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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca San Severo

Clan in guerra a San Severo, dove si uccide davanti ai bambini: nuove leve criminali in ascesa

La relazione della Dia, Direzione Investigativa Antimafia, del secondo semestre del 2021 a San Severo

La mafia di San Severo cancella volti e vite, uccide davanti a tutti e non guarda in faccia a nessuno. Negli ultimi due anni ci sono stati ben sei omicidi, di cui quattro di mafia. 

Le formazioni mafiose sanseveresi continuano ad animare lo scenario dell’intera provincia dauna registrandosi ancora l’atavico legame mafioso tra il boss dei Moretti-Pellegrino-Lanza e il clan La Piccirella. Significative al riguardo sono le motivazioni delle sentenze depositate nel semestre in esame e relative al processo ‘Ares’ (2019) che nel comminare oltre due secoli di reclusione agli imputati confermano quanto ipotizzato nella fase di esecuzione riconoscendo per la prima volta l’esistenza di un’associazione mafiosa nella città di San Severo.

Tuttavia, il clan Testa-La Piccirella sembrerebbe segnato da un assetto precario determinato dalle fluide dinamiche legate ai rapporti tra le figure di vertice. La consorteria è in forte contrapposizione con il gruppo Nardino collegato alla batteria foggiana Sinesi-Francavilla e in contatto con la criminalità albanese, campana e andriese (Capogna).

Sempre a San Severo opera il gruppo Russi nel traffico internazionale e nello spaccio di sostanze stupefacenti, nell’usura e nelle estorsioni, nonché nel furto e ricettazione di autoveicoli e falsificazione di documenti per la re-immatricolazione di auto rubate.

In un contesto delinquenziale già connotato da faide sanguinose, le cruenti contrapposizioni interne ai sodalizi e i vuoti di potere criminale conseguenti alle attività di contrasto delle Autorità, hanno inciso sugli equilibri tra i diversi clan. Secondo la Dia, non si può escludere che ciò potrebbe tradursi in una sorta di metamorfosi delle consorterie che potrebbe favorire il passaggio dall’attuale assetto strutturale orizzontale verso una possibile futura composizione maggiormente unitaria e verticistica. Peraltro la criminalità organizzata sanseverese, privata di quasi tutti i vertici storici, avrebbe lasciato ampi spazi ai tentativi di affermazione di nuove leve criminali.

Come nel caso di un pregiudicato in ascesa nel popoloso quartiere di San Bernardino che secondo la Dia avrebbe preso le redini della storica famiglia Spinazzola-Della Fazia da tempo egemone in quell’area e intorno alla quale orbitano anche i gruppi locali dei Colapietra e De Cesare-Russi. Si tratta di gruppi connotati da particolare spregiudicatezza in quanto molti dei giovani componenti provengono da esperienze di criminalità predatoria e in particolar modo dalle rapine, la cui dimensione nel territorio ha assunto i caratteri di un fenomeno sempre più funzionale a quello di matrice mafiosa.

Ancora, dall’operazione ‘Coffee Shop’ condotta dalla Polizia di Stato il 27 ottobre 2021 e incentrata sullo spaccio di sostanze stupefacenti nel rione di San Severo, è emerso che attorno al gruppo criminale capeggiata da due figure storiche della criminalità sanseverese orbitavano anche nuove leve.

L’apice dell’instabilità degli equilibri locali è stato raggiunto con i due eclatanti omicidi avvenuti in città a distanza di un mese l’uno dall’altro, il 12 luglio durante i festeggiamenti per la vittoria dell'Italia agli Europei di calcio (leggi) e l'agguato mortale di Luigi Bonaventura del 14 agosto (i dettagli). I due agguati, oltre ad avere una verosimile correlazione hanno destato un grave allarme sotto l’aspetto dell’ordine e sicurezza pubblica avendo procurato anche il ferimento di due minori.

In tale quadro un ruolo non marginale sembrano rivestire le nuove leve determinate ad assumere il controllo del florido mercato degli stupefacenti che rende la città punto nevralgico dell’intera area provinciale ed extraregionale. Sotto questo profilo si segnala l’arresto in flagranza di reato operato l’11 agosto 2021 dai Carabinieri di un pregiudicato calabrese da sempre dedito al malaffare e vicino alla ’ndrina egemone nel territorio del comune di Delianuova e nota come ‘Italiano-Papalia’

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