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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca San Nicandro Garganico

Diplomi oss falsi, i Marinacci davanti al Gip: padre e figlio si avvalgono della facoltà di non rispondere

Si svolgeranno questa mattina davanti al gip Antonio Sicuranza, gli interrogatori di garanzia di Nicandro e Vincenzo Marinacci, arrestati nell'ambito dell'inchiesta sui diplomi falsi rilasciati dal centro studi A. Manzoni di San Nicandro Garganico

Questa mattina, in sede di interrogatorio davanti al Gip Antonio Sicuranza, Nicandro Marinacci, Vincenzo Marinacci e Roberto Melchionda, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. L'avv. Antonio Vigiano, legale difensore dell'ex deputato della Repubblica, per il suo assistito ha avanzato richiesta di sostituzione della misura cautelare, dal carcere ai domiciliari. Sulla questione il Gip si riserverà di decidere. 

Nicandro Marinacci, politico di centrodestra di lungo corso, il figlio Vincenzo - consigliere comunale d'opposizione a San Nicandro Garganico sospeso dal Prefetto di Foggia - e il fido segretario del centro studi 'A. Manzoni' ed esperto di informatica, Roberto Melchionda, sono stati arrestati il 12 gennaio dalla Guardia di Finanza, nell'ambito dell'inchiesta ribattezzata 'Azzeccagarbugli', che ha svelato l'esistenza di una presunta associazione per delinquere finalizzata alla commissione di decine di reati di truffa, falsità ideologica e materiale in atti pubblici (posti in essere anche mediante induzione in errore di pubblici ufficiali) e contraffazione ed uso di sigilli dell’Unione Europea, della Repubblica Italiana, della Regione Campania ed altri enti pubblici.

Per il titolare delle indagini, i tre arrestati sono “veri perni e continui alimentatori di una rodata macchina del falso” -

Le indagini, coordinate dalla Procura di Foggia, lo ricordiamo, sono scattate all'indomani delle denunce presentate da diversi corsisti esclusi dalle graduatorie del concorso pubblico indetto dal Policlinico Riuniti di Foggia, sporte quando i soggetti che ritenevano di aver conseguito l’abilitazione dietro il pagamento di quote che andavano da 600 a 3000 euro, una volta risultati vincitori del concorso per operatore socio-sanitario, si erano visti recapitare dall’ufficio concorsi dell’area per le politiche del Personale, determina recante il provvedimento di decadenza “per assenza requisito specifico di ammissione del bando di concorso”, vale a dire del titolo abilitante di operatore socio-sanitario, formalmente rilasciati da un altro ente di formazione di San Felice a Cancello, “risultato del tutto inesistente al rilascio dei titoli abilitanti”, perché, “o non era stata costituita ovvero aveva già cessato l’attività” (continua a leggere).

Il centro della 'fabbrica dei diplomi' è l'istituto privato di formazione dei Marinacci, dove, appunto, sarebbero stati organizzati falsi corsi per il conseguimento di diplomi di oss e operatori sanitari specializzati, ovvero sarebbe stato garantito il conseguimento dei titoli a soggetti che non avevano completato il percorso formativo o, comunque, privi dei requisiti richiesti dalla normativa vigente.

L’attività investigativa, svolta dalla Tenenza della GdF di San Nicandro Garganico, durata oltre un anno, ha consentito di acquisire indizi di colpevolezza in capo a 33 persone, alcune delle quali ritenute, a vario titolo, responsabili dei delitti di associazione per delinquere (contestata ad alcuni dei trentatré indagati), truffa aggravata e falsità materiale ed ideologica in atti pubblici commessa anche mediante induzione in errore dei pubblici ufficiali, nonché contraffazione ed uso di falsi sigilli provenienti da enti pubblici.

I diplomi e gli altri attestati falsi costruiti dal sodalizio sono stati rilasciati a favore di soggetti consapevoli (e quindi indagati) e non consapevoli, quest’ultimi convinti della genuinità dei titoli, a seguito di corsi o tirocini proposti dal sodalizio criminale, per poi essere presentati dai “discenti” in sede di partecipazione a diversi concorsi e selezioni - banditi da strutture sanitarie pubbliche e private - nonché per l’inserimento nelle graduatorie pubbliche utilizzate dagli istituti scolastici per l’assunzione del personale A.t.a.

Nel corso delle indagini è emersa anche la falsificazione di attestati di anzianità di servizio o per il conseguimento di altri titoli utili ad ottenere punteggi aggiuntivi nei concorsi pubblici riservati al personale scolastico (conoscenza di lingue estere, Eipass,. P.e.k.i.t., Cfu 24 etc.). 

Come funzionava il 'Sistema' di Marinacci

A capo del sodalizio - definito dal Gip "criminale" - c'era Nicandro Marinacci, "un vero e proprio dominus chiamato ad avere l’ultima parola sia in relazione agli accordi contrattuali illeciti che rispetto alle modalità di svolgimento e gestione dell’attività illecita”. 

A un livello immediatamente sotto “il capo”, si collocherebbero il figlio Vincenzo e Roberto Melchionda. La moglie dell’ex deputato - la "cassiera" - è "chiamata in realtà non solo a custodire gli introiti delle attività illecite, ma anche ad avere rapporti con i procacciatori di discenti”. Quindi, “certamente intranea all’associazione, anche in virtù della consapevolezza desumibile dal vincolo familiare” secondo il Gip.

Vincenzo Marinacci è risultato essere invece il braccio destro del padre. Allo stato formale risulterebbe il responsabile. “E’ deputato a sostituirlo in tutte le relazioni illecite legate all’associazione, promozione dell’attività 'formativa', rapporti con procacciatori di discenti sul territorio, relazione con i discenti, rapporti con C.g. (incaricato di individuare istituti compiacenti per le ‘riqualifiche’), rapporti con i sodali che garantiscono false attestazioni A.t.a.".

“La sua stabile presenza ed attività all’interno della “fabbrica del falso” lo rende uno degli artefici della fortuna del sodalizio criminale. Lo stesso Marinacci, utilizzando la ditta individuale a lui intestata, diventa anche titolare formale della struttura organizzativa attraverso cui opera il sodalizio: l’istituto A. Marconi di San Nicandro Garganico. A differenza del fratello, mostra a più riprese coscienza e consapevolezza delle attività criminali poste in essere dal sodalizio, contribuendo nell’organizzazione e nello sviluppo delle stesse".

Roberto Melchionda “da anni è il fidato factotum della famiglia Marinacci, al punto da condividere gli scopi del sodalizio, contribuire all’organizzazione della struttura criminale nonché alla promozione dell’attività illecita. Fittiziamente assunto presso una ditta riferibile alla moglie di Marinacci, svolge stabilmente e da diversi anni la sua attività lavorativa al servizio dell’associazione. Non solo presta la sua opera professionale (anche e soprattutto per la falsificazione materiale dei titoli), ma promuove l’attività dell’associazione curando anche i rapporti con i privati acquirenti dei falsi titoli, con i procacciatori di discenti, nonché, in alcune circostanze, assumendo il ruolo di falso formatore, senza averne alcun titolo. La sua competenza tecnico-informatica risulta, in certi casi, imprescindibile per il sodalizio".

Ad un livello sottostante della struttura, si collocano i procacciatori di discenti, sui quali sembrerebbe che il sodalizio facesse affidamento. “Questi ultimi, dietro il pagamento di una provvigione predeterminata, si adoperano alla ricerca sul territorio di discenti disposti o ad iscriversi ai corsi professionali proposti dall’istituto A. Manzoni, ovvero – il più delle volte – di soggetti disposti ad acquistare titoli falsi di ogni genere (ben consapevoli della loro falsità”)".

Infine, ad un ulteriore livello di partecipazione, si collocano alcune figure che dietro pagamento dei compensi, fornivano al sodalizio la schermatura di legalità necessaria a formare le false attestazioni di servizio A.t.a., rivendute a privati compiacenti. Attraverso le società e gli istituti un tempo a loro riferibili, costituivano parte integrante di uno dei business più strutturato e remunerativo (probabilmente il più remunerativo a giudicare dalle cifre rilevate dalle intercettazioni) del sodalizio criminale".

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