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Lunedì, 29 Aprile 2024
Salute

Premiata l'Urologia universitaria di Foggia: è centro d'eccellenza per la gestione del tumore alla prostata

A ricevere il premio della Fondazione Onda è stato il prof. Carlo Bettocchi, Direttore Usd di Andrologia e Chirurgia Ricostruttiva dei genitali Esterni, Policlinico Riuniti di Foggia

Il tumore alla prostata è la neoplasia più frequente nella popolazione maschile con circa il 19,8% dei tumori diagnosticati negli uomini: sono circa 564.000 gli italiani con pregressa diagnosi, 40.500 nuovi casi nel 2022. Per contribuire a migliorare la qualità e l'accesso ai servizi sanitari per la diagnosi e il trattamento precoce di questa malattia e promuovere un'assistenza multidisciplinare e qualificata, Fondazione Onda, con il contributo non condizionante di Boston Scientific Italia, ha indetto il Concorso Best Practice per premiare gli ospedali italiani, partendo dal network del Bollino Azzurro, che si distinguono per l'approccio all'avanguardia e interdisciplinare nella gestione delle complicanze funzionali urinarie e sessuali post trattamento per il tumore della prostata.

Un comitato di esperti ha esaminato le 56 candidature pervenute, valutando i percorsi in base a rilevanza, multidisciplinarietà, efficacia, efficienza e replicabilità e ha premiato come Best Practice 13 strutture: cinque per i migliori percorsi ospedalieri per la gestione delle complicanze funzionali urinarie e sessuali post trattamento del tumore della prostata e 8 per i migliori percorsi ospedalieri per la gestione delle complicanze funzionali sessuali post trattamento del tumore della prostata.

Due hanno ricevuto una menzione d'onore come centri di eccellenza e di riferimento. Tra questi c'è l'Urologia Universitaria di Foggia, centro di Eccellenza e di riferimento per la gestione delle complicanze funzionali del tumore della prostata.

"La gestione delle complicanze del tumore della prostata ha assunto un'importanza fondamentale oggigiorno non solo perché rappresenta il tumore più frequente nel sesso maschile ma specialmente perché viene diagnosticato sempre più precocemente e quindi si vuole salvaguardare anche la qualità di vita dell'individuo. Il problema della disfunzione erettile, inoltre, oltre ad intaccare fortemente la serenità ed autostima dell'uomo si riflette in modo altrettanto significativo anche sulla partner, minando il rapporto di coppia e la complicità di una relazione. Fortunatamente esistono terapie mediche e chirurgiche che ci permettono di risolvere sempre questa complicanza e quindi diventa fondamentale poter offrire un servizio di cura e presa in carico del paziente nel follow-up post trattamento del carcinoma della prostata. In tal senso è nata l'idea di monitorare e premiare quelle strutture ospedaliere che già offrono tali servizi nella speranza che essi possano diventare esempio trainante anche per gli altri presidi al momento non operativi" il commento del prof. Carlo Bettocchi, Direttore Usd di Andrologia e Chirurgia Ricostruttiva dei genitali Esterni, Policlinico Riuniti di Foggia.

Le stime indicano che una gran parte dei pazienti che ha subito un intervento chirurgico radicale, come la prostatectomia per l'asportazione del tumore, sviluppa problemi funzionali di incontinenza urinaria e disfunzione erettile. Si tratta di condizioni che non solo spesso sono resistenti alle terapie farmacologiche, ma che comportano anche un impatto devastante in termini personali e sociali, segnando spesso l'inizio di un difficile percorso.

Una situazione, confermata dalla recente indagine 'Tumore della prostata e complicanze post operatorie: stato dell'arte, criticità e prospettive future' condotta da Elma Research, in collaborazione con Boston Scientific Italia, che ha voluto indagare sul vissuto e sulle aspettative dei pazienti ed esplorare il grado di conoscenza, percezione ed esperienza da parte degli urologi. Ne deriva un'immagine sconfortante, soprattutto se confrontata con quella delle donne che su questo fronte hanno fatto passi importanti e che dopo una mastectomia, trovano più ascolto, tutele, prospettive. Anzi, secondo l'indagine, non tutti i pazienti che sviluppano complicanze funzionali ricevono un trattamento adeguato: infatti, il 33% dei pazienti con incontinenza urinaria e il 35% dei pazienti con disfunzione erettile non viene sottoposto ad alcun tipo di terapia.

Fra i rimedi per le complicanze funzionali post-chirurgiche l'urologo propone principalmente i trattamenti riabilitativi, mentre la chirurgia protesica rimane l'ultima spiaggia. Proprio per questo, si rivela essenziale promuovere la condivisione di buone pratiche cliniche e informare l'utenza delle realtà ospedaliere con migliore competenza e sensibilità nella gestione di queste problematiche.

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