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Sabato, 27 Aprile 2024
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Migliori ristoranti d'Italia: il Gambero Rosso premia tre 'forchette' d'autore sul Gargano

La Puglia e la provincia di Foggia brillano per la qualità di 99 insegne del buon cibo. Due sono di Vieste e uno di Vico del Gargano

Ristoranti d’Italia 2024, la nuova Guida del Gambero Rosso, giunta alla sua 34°edizione, ha recensito 2.485 insegne con 324 novità.

I migliori chef della ristorazione italiana sono Massimo Bottura e Niko Romito entrambi con un punteggio di 96 centesimi, raggiunti appena sotto da Heinz Beck e Enrico Crippa, mentre perde una forchetta, scivolando dall’empireo, Gianfranco Vissani.

I grandi centri urbani sono presidiati con offerte molto differenti dal grande ristorante alla trattoria, dal bistrò al wine bar, così come le mete più raccolte e isolate per turisti veri o clienti in cerca di nuovi esercizi da scoprire sono interessati da una ristorazione di alto profilo.

La Guida è un caleidoscopio di proposte per tutte le tasche e per tutti i gusti, con diverse chiavi di lettura e un piccolo cruscotto in grado di evidenziare anche il rapporto qualità prezzo di ogni cucina. Primeggia la Lombardia per numero e qualità di insegna, mentre in Piemonte aumentano felici le Tre Forchette, così come in Puglia e si assottigliano le differenze tra Nord e Sud.

“All’indomani della candidatura della cucina italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco e dopo un’estate rovente tra scontrini fuori taglia e dibattiti sulla crisi del settore, nonostante i sold out” racconta Laura Mantovano, Direttore editoriale della Guida, che “il compito della guida è quello di tirare le somme, cogliere tendenze, senza dimenticare di valorizzare solide realtà. Le difficoltà, a partire dalla sostenibilità economica, esistono, vanno studiati nuovi modelli, non è più tempo di formalismi ma certo è che la ristorazione d’autore dalla forte identità, in Italia, ha ancora molto da dire”.

Con le sue 99 insegne la Puglia brilla tra le terre del gusto e del buon cibo, di cui 13 sono delle assolute novità della Guida: la Bul di Bari, il ristorante che appena entrato si aggiudica il premio speciale Consorzio Tutela Formaggio Asiago “Miglior Degustazione di Formaggi”. Bacco e Twine di Barletta, Osteria del Seminario di Bisceglie, Toruccio Terrazza Adriatica di Giovinazzo, La Dogana di Lecce, il bistrot, Four Seasons di Martina Franca, Osteria Cantina Brandi di Minervino Murge, My Wine il piacere del palato di Monopoli, il wine bar con Due Bottiglie già all’attivo e Saleblu di Monopoli.

E poi ci sono l'Eco del Mare di Vico del Gargano, il Pelikano e Lido Vesta di Vieste. Ancora una volta, quindi, è presente una considerevole quota foggiana.

L’Eco del mare, un lido presente sul lungomare dello stabilimento balneare di San Menaio, frazione di Vico del Gargano, si è distinto per aver coinvolto i suoi clienti non solo con piatti unici - con opzioni anche senza glutine e vegetariane - ma anche con l’intrattenimento musicale che ha radunato sulla sua spiaggia giovani di Foggia e provincia.

Il lido Pelikano è un lido, bar, ristorante della nota spiaggia della Scialara, detta “del Castello”, una distesa di fine sabbia dorata sulla costa sud di Vieste. È una terrazza sul mare con vista sul monolite del Pizzomunno e su Punta San Francesco, pronto a coccolare i suoi clienti con piatti di cucina tipica pugliese, unendo tradizione e innovazione. È anche il posto ideale per uno spuntino veloce o un drink in relax, circondati dai colori autentici dell’estate garganica.

Il Ristorante Lido Vesta è un piccolo chalet sul mare ai piedi di Pizzomunno che nasce come attività a conduzione familiare, con una cucina casalinga di pochi piatti tipici. Lo chef Nicola nel 2015 ha proposto una cucina innovativa che, pur presentando tutti i caratteri della modernità con giochi di gusto ed accostamenti particolari, mantiene l'uso degli straordinari prodotti del nostro ricco territorio, così da ricordare i sapori di un tempo.

La Puglia è riuscita, anche nell’ultima guida del Gambero Rosso, a conquistare un numero elevato di insegne, si spera che anche coloro che non conoscono i sapori pugliesi possano visitare i luoghi segnalati per gustare cibi molto ricercati che non abbandonando i prodotti locali.

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