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Calciomercato Foggia, Luca Nember fa il pompiere: "Nessun rallentamento, arriveranno almeno tre giocatori"

Il diesse fa il punto sul mercato: smentite le voci su Floro Flores e Wilmots, mentre per Galabinov discorso rinviato agli ultimi giorni di mercato

Nessuna nuova buone nuove. Una conferenza stampa per dire tutto e nulla, ma più che altro per lanciare un segnale a tifosi e addetti ai lavori. Ed è un segnale rasserenante. Nember ancora una volta veste i panni di pompiere, per spegnere le voci circa un futuro nebuloso (dal punto di vista tecnico) del Foggia, e ribadendo che arriveranno altri giocatori, profili funzionali e di qualità, dei quali – garantisce lui in primis – tutti saranno soddisfatti.

Nessun rallentamento, né sugli abbonamenti (raggiunta quota 6300) né sul mercato, dopo i cinque colpi (Bizzarri, Carraro, Gori, Ranieri e Busellato) ai quali faranno seguito tre, se non quattro pedine. Certo le problematiche non mancano, e in qualche maniera incidono. A cominciare dall’enorme incertezza che avvolge il campionato di serie B, di cui si sa poco. A oggi manca un calendario (si attendono i ripescaggi), manca una data sull’inizio, e inoltre c’è la seria possibilità che almeno per il mercato della serie cadetta il ‘gong’ possa slittare a fine agosto.

Ecco perché per certi profili bisogna aspettare, ma in ogni caso “siamo in linea con i programmi”, precisa il diesse. Nember che fa subito una precisione: gli obiettivi sono ambiziosi, ma, almeno per ora, i profili provenienti dalla serie A sono restii a scendere di categoria: “Serve pazienza. I movimenti sono questi e dobbiamo sottostare a questa situazione. Anche se non mi pare che le altre società stiano facendo nulla di eclatante”.

Capitolo esuberi: “Nessuna incidenza sul mercato in entrata, se non virtuale: “Su dieci giocatori in uscita, ne restano sette, ma altre tre cessioni sono in dirittura di arrivo. Certo, trovare squadra a tutti questi elementi ha creato qualche problema, ma per adesso, a parte due situazioni pesanti, andranno via tutti. Anche a gennaio ne abbiam dati via dieci, ma tanti di questi sono andati via alla fine. Funziona così. Dipendesse da me, avrei terminato le operazioni da tempo. Bisogna aspettare”.

Nember ha le idee chiare, e la sconfitta col Catania non ha cambiato le strategie: “Abbiamo provato una situazione diversa, essendo in emergenza a centrocampo per le squalifiche e avendo buchi in quel ruolo (mezzala, ndr). Per questo abbiamo sofferto. Ma questo non deve distruggere le idee che avevamo. Abbiamo dato via Greco e abbiamo preso Carraro, che secondo me è una spanna sopra. Stiamo cercando di dar via Guarna e abbiamo preso Bizzarri, facendo un salto di qualità. Lo stesso dicasi, da un punto di vista tecnico, di Gori che ha preso il posto di Beretta, con Busellato rispetto ad Agazzi siamo avanti. E’ andato via Calabresi, che fino a cinque giornate dalla fine nessuno sapeva che giocatore fosse, era bravo, ed è stato sostituito da Ranieri che deve dimostrare ancora, forse dovremo intervenire. Ma abbiamo tenuto Deli e Kragl. Non vedo grossi cambiamenti. Le squalifiche, qualche novità tattica del nostro allenatore e la diversa condizione hanno inciso. Chiaro che mi girano le scatole per la sconfitta, che però va contestualizzata”.

Nember prosegue: “Ho partecipato alla ultima riunione di Lega. La serie b farà la pausa della nazionale come la serie A: nel momento migliore della stagione giocheremo quattro partite. Tra gennaio e febbraio disputeremo 4 turni infrasettimanali, nel momento peggiore della stagione. Anche la situazione ripescaggi è caotica. E’ difficile capire anche per noi che stiamo dentro. Non sapere quando giochiamo e con chi è paradossale. E questa situazione critica incide sul mercato”.

Il diesse non si preoccupa neppure dell’attuale incompletezza della rosa: “I cinque giocatori nuovi arrivati a gennaio impressionarono già dalla prima gara. I giocatori non hanno bisogno di mesi di rodaggio, non sono macchine. Un giocatore che arriva in un contesto preciso sa cosa deve fare. Se dovessi preoccuparmi del rodaggio avremmo tutti terminato il mercato un mese fa. Il Foggia non ha deciso di aspettare, al limite abbiamo deciso di aspettare qualche giocatore in particolare. La penalizzazione c’entra poco. Non credo che l’allenatore che non abbia lavorato bene. Fare innesti dopo il ritiro non è un problema. E le altre società non hanno finito”.

E passa in rassegna i nomi. Smentite su Floro Flores (“E’ un bravo ragazzo, ho sentito il suo procuratore ma per parlare di un giovane. Oggi però pensiamo ad altro”). Su Migliorini, svincolatosi dall’Avellino (escluso definitivamente dalla serie B, dopo che anche il Tar ha rigettato il ricorso, ndr), glissa: “E’ un buon giocatore, è svincolato, ha forza e temperamento ma pensiamo a qualcos’altro”. Sull’attacco i nomi restano quelli anche se per alcuni, come Galabinov, serve tempo: “Quando un giocatore arriva per la prima volta in serie A a 30 anni, non pensa di tornare in B. Poi magari l’ultimo giorno di mercato la situazione può cambiare”. Negato anche l’arrivo del giovane, figlio d’arte, Wilmots: “E’ un ’97, con sei presenze in B. C’è anche suo fratello, che è un ’99 e secondo me è più bravo, ma oggi ho bisogno di altro”. Giocatori funzionali, con stipendi non clamorosi “per non rompere gli equilibri che sono fondamentali”. L’attaccante, però, arriverà, e non determinerà necessariamente una uscita: “A oggi non esce nessuno, a meno che non mi vengano a chiedere di andare via. Preferisco avere due giocatori in più. Abbiamo 13 giocatori over, abbiamo altri 5 slot disponibili”.

Chiusura su impegni e obiettivi, che non cambiano: “Vogliamo la serie A in due anni. Se c’è la possibilità ci andiamo quest’anno, ma bisogna tenere in considerazione il grande lavoro fin qui fatto. Se diamo via 17 giocatori, vuol dire che il Foggia il prossimo anno non avrà rientri dai prestiti, a parte Tarolli. Intanto a settembre rientrerà la famiglia Sannella. Essere rappresentati dalla proprietà sarà fondamentale. C’è tempo per crescere, basta stare calmi”.

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