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Sabato, 27 Aprile 2024
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Le antiche abbazie della Capitanata

San Leonardo, Ripalta, Sancti Angeli, Calena, Pulsano e Santissima Trinità

La terra di Capitanata include itinerari balneari ma anche luoghi religiosi che conservano gelosamente una storia antica come le varie abbazie presenti sul territorio.

L'abbazia di San Leonardo

Restando su percorso turistico balneare si può visitare l’Abbazia di San Leonardo, protettore dei carcerati. 

Percorrendo la statale per Foggia, a 10 Km da Manfredonia, nella zona delle Matine in Lama Volara, si scorge da lontano l’abbazia per le due cupole della chiesa a tamburo ottagonale ed il tipico camino a torretta del convento. I caratteri architettonici della chiesa con una navata centrale, coperta da una serie di cupole, e quelle laterali da volte a botte, esprimono un mondo culturale tra l’oriente-latino 'Terra Santa' e quello franco delle crociate dei pellegrinaggi.

Nell’Abbazia di San Leonardo il 21 giugno di ogni anno, alle 12, si assiste al fenomeno del misterioso raggio di sole più alto dell’anno, catturato attraverso un foro gnomonico di un rosone a undici raggi, collocato nella volta della chiesa.

L'abbazia della Santissima Trinità

Proseguendo il percorso del territorio garganico si può incontrare l’Abbazia della Santissima Trinità nei pressi di Mattinata che si erge sul Monte Sacro, un monte che per secoli è stato luogo di culto e meta di pellegrinaggio, fin dall'antichità quando ospitava un santuario dedicato a Giove.Probabilmente nel 490 l'apparizione dell'Arcangelo Michele a San Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto, trasformò il Monte Sacro da luogo di culto pagano a luogo di culto cristiano. Intorno all'anno Mille un gruppo di monaci realizzò un piccolo cenobio, documentato come Abbazia.+

Nel XV secolo l'Abbazia venne accorpata a quella di Siponto e abbandonata. Seguì una lunga fase di degrado che portò il luogo all'attuale stato di rudere, da cui però si evince ancora la struttura originaria: la chiesa abbaziale con la torre campanaria, le celle del dormitorio, il battistero, il refettorio con la cucina, le cisterne, il chiostro, il cortile, i magazzini, le stalle e la torre di vedetta. 

La chiesa presenta la facciata scandita da tre grandi arcate cieche a sesto acuto poggiate su colonne che reggono gli archi e incorniciano il portale di accesso. L'aula a tre navate absidate è divisa in cinque campate, con archi sorretti da pilastri. Sulle pareti dell'abside si notano tracce di affreschi e poco lontano c’è il battistero a pianta quadra.

Kalena a Peschici

Sempre nell’ambito del territorio del Gargano si può finalmente visitare l’Abbazia di S. Maria di Calena o Kalena nei pressi di Peschici. Luogo dei Benedettini e poi dei Cistercensi e infine dei Lateranensi per un periodo molto lungo è stato uno dei tanti monumenti dimenticati e abbandonati. Risalente al IX secolo, nella piccola Piana di Peschici, questo antico edificio religioso accoglieva, rinfrescava e si prendeva cura dei tanti pellegrini che sbarcano sulla costa garganica per andare alla grotta di San Michele. Il vescovo di Siponto nel 1023 la donò ai monaci benedettini dell’abbazia delle Isole Tremiti, fornendo tutte le necessarie pertinenze: un orto, una vigna, terreni da coltivare.

Santa Maria di Pulsano

Nel complesso c’è una chiesa di incommensurabile valore e una rappresentazione graffita della cosiddetta Gerusalemme del Paradiso: un quadrilatero che contiene altri due quadrati più piccoli come accade anche nell’Abbazia di Santa Maria di Pulsano a Monte Sant’ Angelo. Al di là delle ipotesi, è importante segnalare la presenza di questo simbolo nei luoghi di culto che costituiscono le varie tappe del cammino dei pellegrini verso Monte dell’Angelo, lungo tutto l’asse della Via Sacra Langobardorum. 

Santa Maria di Pulsano presso Monte Sant’Angelo è situata sul colle di Pulsano sorta nel VI secolo per opera del monaco-papa San Gregorio Magno, l’abbazia con i suoi eremi circostanti, è stata sino ad oggi, con alterne vicende storiche, luogo di monaci, anacoreti e cenobiti, orientali e latini.

Dopo il primo insediamento dei monaci di S. Equizio, legato alla famiglia Anicia cui San Gregorio Magno apparteneva, l’originario monastero eremo passò, per un breve periodo a ridosso del X secolo, sotto la giurisdizione cluniacense. Distrutto successivamente da incursioni saracene, agli inizi del XII secolo fu ricostruito ad opera di San Giovanni da Matera, pellegrino al celebre santuario micelico di Monte Sant’Angelo.

L'abbazia di Ripalta

A pochi chilometri dal lago di Lesina e sulla sponda del fiume Fortore, in località detta Ripalta (probabilmente a causa di una rupe), esisteva già un monastero benedettino dedicato alla Madonna quando nel 1201 una comunità di cistercensi provenienti da Casanova d’Abruzzo vi si insediò, probabilmente costruendovi una nuova chiesa o riadattando quella già presente. Situata nella piccola diocesi di Civita o Civitate, incorporata nel 1580 a quella di San Severo di Foggia, l’abbazia doveva aver raggiunto una certa tranquillità economica se, come attesta un documento, nel 1255 diede vita ad una grangia. Caduta in commenda e abbandonata in data imprecisata, probabilmente all’inizio del XVIII secolo fu affidata ai Celestini, dato che nel 1719 risultava aggregata ad una chiesa di San Severo, convento di questi ultimi.

L'abbazia Sancti Angeli

Infine c'è l’Abbazia Sancti Angeli, con la Grotta di San Michele e la Chiesa dell’Annunziata, è uno dei luoghi più belli e ricchi di storia a Orsara di Puglia. L’A, detta anche “dell’Annunziata”, è la prima storica costruzione che appare alla vista di chi raggiunge Orsara. Il complesso, immerso nel verde, comprende anche la Chiesa di San Pellegrino.

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