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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Manfredonia

Rotice ai saluti, ringrazia Manfredonia: "Sono stato un sindaco di rottura, vado a casa a testa alta"

Sfiduciato da 14 consiglieri, promette un'operazione verità: "Ho tante cose da raccontare ai cittadini"

L’ormai ex sindaco di Manfredonia, l’ingegnere Gianni Rotice, ha appreso dalla stampa che 14 consiglieri comunali hanno firmato, questa sera, davanti al notaio per lo scioglimento del Consiglio comunale.

“Dal canto mio mi sento di dire grazie Manfredonia!”, scrive a caratteri cubitali nel suo commiato.

“È stato un onore poter essere il sindaco della città in cui sono nato e cresciuto ed essere stato al servizio dei cittadini. Grazie a quegli assessori, consiglieri comunali, dirigenti e dipendenti comunali che con lealtà e dedizione hanno collaborato al mio fianco sino all’ultimo istante in questa difficile esperienza, che nonostante tutto, terrò tra quelle più importanti della mia vita – si legge nel lungo post - Abbiamo scalato una montagna a mani nude nel pieno di una tempesta. Le difficoltà non ci hanno intimorito e più di qualche risultato resterà nella storia di Palazzo di Città ed il futuro ce ne darà merito”.

Ricordar di aver rinunciato interamente alla sua indennità, sin dal primo giorno, per “destinarla alle fragilità sociali (circa 50mila euro l’anno), ad ogni tipo di rimborso (muovendomi con la mia auto personale) e riducendo staff (da cinque a una unità) e consulenze. Non sono un politico di professione e non ho intrapreso questo percorso da sindaco per diventarlo. Il mio orizzonte è sempre stato il bene comune – prosegue - e non aspetti elettoralistici e/o di altra natura economica o di mantenimento di atavici equilibri. Sono stato un sindaco di rottura, ho scoperto i coperchi di troppe pentole, sono stato troppo con la schiena dritta. Lo so e non me ne pento. Vado a casa a testa alta. Manfredonia aveva bisogno di discontinuità e energie nuove per ripartire davvero, evidentemente non era l’obiettivo principale e l’interesse anche di qualcuno a me vicino. Sono stato oggetto di una continua campagna mediatica diffamatoria per cercare di intimorirmi ed indebolirmi su determinati fronti, rispetto ai quali sono andato comunque sino in fondo. Lasciamo una bella eredità di progettualità ed opportunità a chi verrà. Con caparbietà e con scelte impopolari, siamo venuti a capo di diverse ed ingarbugliate questioni amministrative che affannavano l’operatività della tecnostruttura. Un Comune in riequilibrio finanziario per 30 milioni di euro fino al 2046 e che ereditava un commissariamento per scioglimento per mafia. Non era facile, e non è stato facile, ma ce l’abbiamo messa tutta, buttando il cuore oltre l’ostacolo, dedicando instancabilmente lunghe giornate per trovare le soluzioni migliori ai numerosi problemi dentro e fuori gli uffici di Palazzo di Città. Non ho nulla da recriminare sul mio operato, ma tante cose da raccontare ai cittadini. Lo farò presto con la mia solita schiettezza e semplicità. Andare a casa per un patto tra chi è al governo e le forze di opposizione è innaturale, ma forse è uno degli episodi più ‘normali’ tra quelli accaduti. Grazie Manfredonia, grazie di cuore a tutti quei cittadini che hanno mostrato tutto il loro affetto e sostegno in questi due anni a servizio della mia città”.

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