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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Vieste

Il boss Raduano confessa: "Sono coinvolto in più di dieci omicidi, volevo la pace ma dovevano darmi Perna"

Nel verbale del neo collaboratore di giustizia, puntellato di omissis e intere sezioni epurate o stralciate, si delinea il sistema di alleanze e contrapposizioni, nel quale si inseriscono i delitti che hanno macchiato Vieste (e il Gargano) negli ultimi anni

“Ho commesso direttamente 5 o 6 omicidi ma sono coinvolto in più di dieci omicidi. E sono tutti omicidi di mafia”. A parlare, ai magistrati della DDA di Bari, è il neo collaboratore di giustizia Marco Raduano, 40enne viestano recentemente catturato in Corsica, dopo una latitanza di un anno e una rocambolesca evasione dal carcere di massima sicurezza di Nuoro.

Il 40enne Marco Raduano ha deciso di collaborare con la giustizia e mettere a disposizione dei magistrati tutte le verità e le informazioni in suo possesso per ricostruire la dinamiche della guerra di mafia che negli ultimi anni ha interessato il promontorio garganico.

Un pentimento clamoroso, data la caratura criminale di Raduano, ex luogotenente di Angelo ‘Cintaridd’ Notarangelo ed esponente di primo piano della criminalità viestana. “L’ho fatto per dare un futuro a mio figlio, per cambiare vita ed anche perché sono stato vittima di diversi tentativi di omicidio, perché vorrei condurre una vita da normale cittadino e perché sono pentito e dispiaciuto per quello che ho fatto”, ha spiegato ai magistrati che, per due giorni, hanno raccolto le due dichiarazioni.

“Ero il capo dell'articolazione viestana contrapposta a Vieste al gruppo Pema/lannoli”, mette subito in chiaro. “Il mio gruppo aveva alleanze con il clan Lombardi/Scirpoli/La Torre, ex Romito, a loro volta alleati con il clan Moretti. lnvece il gruppo Pema/Iannoli era alleato con il clan Li Bergolis/Miucci, a loro volta alleati con i Sinesi/FrancaviIla”. Nel verbale, puntellato di omissis e intere sezioni epurate o stralciate, inizia a delineare il sistema di alleanze e contrapposizioni, nel quale si inseriscono diversi delitti irrisolti che hanno macchiato Vieste (e il Gargano) negli ultimi 10 anni.

Tra questi, l’omicidio di Marino Solitro o quello di Antonio Fabbiano, a seguito del quale ci fu il tentativo - fallito - di siglare una pax criminale con la controparte:“Mandai una lettera che avevo scritto con una macchina da scrivere, senza lasciare tracce”, spiega ai magistrati.

Una pace temporanea legata però ad una serie di condizioni (“dovevano consegnare Perna per ucciderlo, perché ritenevo che fosse coinvolto nell'omicidio di mio cognato”), e la risposta fu “non del tutto negativa”.

Il nome di Raduano è stato già inserito, ad integrazione, nella lista testi della procura nel processo per l’omicidio Solitro, in corso in Corte d’Assise, a Foggia. Allo stesso modo, il collaboratore di giustizia potrebbe essere ascoltato, come persona informata dei fatti, anche in altri procedimenti in corso.

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