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Oss della Cardiologia si autodenunciano: "Siamo pochi, anche soli". I Riuniti: "Ne arriveranno altri"

In una nota, diffusa dal Collettivo Infermieri Autonomo, gli oss lamentavano l'insufficienza di personale a causa della quale si rischiava di trascurare l'igiene dei pazienti. Pronta la replica della Direzione Sanitaria

“Il contentino dell'arrivo di soli due oss nel dipartimento di Cardiologia Universitaria non basta. Siamo pronti a testimoniare davanti ai giudici. La pianta organica è falsata sia nell'organizzazione che nella distribuzione. È da folli aprire un nuovo reparto rosicando dallo stesso personale”. È l’incipit di una nota di denuncia da parte degli oss, diffusa dal Collettivo Infermieri autonomo del Riuniti di Foggia, sulla carenza di organico nel reparto di Cardiologia: “Spesso siamo da soli in turno: un solo oss tra Cardiologia, Utic ed Emodinamica. Ci autodenunciamo. Questa situazione è diventata insostenibile. Tutti sanno, ma ci rispondono: "Dovete pazientare". "Arriveranno gli oss". Questo è il ritornello nel dipartimento di Cardiologia”.

Secondo quanto sostengono, le difficoltà sono destinate ad aumentare per la prossima “apertura riabilitativa con discusse pressioni mediche interne da trasformare in un reparto di post intensiva o altro, senza garantire il numero legale di personale che compete ma attingendo qua e là da un personale già carente e sotto stress. La pianta organica non viene rispettata”.

E ancora, “i sindacati non intervengono, ma delegano tutta la responsabilità agli organi di vigilanza e alla direzione sanitaria e strategica. Ora ci allontanano ma dimenticano che, quando gli facevamo comodo, gli stessi sindacati ci avvicinavano e agganciavano internamente (con nuove iscrizioni e votazioni alle elezioni Rsu), ed ora accusiamo la forzatura di essere imballati in un sistema corporativo dal quale diventa difficile cancellarsi, ma non impossibile”, aggiungono.

Le difficoltà si riverbererebbero sulla qualità e sull’efficienza del servizio offerto ai pazienti: “Diteci voi se un oss in Cardiologia ed uno tra Utic (Terapia Intensiva Cardiologica) ed Emodinamica, (divisi su vari piani 4° e 5°), può sostenere il fabbisogno assistenziale di tutti i degenti. È inevitabile che si finisce per trascurare il malato. Poi l'impiego dell'oss diventa anche inappropriato lasciando scoperto il reparto. Non c'è forse la "squadra" o il personale (non oss) addetto per questo? Andare a prendere i farmaci, portare i camici dell'emodinamica fuori reparto a farli sterilizzare, pulire i magazzini, chiudere cartoni ecc. Trascurando in reparto i campanelli, il giro letti, il cambio pannoloni e rimandando aiuti assistenziali ed igienici di ogni genere”.

“Non c'è ancora la cultura dell'oss proprio tra chi dirige. Comandati da figure fuoriturnistiche infermieristiche che svolgono attività d'ufficio, invece di lavorare con altri in corsia. Ma soprattutto non si garantisce il minimo di personale così come da pianta organica regionale. E dobbiamo dare ragione ai nostri infermieri quando spesso li sentiamo parlare di demansionamento. Spesso si litiga anche tra di noi: "Questa situazione giace da troppo tempo senza soluzioni". La colpa non è solo nostra”.

“Ecco perché – si legge ancora nella nota – ci autodenunciamo, per il bene di chi dovrebbe essere assistito con il numero di personale oss distribuito in giusta proporzione così come prevede la pianta organica in Cardiologia, Utic, bolla Covid, Emodinamica, Ambulatori di cardiologia, Medicina dello sport e prossima apertura della Riabilitazione Cardiologica”.

“Gli uffici di direzione sanitaria e Sios che smistano il personale oss (operatore sociosanitario) non possono rifugiarsi in una crisi di personale, perché la regione Puglia ha indetto il 'concorsone' degli operatori sociosanitari e, dopo l’era pandemica, molti oss continuano a sostare in reparti lì dove ormai la mole di lavoro si è ridotta del 90%. Pertanto, ‘nascondere’ il personale lì dove non dovrebbe esserci, può prefigurare un illecito a danno di tutto il dipartimento universitario cardiologico del Policlinico Riuniti di Foggia. E per finire non bisogna mai sottovalutare la legge 81/08, o Testo Unico sulla sicurezza, che regola la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro, che nel nostro caso è stata sottovalutata o addirittura violata”, incalzano.

Le rimostranze degli oss si spostano sull’igiene: “Oltre a quanto detto sopra, parliamo delle finestre chiuse dei pazienti Covid e dei reparti nei quali la chiave non è messa a disposizione in ogni bacheca al personale, ma si arriva al tanfo insopportabile durante l'igiene. Finestre sempre chiuse senza areare o sanificare, con aumento di microrganismi patogeni e 'batteri alert' come lo streptococcus e la klebsiella pneumoniae, l'escherichia coli ecc. (forse qualcuno non ha ancora capito che gli aeratori sono inefficienti). E vogliamo parlare dei sollevatori mal funzionanti o fuori uso? Siamo persone e aiutiamo i malati, dateci almeno i numeri per farlo”.

Le replica del Riuniti

Non si è fatta attendere la replica della Direzione sanitaria del Riuniti, che insieme al Servizio infermieristico e ostetrico) ha elaborato un piano per l’inserimento graduale di nuovi operatori nella struttura complessa di cardiologia universitaria: “A regime, secondo le indicazioni regionali, avrà 36 posti letto di Cardiologia e 8 di Utic (unità terapia intensiva cardiologica)”.

Sottolinea la Direzione Sanitaria: "Due operatori sociosanitari sono entrati in servizio nelle scorse settimane e il 16 febbraio ne arriveranno altri cinque. In più è prevista la nuova assunzione di cinque ausiliari che potenzieranno l’attività assistenziale dell’Unità operativa. Per quanto riguarda i reparti che sono stati maggiormente impegnati durante la pandemia la Direzione Sanitaria e il Sios hanno avviato da tempo la riorganizzazione delle attività e hanno ricollocato parte del personale di comparto (infermieri, oss e ausiliari) in altre unità operative”.

La direzione sanitaria replica anche sulla questione igiene: “È bene ricordare che le finestre sono chiuse per ragioni di sicurezza, ma all’occorrenza possono essere aperte per arieggiare le stanze. Tutti i letti, inoltre, sono elettrici e facilitano le operazioni di assistenza ai pazienti. Per questo sono a disposizione del personale due sollevatori e un roller, un tappeto per lo spostamento del paziente dal letto alla barella”.

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