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Cronaca

Imprenditori soggiogati dalla "Società Foggiana": sequestrati i beni di tre società

Scatta l'amministrazione giudiziaria per sei mesi per tre ditte riconducibili a due fratelli attivi nel settore della logistica e delle pulizie

Amministrazione giudiziaria (per la durata di sei mesi) per tre società foggiane e sequestro di beni per 30milioni di euro. E' quanto eseguito a Foggia dai finanzieri del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata e del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, insieme alla Squadra Mobile di Foggia.

Le società colpite, riconducibili a due fratelli, sono attive nel settore della logistica e delle pulizie e annoverano tra i clienti anche la Barilla. Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Foggia, su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. I giudici foggiani hanno ordinato inoltre il sequestro dei relativi compendi aziendali per un valore complessivo stimato di circa 30 milioni di euro.

Le indagini eseguite dai finanzieri sulla base delle risultanze di pregresse indagini di polizia giudiziaria - sfociate nell’operazione Rodolfo dell’aprile 2016 con l’esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di esponenti della Società foggiana - hanno evidenziato come i fratelli siano completamente soggiogati dalla forza di intimidazione dei clan Sinesi-Francavilla e Moretti-Pellegrino, ai quali non solo versano periodicamente tangenti ma anche assicurano l’assunzione di personale su loro indicazione.

“Essi appaiono – spiegano dalla Procura di Bari - pienamente sussumibili nella categoria degli imprenditori agevolanti, la cui attività economica va sottoposta ad amministrazione giudiziaria in quanto asservita agli interessi delle cosche. Appare indubbiamente efficace il ricorso allo strumento della sospensione dell’amministrazione, finalizzato ad ampliare l’area di contrasto propria delle misure di prevenzione di tipo tradizionale con l’aggressione di quelle attività imprenditoriali in qualche modo “inquinate” dalla presenza della criminalità mafiosa e che costituiscono la cosiddetta “area grigia” dove il mercato legale e quello illegale si incontrano al fine di incrementare i profitti”.

Aggiornamento notizia luglio 2020

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