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Regionali Puglia 2020

La Puglia giallorossa è realtà. Laricchia in lacrime: "Avete tradito 200mila cittadini"

La vice presidenza del Consiglio regionale assegnata al pentastellato Christian Casili spiana la strada a Rosa Barone per l'ingresso in giunta, ma sarà sempre la consultazione online degli attivisti a decidere

Semaforo verde da Roma e dal capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi per gettare le basi della Puglia giallorossa, purché l'avvio del percorso sia subordinato al voto su Rousseau. La candidatura di Christian Casili alla vice presidenza del Consiglio regionale "segna l'inizio di una collaborazione sui temi e punti da realizzare in Puglia, con un cronoprogramma preciso e un percorso comune", come ratificato in aula dalla sua collega Cinquestelle Grazia Di Bari, e con la benedizione del gruppo del Partito Democratico che, per bocca del presidente Filippo Caracciolo, per primo ha invitato la maggioranza a esprimersi in favore della sua elezione, parlando di un "accordo politico programmatico" delineato in Puglia grazie alla interlocuzione tra Michele Emiliano e i vertici dei Cinquestelle.

In principio di legislatura, Casili è stato eletto con 30 voti assieme al foggiano Giannicola De Leonardis, indicato dall'opposizione, che ne ha presi 16, ma se dovesse vincere il no all'ingresso nella maggioranza di Emiliano sulla piattaforma e dovesse dunque saltare l'accordo, dovrà rinunciare al ruolo. Così hanno deciso i guru pentastellati. La vice presidenza non poteva certo aspettare Rousseau. 

L'opposizione ha appreso in aula dell'accordo politico programmatico. "Non ci risultava, perché a nostra conoscenza si attendeva il voto online di una piattaforma", ha detto Davide Bellomo a nome della Lega, e così a ruota gli altri partiti.

Poi volano gli stracci tra i pentastellati quando interviene l'ex candidata M5S alla presidenza della Regione Puglia Antonella Laricchia: "Sono dispiaciuta che i miei colleghi stiano commettendo quello che io ritengo il classico errore della vecchia politica, che entra in questo Consiglio regionale dicendo delle cose e poi, quando è il momento di sedersi su questi scranni, sta già dicendone delle altre. Mi dispiace, ma state sbagliando tanto. State commettendo un errore che tradisce, alla prima seduta del Consiglio regionale, il voto dei cittadini che ci hanno permesso di sedere qui, un errore che, per quello che ho potuto conoscere di voi dal 2015, non vi rappresenta".

Con la voce tremolante, strozzata dal nodo in gola dell'amarezza, ha ribadito ai suoi "amati colleghi" la sua convinzione: "Entrare oggi nella maggioranza con questa nomina è un tradimento della volontà elettorale dei cittadini".

Questa "giravolta postelettorale", come l'ha chiamata, sta anche "spaccando il fronte degli attivisti pugliesi": "Agli oltre 200.000 cittadini che ci hanno votati voglio dire che se potessi restituirvi i voti di cui ci avete onorato e che in questo momento la scelta dei miei colleghi sta disonorando lo farei immediatamente".

Poi parte la sua operazione verità, rivelando i retroscena dell'accordo: "Io sono stata tenuta all’oscuro delle ultime riunioni. I miei colleghi si sono negati negli ultimi giorni al telefono o ai messaggi, salvo informarmi delle loro decisioni appena ieri sera in toni cordiali; messaggi con cui chiedevo una riunione per decidere insieme come ottenere, per il Movimento 5 Stelle e per loro, dei ruoli di garanzia che spettano alle opposizioni. Mentre si negavano, incontravano Michele Emiliano. Invece di fare riunione con me, l’hanno fatta con lui, e davanti a lui e con lui hanno deciso, su timida proposta di Marco Galante, l’approvazione di Cristian Casili e il silenzio-assenso di Grazia Di Bari e Rosa Barone di fare questo primo passo verso la maggioranza, con la nomina di Cristian Casili tra i membri dell’Ufficio di Presidenza che spettano alla maggioranza. È paradossale che, tra l’altro, mentre a parole hanno provato a convincersi in buona fede, prima di tutto loro stessi, che era un percorso basato sui temi, in verità è partito da una poltrona. È un percorso verso la maggioranza, fatta di passi e scelte come quelle compiute di nascosto qualche giorno fa; un percorso che, come potete intuire, io ostacolerò con tutte le mie forze in piena trasparenza e lealtà ogni volta che ce ne sarà occasione".

È la sua dichiarazione di guerra, dalle barricate dell'opposizione. "Picconare la credibilità del Movimento 5 Stelle - aggiungerà - è un bel regalo alla vecchia politica". Dopo il suo intervento, in disparte, sarebbe scoppiata in lacrime.

"Noi certamente non abbasseremo la testa, non saremo quelli che accettano ciò che passa in quest’Aula, saremo una spina nel fianco, ma con uno spirito costruttivo, perché è questo a cui siamo chiamati", risponde Casili, intervenendo irritualmente prima dell'elezione. È seduto tra i banchi dell'opposizione. È lui a ricordare che il voto degli iscritti ci sarà. "Sarebbe stato fin troppo comodo per me, per Grazia Di Bari, per Marco Galante e per Rosa Barone essere seduti in opposizione e gridare dall’opposizione la nostra visione, il nostro modo di vedere la nostra regione nei prossimi cinque anni. Abbiamo voluto fare un passaggio più tortuoso, più importante, più difficile, ma è un passaggio chiaro, e questa chiarezza – lo dico con serenità – merita il rispetto di tutti i colleghi, anche dei colleghi delle minoranze che in questo approccio vedono inciuci, vedono ragionamenti strani. Non c’è stato nessun ragionamento".

È una "seduta storica" anche per questo nuovo inizio: "Ringrazio Vito Crimi, il capo politico del Movimento 5 Stelle, con il quale si è aperta una discussione leale, della quale sento tutta la responsabilità - ha detto il governatore Michele Emiliano - Sentire la responsabilità di un passaggio così difficile è l’unico modo per mostrare gratitudine per l’interesse che è stato mostrato alle proposte del centrosinistra, in modo tale che alla collaborazione che sta tenendo fermo il Governo nazionale possa corrispondere, credo per la prima volta nella storia d’Italia in una regione, una collaborazione tra il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle".

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