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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Arresti e aziende agricole sequestrate: braccianti della 'pista' trasportati nei campi su mezzi fatiscenti

Coinvolte nel blitz 13 persone (2 in carcere, 5 ai domiciliari, 2 divieti di dimora e 4 misure interdittive) per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Sequestro preventivo e controllo giudiziario per due aziende agricole da fatturato annuo di circa 10 milioni di euro

Blitz anti-caporalato nel Foggiano, dove i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale a carico di 13 persone (2 carcere, 5 arresti domiciliari, 2 divieti di dimora e 4 misure interdittive) per intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro, impiego di lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno (i nomi e i dettagli).

L’attività è stata eseguita questa mattina, dai carabinieri della Compagnia di Manfredonia e dai colleghi del Nucleo per la tutela del lavoro di Foggia, nei territori di Manfredonia, Zapponeta, Matera e nella provincia Monza Brianza.

Contestualmente, il gip di Foggia ha disposto il sequestro preventivo - comprensivo delle relative sedi operative, dei beni mobili registrati e degli immobili e l’assoggettamento al controllo giudiziario - di due aziende agricole (il cui fatturato annuo raggiunge circa i 10 milioni di euro), riconducibili ad alcuni dei soggetti colpiti da misura cautelare.

Le immagini video dell'operazione 'Caronte'

Le prolungate, complesse e articolate indagini, coordinate dalla procura di Foggia e condotte dai militari del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Manfredonia e da quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Foggia, si sono avvalse dell’ausilio di personale appartenente all’Organizzazione Internazionale per la Migrazioni e di personale del progetto Su.Pre.Me. (che ha messo a disposizione delle indagini un mediatore culturale).

Il nome dell’indagine - ‘Caronte’ - deriva dall’obolo che i braccianti, quasi tutti ‘residenti’ nella ben nota baraccopoli di Borgo Mezzanone, erano costretti a pagare per essere accompagnati nell’inferno dei campi ardenti a bordo di automezzi fatiscenti e illecitamente modificati per consentire l’alloggiamento di un numero superiore di persone.

"L’operazione testimonia il costante impegno e la particolare attenzione che l’Arma dei carabinieri pone nel contrasto alle attività delittuose del circondario, soprattutto in riferimento a reati così lesivi della dignità della persona e in grado di produrre elevatissimi pericoli nei confronti dell’incolumità dei lavoratori".

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