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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca San Giovanni Rotondo

Indagini sull'uccisione di Galak, il 'Cane del pellegrino" amato da tutti: è caccia ai responsabili

Il commento del referente al Randagismo, Alberto Pietroboni, per il Comune di San Giovanni Rotondo. Anche l'ente di San Marco in Lamis piange la morte dell'animale. "E' stato orrendo"

San Giovanni Rotondo è ancora incredula per la morte di Galak, il 'Cane del pellegrino', trovato senza vita ieri mattina, verosimilmente ucciso da un colpo d'arma da fuoco. Le comunità che piangono l'animale a quattro zampe che faceva strada ai turisti del Convento di San Pio, sono due: c'è anche San Marco in Lamis, Comune presso il quale era microchippato. Il referente dell'ente, Alberto Pietroboni - incredulo e senza parole per l'accaduto - ha reso noto che sia la polizia locale che i carabinieri attraverso i rilievi e le telecamere, hanno avviato le indagini. "Vedere quella scena è stato orrendo. Quanta cattiveria ci può essere dietro un simile gesto" evidenzia. 

Dopo aver svolto gli accertamenti, il servizio veterinario della Asl di Foggia ha condotto Galak presso l’Istituto Zooprofilattico di Foggia. Soltanto l'autopsia chiarirà ulteriormente dinamiche e modalità dell’uccisione. "Sto ricevendo decine e decine di telefonate e messaggi, comprendo e condivido tutta la rabbia e la voglia di giustizia, ma in queste prime fasi dobbiamo lasciare lavorare le forze dell’ordine. Presto ci saranno aggiornamenti e vi comunicheremo in maniera celere e trasparente gli sviluppi. Abbiamo sporto denuncia presso il Comando dei Carabinieri insieme al sindaco Michele Crisetti verso ignoti. Un’altra indagine prosegue presso la Polizia Locale" sottolinea. "Faremo quanto necessario per rendere giustizia a Galak, trovando chi ha commesso un reato tanto atroce. Sia il Comune di San Giovanni Rotondo che quello di San Marco si costituiranno parte civile".

Pietroboni traccia il profilo di Galak: "Era un’anima buona. Mi chiedo come si possa sparare ad un cane così docile, un amico di tutti, non solo per i pellegrini, i camminatori, ma anche per noi che qui ci viviamo. Me lo chiedo e non trovo risposte. Credo non le troverò mai. Il dolore, quello resterà, così come le lacrime, e non mi vergogno di dirlo, che ho versato questa mattina. Ma sono certo che la rabbia sarà in parte placata, perché il responsabile o i responsabili saranno assicurati alla giustizia. E Galak avrà finalmente la sua pace. L’affetto dell’intera comunità non mi sorprende. Per quante storture si porta dietro questa amara terra allo stesso tempo ha nei suoi cittadini migliori (la stragrande maggioranza) gli anticorpi per reagire ed isolare le “persone” che nulla hanno di umano. Voglio ricordarlo così, come era solito, con la sua aria buffa e tenera. buon ponte Galak

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