una sistematica programmazione e attuazione di interventi utili a preservare lo stato di salute dei laghi.

Per affermare questo importante obiettivo, l’Ente parco sostiene di non essersi sottratto e che mai si sottrarrà, ad un corretto confronto interistituzionale per l’individuazione delle iniziative più utili da intraprendere né a impegnare, limitatamente alla propria dotazione di bilancio, risorse proprie per conseguirle. 

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