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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Mattinata

Criminali nella rete della "Squadra Stato": fratelli Baffino al tappeto, sequestrati beni dei sodali del clan Romito

Sequestrati i beni di Andrea e Antonio Quitadamo di Mattinata e di Nicola Marinaro di Cerignola

Nell'ambito di specifica attività volta al contrasto della criminalità organizzata, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza, nella prima mattinata di ieri e alle prime ore di oggi hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale di tre distinti decreti di sequestro anticipati d'urgenza emessi, su richiesta del Questore di Foggia, dal Tribunale di Bari – III ^ Sezione Penale Misure di Prevenzione- a carico di tre noti pluripregiudicati, di cui due fratelli di Mattinata, sodali del clan Romito e di un cerignolano appartenente alla criminalità comune.

Il video blitz dei sequestri

Ieri due squadre composte da agenti della Polizia di Stato della Questura di Foggia e del Reparto Prevenzione Crimine di San Severo e da Finanzieri del G.I.C.O. di Bari e della Guardia di Finanza di Foggia si sono contestualmente portati presso le abitazioni dei fratelli “Baffino” ed hanno posto sotto sequestro beni e conti correnti  intestati a loro ed alle loro famiglie.

I provvedimenti in questione sono stati adottati all'esito di complesse indagini patrimoniali svolte dagli agenti della Polizia di Stato appartenenti alla Divisione Polizia Anticrimine - Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Foggia e dai Militari del G.I.C.O. di Bari e della Guardia di Finanza di Foggia, che hanno scandagliato la posizione patrimoniale di Antonio Quitadamo., classe 75, e Andrea Quitadamo., classe 89, entrambi, già destinatari della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S., con precedenti penali e di polizia per reati contro il patrimonio, in materia di stupefacenti, di armi, ritenuti contiguo al Clan “Romito” ed elementi di spicco della criminalità operante in Mattinata, comune recentemente sciolto ex art. 143 t.u.e.l. per accertate forme di condizionamento operate dalla criminalità organizzata ed attualmente amministrato dalla Commissione Straordinaria nominata dal Consiglio dei Ministri.

Le indagini patrimoniali, estese ai familiari conviventi nell'ultimo quinquennio, hanno evidenziato la disponibilità diretta e indiretta di beni di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, tanto da far ragionevolmente ritenere che siano frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego.  

Nello specifico, i beni mobili e immobili intestati ai proposti ed ai familiari conviventi, alla luce delle risultanze complessive dell'analisi delle movimentazioni economico finanziarie in entrata (fonti) e del raffronto con le uscite (impieghi), non hanno trovato giustificazione nei modesti redditi prodotti, a malapena sufficienti per le primarie esigenze di sostentamento dell’intero nucleo familiare.

Il Tribunale di Bari, quindi, ha accolto in pieno la proposta formulata dal Questore di Foggia ed ha ordinato il sequestro di quote del diritto reale di godimento (enfiteusi) su fabbricati e terreni intestate alle mogli, automezzi e rapporti bancari per un valore di oltre 200mila euro.

Parimenti, nella mattinata di oggi, gli stessi agenti dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Foggia ed i Militari della Guardia di Finanza di Foggia, a seguito di specifica richiesta del Questore di Foggia e su conseguente disposizione del Tribunale Misure di Prevenzione hanno eseguito altra misura di prevenzione patrimoniale, questa volta a Cerignola, ponendo i sigilli ai beni di Nicola Marinaro. classe 75, sottoponendo a sequestro diversi immobili nella disponibilità diretta ed indiretta del predetto per un valore di 120mila euro.

Anche in questo caso, le indagini patrimoniali condotte a carico del predetto, gravato da numerosi pregiudizi di polizia e precedenti penali per reati contro il patrimonio, in materia di stupefacenti, di armi  ed in materia associativa, ed estese ai familiari hanno evidenziato una sperequazione tra fonti ed impieghi tanto da indurre il Tribunale M.P. a ritenere i beni sequestrati frutto di attività illecite.

I risultati ottenuti confermano il continuo coinvolgimento della Polizia di Stato di questa provincia, in perfetta sinergia con l'Arma dei Carabinieri, il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Foggia  e con il G.I.C.O. di Bari l'Autorità Giudiziaria, Prefettura ed altre Forze di Polizia, nella lotta alla criminalità organizzata e nel contrasto delle attività imprenditoriali, attraverso le quali le organizzazioni criminali reimpiegano i capitali illecitamente accumulati e si mimetizzano nell'economia legale. In questo ambito, la strategia della Questura di Foggia, con la collaborazione delle Fiamme Gialle, è fondata sulla sistematica aggressione dei sodalizi sul versante patrimoniale, attraverso attività investigative finalizzate al sequestro ed alla confisca dei proventi e dei beni ottenuti dalle attività delittuose.

L’applicazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali in atto in questa provincia, unitamente ai provvedimenti emessi dalle amministrazioni comunali coinvolte, su input della locale Prefettura a seguito di precise interdittive antimafia emesse dal Prefetto di foggia, è strettamente legata al progetto di aggressione che questo ufficio, sta portando avanti su quelle specifiche aree territoriali. Detto progetto si inserisce nell’ambito dell’intervento di sistema complessivo che vede coinvolti, questo ufficio, la Guardia di Finanza e l'Arma dei Carabinieri, anche Procura della Repubblica e Prefettura di Foggia per il rispristino della legalità nei comuni fortemente condizionati dalla presenza della criminalità organizzata che hanno portato allo scioglimento per infiltrazioni mafiose, oltre che di Mattinata, anche della vicina Monte Sant’Angelo, nel 2015, ed ora alla nomina della Commissione di Accesso per dette finalità nelle città di Manfredonia e di Cerignola, la scorsa settimana.

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