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Venerdì, 26 Aprile 2024
Sunday Morning

Sunday Morning

A cura di Michele Fiscarelli

Il cammino di Capossela

Dal blog Sunday Morning di Michele Fiscarelli

Essere o non essere: questo è il problema! Per chi come me invece tende a planare a bassa quota, il dilemma è un altro: chi avrà ispirato il talento dell'artista che, guidato dalla mano de Dios, ha imbrattato le fioriere di via Santa Maria della Neve? Mentre gli agenti della Municipale indagano, i timori che col passare delle ore le responsabilità possano essere accertate aumentano. Da par mio, è evidente che l'atto sia frutto della vena artistica di un genio. Al pari di stelle del firmamento come Banksy, celebrate "dall'Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno" come esponenti di spicco della street art, l'autore dei segnali di obbligo di svoltare a destra e a manca dovrebbe essere osannato, in virtù dei meriti conseguiti sul campo, come una star di Hollywood o tutt'al più un eroe dei fumetti. La vicenda è l'esempio di come un buon proposito possa trasformarsi in atto vandalico. Dubito che l'artista non abbia tratto ispirazione dal motto del giudice Dredd: "La legge sono io!". Come un novello Stallone, ha avocato a sé la facoltà di farsi giustizia, tanto da surclassare chiunque riponesse fiducia nelle attività di prevenzione e repressione di un fenomeno che attanaglia Foggia da ormai, tanto, troppo tempo.

Considerato che ho l'ardire di seminare dubbi, non già di raccogliere certezze, ho raccolto la sfida lanciata dall'associazione Spazio Baol: far sì che Foggia diventi il centro culturale della Capitanata... o giù di lì! Di primo acchito ho ipotizzato che l'impresa fosse quantomeno ardua. Però un uomo con la barba lunga e un diavolo per capello ha sciolto le mie riserve, sollevando una serie di interrogativi: "Da dove venite? A chi appartenete? Cosa andate cercando?". Alla presentazione dell'ultimo romanzo di Vinicio Capossela, Il paese dei coppoloni, il protagonista, anche lui un viandante, era in cerca di risposte quando realizzò che il suo viaggio aveva fatto tappa, in occasione della quarta edizione del festival Questioni meridionali, a Foggia nella cornice del chiostro di Santa Chiara. Per Capossela non si tratta di un romanzo neorealista, ma di un'opera "tenacemente irrealistica". Accolto dagli applausi del pubblico, ha ritratto i suoi personaggi un po' strambi, un po' eroi. Ha percorso i sentieri di Itaca e dell'Irpinia. Ha citato Kavafis ed Omero. Ha celebrato la memoria attraverso suoni e linguaggi, l'identità collettiva e la riscoperta delle tradizioni, la saggezza popolare e l'amore per la nostra terra. Ha disquisito sul senso della vita intesa come viaggio verso la meta che non rappresenta il traguardo, ma l'occasione per mettersi in cammino guidati dal proprio istinto per appagare quel desiderio di conoscenza che brucia dentro, tra l'ansia di perdersi e la certezza di aversi. Un invito a vivere come un comandamento perché, se la fine è soltanto un inizio, il viaggio è la ricompensa.

Mentre Baol si fa largo tra musica e parole e promuove la meglio gioventù che Foggia possa esprimere, il lato oscuro della luna riflette un'immagine di Foggia che non piace: orde di barbari che si arrogano il diritto di deturpare la cosa pubblica percepita non come un bene comune da salvaguardare, ma come qualcosa da vandalizzare. La gragnola di sassi scagliata contro l'autobus della linea 14 evidenzia gravi patologie sociali, come se non fossero bastati i tredici sedili divelti della linea 20 o i cassonetti dati alle fiamme nel corso di una notte di mezza estate. Chissà quale destino toccherà a quelli dedicati alla raccolta differenziata dei rifiuti! Saranno il prossimo bersaglio? Che sarà, che sarà... che sarà? Sarà, sarà quel che sarà!

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