rotate-mobile
Cronaca San Nicandro Garganico

La "fabbrica del falso” dei Marinacci: come funzionava il sistema dei diplomi da oss contraffatti

Il sistema dei diplomi falsi svelati dalla Guardia di Finanza di Foggia. Gli arresti di Nicandro e Vincenzo Marinacci e di Roberto Melchionda del 'Centro Studi A. Manzoni' di San Nicandro Garganico

L’indagine che l'11 gennaio ha portato all’arresto di Nicandro Marinacci, politico foggiano di lungo corso, già sindaco di San Nicandro Garganico ed ex parlamentare della Repubblica, e di suo figlio Vincenzo - ex candidato sindaco e attuale consigliere comunale di minoranza - è scattata dopo alcune denunce-querele presentate in relazione alla acclarata falsità dei titoli abilitanti all’esercizio della professione di oss e operatore socio sanitario con formazione complementare, rilasciati dall’istituto di formazione 'Centro Studi A. Manzoni', peraltro “risultato non accreditato presso nessun ente regionale”.

Denunce-querele cristallizzate nelle carte dell’ordinanza dell’inchiesta denominata ‘Azzecca-garbugli’ a firma del gip Antonio Sicuranza, sporte quando i soggetti che ritenevano di aver conseguito l’abilitazione dietro il pagamento di quote che andavano da 600 a 3000 euro, una volta risultati vincitori del concorso per operatore socio-sanitario banditi dall’azienda ospedaliera Riuniti di Foggia, si erano visti recapitare dall’ufficio concorsi dell’area per le politiche del Personale, determina recante il provvedimento di decadenza “per assenza requisito specifico di ammissione del bando di concorso”, vale a dire del titolo abilitante di operatore socio-sanitario, formalmente rilasciati da un altro ente di formazione di San Felice a Cancello, “risultato del tutto inesistente al rilascio dei titoli abilitanti”, perché, “o non era stata costituita ovvero aveva già cessato l’attività”.

Nelle carte dell'inchiesta si legge appunto che "a riprova della falsità dei titoli rilasciati del sodalizio criminoso, è di certo rilievo la circostanza per cui l’asserito legale rappresentante di un istituto di formazione campano, alla data del rilascio dei titoli, risultava essere già deceduto nell’aprile 2014".

Uno dei querelanti aveva depositato anche una integrazione alla denuncia sporta 6 mesi prima, sostenendo che Nicandro Marinacci, direttore del centro studi ‘A. Manzoni’, gli avrebbe proposto un altro corso di ‘riqualifica oss’, che si sarebbe svolto in modalità on line, a costo zero, presso un istituto di Napoli.

Di aver quindi ricevuto comunicazione relativa alla data di svolgimento degli esami comunicata via mail da Marinacci padre e attraverso il canale whatsapp da Roberto Melchionda, ma nessun chiarimento, nonostante le sue sollecitazioni, circa l’informazione secondo la quale non sarebbe stato possibile sostenere gli esami per la qualifica oss senza aver prima effettuato il tirocinio presso le strutture sanitarie accreditate.

Per l’aspirante oss sarebbe stato inutile, quindi, sostenere l’esame fissato il 31 gennaio 2022.

Gli inquirenti hanno accertato che “erano stati organizzati e gestiti corsi di formazione professionale o.s.s. e o.s.s.s., del tutto irregolari, conclusi con l’avvenuto rilascio di attestati di qualifica professionale falsi e, come tali, sprovvisti di qualunque valenza legale”.

Timbri e firme artefatti, così come l’indirizzo di posta certificata creato e utilizzato “per raccogliere le comunicazioni con l’azienda ospedaliera e per fornire loro false “rassicurazioni” sulla veridicità degli attestati”.

Da qui, secondo il Gip Sicuranza, l’assoluta certezza che i Marinacci, al fine di gestire le eventuali comunicazioni con i Riuniti di Foggia nell’ambito della procedura concorsuale da oss indetta con bando pubblico, abbiano contribuito a creare artatamente, attraverso il segretario dell'istituto di formazione, la casella pec con la quale avrebbero dissimulato interlocuzioni con la pubblica amministrazione che aveva bandito il concorso e che era alla ricerca di delucidazioni rispetto ai titoli rilasciati a diversi concorrenti.

Da una captazione video si evincerebbe che Marinacci, coadiuvato dall'esperto di informatica, avevano creato il falso indirizzo. Qui uno stralcio.

Roberto Melchionda: “Ora devo creare una pec tipo San Felice, giusto?”.

Nicandro Marinacci: “Sì”

Roberto Melchionda: “Era quello che pensavo”

Nicandro Marinacci: “No a San Felice ma tipo quella che abbiamo mandato alla Asl che ci dovevano far sapere"

Roberto Melchionda: “Eh...che avevo creato la Pec Acn”

Nicandro Marinacci: “Sì, infatti”

Roberto Melchionda: “Ora vediamo se riusciamo a farla in maniera semplice allora”.

Melchionda individua un istituto di Avellino e si preoccupa di ricavare il codice attribuito all’ente.

Per il Giudice per le Indagini Preliminari, quindi, il contenuto della captazione corrobora, anche in ragione di altri elementi….. di come Nicandro Marinacci ed il suo fido segretario, avessero creato un falso indirizzo pec riferibile all’istituto campano, la cui ragione sociale veniva sfruttata per sviluppare il programma criminale del sodalizio, utilizzato per rassicurare i discenti circa la genuinità degli attestati di qualifica professionale da o.s.s. e da o.s.s.s.(invero falsi), nonché, cosa ancora più allarmante - secondo il Gip - per trarre in inganno gli enti pubblici con cui sarebbero venuti in contatto nel corso dell’espletamento dei relativi bandi concorsuali e, nel caso di specie, la struttura amministrativa degli Ospedali Riuniti di Foggia, nell’ambito del concorso pubblico per o.s.s.

Ergo, tutti gli attestati di qualifica professionale rilasciati dall’istituto A. Manzoni di San Nicandro Garganico, “sono da ritenersi falsi giacché prodotti da sodali, in sinergia tra loro, al fine di truffare i discenti persone-offese e, conseguentemente, anche tutti gli enti pubblici e privati a cui venivano presentati”.

Considerati “veri perni e continui alimentatori di una rodata macchina del falso”, per Nicandro Marinacci si sono aperte le porte del carcere, mentre il figlio Vincenzo e Roberto Melchionda sono stati raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Gli indagati sono in tutto 33.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La "fabbrica del falso” dei Marinacci: come funzionava il sistema dei diplomi da oss contraffatti

FoggiaToday è in caricamento