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Avvocato pestato da pluripregiudicato in un bar di Foggia: "Se c'è un nesso con la professione non esiteremo a costituirci parte civile nel processo"

Così il presidente del Foro di Foggia l’avv. Gianluca Ursitti, commenta la gravissima aggressione del 27 luglio all’esterno di un bar di Foggia

“Abbiamo appreso, già da qualche tempo, la notizia del barbaro pestaggio in danno di un collega del nostro Foro. A lui ed alla sua famiglia la nostra solidarietà e vicinanza. Siamo certi che la giustizia saprà fare il suo corso per accertare fatti responsabilità ed ove dovesse essere accertato un nesso tra la vicenda e la professione svolta dal collega non esiteremo ad effettuare tutti i necessari passi, ivi compresa la costituzione di parte civile nel processo che, siamo certi, avverrà in tempi brevi” così il presidente del Foro di Foggia l’avv. Gianluca Ursitti, commenta la gravissima aggressione del 27 luglio all’esterno di un bar di Foggia, per la quale l’altroieri sera gli agenti della squadra mobile e della Digos hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica, all'indirizzo di un pluripregiudicato 34enne di Cerignola arrestato con l'accusa di lesioni aggravate (qui la notizia e le immagini).

“La violenza va sempre condannata. Se poi le ragioni risiedono nel ruolo della vittima e si colpisce chi rappresenta una funzione importate e delicata come quella dell’Avvocatura la preoccupazione cresce in maniera esponenziale perché si vogliono evidentemente minare le fondamenta della tutela dei diritti, nobile prerogativa del ruolo del Difensore” così l’on. Carla Giuliano, deputata del Movimento 5 Stelle di San Severo, avvocato del foro di Foggia e componente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.

Sulla sezione si è espressa anche la sezione Aiga di Foggia: “Ogni forma di violenza è mai giustificata e sempre sinonimo di intollerabile inciviltà. Agli auguri di pronta guarigione al Collega, uniamo l’auspicio che l’Avvocatura possa esercitare sempre la propria professione con libertà e serenità, senza alcun timore di incorrere in gesti di tale viltà e violenza”

Così l’avv. Michele Vaira su Facebook: “È certamente sconvolgente la brutalità dell'aggressione, subita da un avvocato, peraltro in pieno giorno e in un locale pubblico molto frequentato. Ma ciò che mi sconvolge maggiormente è la violenza con la quale la notizia è stata commentata, una violenza espressa dal sarcasmo sui motivi di tale gesto che in certi casi ne sfiora quasi la giustificazione. Nessuno sa cosa sia successo, se non che un uomo di legge è stato aggredito da un pregiudicato. È capitato altre volte, in questi anni, a Foggia. Per la maggior parte negli studi, e quindi non si è saputo nulla. Questa volta, invece, a favore di telecamera. Storia già vista nel recente passato: avvocato assassinato in Calabria, e nemmeno la sua associazione di appartenenza fu capace di balbettare un convinto comunicato di solidarietà. Prudenza, la parola d'ordine. Se si trattasse di un magistrato, invece, Marcell Jacobs arriverebbe ultimo nella gara della solidarietà. Silente, intanto, la politica nostrana. Quella che ha steso i tappeti rossi ai commissari. Quella che plaude alla mafiosizzazione di una intera comunità. Quella che non perde occasione di fare ovazioni anche per le multe per i divieti di sosta. E di condannare innocui (quanto sgradevoli) cori da stadio che sentiamo da cinquant'anni in ogni stadio italiano di qualsiasi ordine e grado.

Ma, si sa, Foggia è la città della Quarta Mafia (e nessuno lo discute). Lo disse anche la RAI (ricevendo una querela) a proposito di un ingenuo comportamento dei calciatori che "onoravano i diffidati". Facciamo attenzione. Non tutto è mafia. E, soprattutto, facciamo distinzione tra vittime e carnefici. Altrimenti, si corre il rischio di non capirne più le differenze.

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