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Cronaca San Severo

Lo Stato taglia il nastro della legalità: contro la criminalità ecco il Reparto Prevenzione Crimine

Apre il terzo presidio in Puglia, 72 unità saranno guidate dal comandante Daniela Di Fonzo. Miglio: "Lo dedico a Luisa Fantasia e Stella Costa". Marco Minniti: "Li metteremo tutti in galera"

A nove mesi dai tragici fatti di San Marco in Lamis, quel 9 agosto in cui furono assassinati i fratelli Luciani - agricoltori innocenti caduti sotto i colpi della mafia nell'agguato al boss Mario Luciano Romito e a suo cognato avvenuto nei pressi della stazione ferroviaria dismessa in agro di Apricena - questa mattina San Severo e la Capitanata hanno scartato il regalo dello Stato deliberato dal comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, fortemente voluto da Marco Minniti e ottenuto grazie e soprattutto alla spinta del sindaco Francesco Miglio, senza la quale "probabilmente non ce l'avremmo fatta" ha sottolineato il ministro dell'Inteno.

La voce dei cittadini: le interviste

Una rappresentazione "plastica e visiva" che rafforza quel dispositivo di controllo del territorio della provincia di Foggia istituito il 14 febbraio scorso con decreto del capo della Polizia dello Stato, "in un periodo non di vacche grasse e in un contesto sfavorevole da un punto di vista delle risorse umane" ha evidenziato Franco Gabrielli. 

72 unità sotto la guida del comandante Daniela Di Fonzo (al momento sono 34) comporranno il Reparto Prevenzione Crimine Puglia Settentrionale di via Guareschi, il terzo in Regione (come in Calabria). Una data storica per la città dell'Alto Tavoliere e per l'intero territorio che il primo cittadino ha dedicato a Luisa Fantasia e a Stella Costa, vittime innocenti della criminalità che "San Severo porta ancora nel cuore".

"Un traguardo inseguito per tanti anni grazie alla coesione e condivisione delle istituzioni dello Stato" ha rimarcato il sindaco e presidente della Provincia di Foggia: "Una vittoria di tutti quanti noi, delle migliaia di cittadini che nel marzo 2017 si sono riversati per le strade della nostra città"

Francesco Miglio si è poi rivolto anche a "una sparuta minoranza dedita alle attività delinquenziali", confermando la volontà dell'amministrazione comunale di continuare quel percorso di contrasto all'illegalità diffuso e alla criminalità locale: "Noi di loro non abbiamo paura, il loro linguaggio, della intimidazione, della violenza e della minaccia, non ci farà arretrare di un solo millimetro"

Significativo l'intervento di Minniti. Il ministro ha ripercorso i nove mesi che hanno portato all'istituzione del reparto, consapevolezza dell'esistenza di quelle mafie "per un certo periodo sottovalutate", quando "forse non ci si è resi conto per tempo quello che qui stava maturando e cioè che questa realtà era crocevia fondamentale perché collocata nel cuore dell'Adriatico, dove dall'altra parte ci sono dei centri particolarmente rilevanti per il traffico internazionale di stupefacenti e quindi, che questa realtà fosse diventata un punto cruciale per la sicurezza nel nostro paese e per il contrasto alle mafie, ad un certo punto è apparsa di fronte ai vostri occhi"

Nessuno sconto a chi delinque, a chi si è illuso che lo Stato non fosse capace di aggiungere qualità e quantità a un lavoro già di per sé straordinario. "Noi andremo fino in fondo, li metteremo tutti in galera perché non ci può essere impunità per nessuno in questa nazione", parola di Minniti.

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