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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio Bovino

Arbitro terrorizzato si barrica negli spogliatoi, sospende l'incontro di calcio e chiama i carabinieri

È successo a Bovino, nella sfida con l'Elce Deliceto. Il direttore di gara, dopo aver espulso un giocatore per proteste, a seguito delle successive rimostranze del giocatore, si è chiuso nello spogliatoio allertando i carabinieri, il cui arrivo non è stato sufficiente a far riprendere il match. Ma per il Giudice sportivo si poteva continuare

"Vi erano le condizioni obiettive per la prosecuzione della gara". Per questo motivo, il Giudice Sportivo ha deliberato che la partita tra Bovino ed Elce Deliceto, valido per il campionato di Seconda Categoria, prosegua a decorrere dal primo minuto del secondo tempo. 

La partita era stata sospesa dal direttore di gara alla fine del primo tempo, sul punteggio di 1-0 per la formazione di casa. Una gara all'insegna dell'agonismo e tutto sommato corretta, fino al 43' quando il giocatore del Bovino Paolo Fiore è atterrato in seguito a uno scontro che l'arbitro ha giudicato regolare. Decisione che, evidentemente, non è piaciuta al giocatore: le accese proteste hanno indotto il direttore di gara a sventolargli il cartellino rosso. Pochi minuti più tardi, il duplice fischio ha sancito la fine della prima frazione: "Pochi minuti dopo, l’arbitro fischia la fine del primo tempo e durante il rientro negli spogliatoi delle squadre, (spogliatoi contigui al terreno di gioco) incrocia, a “netta distanza”, il giocatore Fiore che recriminava il mancato fischio del fallo subito. La situazione evidentemente ha generato timore, a nostro avviso ingiustificato, nell’arbitro che a quel punto chiede con veemenza di far rientro nel proprio spogliatoio all’interno del quale si barrica. Situazione questa alquanto surreale", si legge in un post della pagina dell'Asd Bovino Calcio.

La porta dello spogliatoio dell'arbitro è rimasta chiusa anche dopo i canonici quindici minuti di intervallo. Barricato fino all'arrivo dei carabinieri, da lui stesso allertati in seguito al tentativo (come si legge nel provvedimento del Giudice sportivo) da parte di persone non identificate di colpire la porta dello spogliatoio "con pugni, tentando altresì di accedervi manomettendo la serratura". 

Nonostante l'arrivo dei militari, il giovane direttore di gara ha ritenuto che non ci fossero più le condizioni di sicurezza necessarie per proseguire la gara, comunicandone la sospensione alle due società. 

Non è stato dello stesso avviso il Giudice Sportivo, che ha ritenuto che le condizioni per proseguire ci fossero, anche per via della presenza dei carabinieri, che avrebbero garantito la conclusione della partita in sicurezza, "non essendosi essendosi tra l'altro verificate condotte violente ai danni dell'arbitro". Pertanto, la gara dovrà riprendere dal 1' della ripresa, mentre il giocatore espulso dall'arbitro dovrà scontare una squalifica di 6 giornate. 

"Condannando fermamente qualsivoglia parola detta all’indirizzo del direttore di gara, dal nostro tesserato, giocatore e persona sempre mostratasi corretta e leale, non comprendiamo ancora le reali motivazioni per cui la gara sia stata sospesa. Comprendiamo che detta situazione possa anche far comodo a qualcuno, ma non accettiamo nella maniera più assoluta che questo episodio possa divenire mero tentativo di etichettare la nostra squadra o ancor peggio, la nostra comunità come “violenta”. La decisione di sospendere definitivamente una gara in corso di svolgimento, in quanto atto straordinario ed estremo, deve scaturire da atti violenti e solo dopo che l’arbitro abbia fatto ricorso a tutti i mezzi in suo potere e aver accertato l’impossibilità di giungere alla conclusione della gara. Nulla di tutto questo è avvenuto", ha concluso la società di casa. 

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