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Domenica, 28 Aprile 2024
Salute Manfredonia

Adolescenti di oggi fragili, la dottoressa Facciorusso: "Non abbiate paura di chiedere aiuto"

È partito da Manfredonia il progetto della Asl 'EduCare alla salute'. Ecco la fotografia delle fragilità degli adolescenti di oggi

Tutto è partito da una tesi di laurea sperimentale di laurea magistrale in scienze infermieristiche ed ostetriche di Annarita Facciorusso, e dal motto di don Milani ‘I care’. Oggi ‘EduCARE alla salute’ è un progetto della Asl di Foggia finalizzato alla promozione dei corretti stili di vita tra i più giovani e alla conoscenza dei servizi e dei centri specifici per le dipendenze che il territorio offre.

Si tratta di 22 incontri che coinvolgeranno un totale di 480 studenti delle prime e seconde classi dell’Istituto Superiore Toniolo di Manfredonia, partito ieri con un incontro relativo all'abuso di internet e al fenomeno sempre più diffuso degli hikikomori. Temi che hanno catturato l’attenzione e stimolato la partecipazione dei ragazzi.

Sui ragazzi ha fatto sicuramente presa l’essersi messi al loro livello – ci spiega Annarita Facciorusso, oggi infermiera di famiglia e in prima linea insieme a diversi colleghi in questo percorso – seduti in mezzo a loro senza camice e non in cattedra. Si sono sentiti ascoltati e non giudicati, e di conseguenza hanno risposto agli stimoli e si sono sentiti liberi di aprirsi e anche di condividere le situazioni di disagio che vivono”.

Un clima informale che, quindi, ha permesso ai sanitari di avere un primo quadro di quello che è il mondo degli adolescenti di oggi: conoscono benissimo i fenomeni devianti, ma non ne comprendono appieno la portata.

Ad esempio, sanno cos’è il cyberbullismo ma ne ignorano le ripercussioni penali, conoscono la ludopatia ma per combattere la noia giocano alle macchinette e scommettono moltissimo on line (complice anche la disponibilità di somme di denaro di una certa portata). “Abbiamo cercato di far comprendere loro – ci dice la Facciorusso – l'importanza di sapersi fermare perché si tratta di atteggiamenti lesivi, e che quando sentono che la situazione sta sfuggendo di mano ci sono specialisti pronti ad aiutarli”.

Professionisti tra i quali ci sono anche loro, gli infermieri di famiglia. “Svolgiamo un’azione di filtro: raccogliamo i bisogni spesso inespressi e poi indirizziamo verso gli specialisti del caso. Abbiamo competenze avanzate. In tutta la provincia siamo una ventina (a San Marco in Lamis vi è la centrale operativa territoriale di telemedicina dove arrivano tutte le richieste che poi vengono smistate nei vari distretti, ndr). Si tratta di un bel numero che mostra la lungimiranza della direzione generale della Asl che ha investito in questa figura nuova, fondamentale soprattutto nelle zone isolate come possono essere alcune parti del Subappennino o le isole Tremiti”.

Il primo incontro è andato e i primi frutti li ha dati. E in attesa della fine di questo percorso, dalla Asl – con in testa il direttore generale Antonio Nigri e la dirigente delle professioni sanitarie e direttrice del distretto di Cerignola la dottoressa Girolama De Gennaro – fanno sapere di avere intenzione di ‘esportare’ il progetto anche nel resto della Capitanata.

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