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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Riecco Landella, l'ex sindaco prende la parola sui 5,7 milioni persi dal Comune: "Ecco cosa è successo"

L'ex sindaco Franco Landella replica all'assessore all'Ambiente Lucia Aprile sulla revoca del finanziamento da parte della Regione Puglia per l’impianto di biostabilizzazione e la discarica di soccorso

Franco Landella torna a farsi sentire e lo fa con una nota di replica rivolta all'assessore all'Ambiente Lucia Aprile, che aveva addebitato la responsabilità della perdita del finanziamento da 5,7 milioni di euro per l’impianto di biostabilizzazione e la discarica di soccorso, all'amministrazione precedente al periodo di commissariamento. 

Per l'ex primo cittadino è "un tentativo maldestro" di scaricare la responsabilità su altri: "Ho letto le dichiarazioni del vicesindaco Aprile che in maniera superficiale e strumentale ha risposto alla problematica in questione sollevata da un consigliere di minoranza. Di fronte al silenzio assordante di chi, conoscendo gli atti, avrebbe dovuto e potuto rappresentare esattamente l’evoluzione dei fatti, mi sento obbligato a dover ricostruire quanto realmente è successo in merito alla vicenda".

La cronistoria di Landella sul finanziamento

Il finanziamento in questione è riconducibile all’era dell’amministrazione Ciliberti con inizio dei lavori per la realizzazione dell’impianto di biostabilizzazione con annessa discarica di soccorso. L’impresa aggiudicataria Entini-Unieco ha svolto con grande difficoltà l’esecuzione di tale opera a causa di una progettazione molto discutibile e una direzione lavori poco efficace, al punto da far nascere in merito un contenzioso che ha visto il Comune soccombente, con il riconoscimento di un debito fuori bilancio di cui la mia ammirazione si è fatta carico negli ultimi consigli comunali.

Sul punto è necessario ricordare all’assessore Aprile che durante l’amministrazione Mongelli, in piena emergenza rifiuti (tutti hanno ancora ben impresse nella memorie le foto durante il periodo di Natale, dei cumuli di rifiuti alti fin sotto ai balconi degli appartamenti), fu emessa un’ordinanza sindacale, molto discutibile, con cui si consentiva la possibilità di conferire i rifiuti, senza il pretrattamento necessario, nella discarica di soccorso (opera per cui è stato revocato il finanziamento) senza che la stessa fosse stata collaudata.

Tale sciagurata scelta ha creato un disastro ambientale, poiché la falda sottostante è affiorata in superficie inondando la montagna di rifiuti accumulati. Il laghetto artificiale che si è venuto a creare, sia a causa della falda sottostante e sia delle acque piovane, veniva inquinato dal percolato che scorreva dalla montagna di rifiuti collocata irresponsabilmente senza alcuna protezione (assenza di geotelo di copertura dei rifiuti).

All’indomani del mio insediamento mi sono preoccupato di mettere tempestivamente in sicurezza l’area in questione, sottraendo somme dalla spesa corrente (somme che avrebbero dovuto essere destinate per interventi importanti in una città abbandonata a se stessa per oltre 10 anni, come ad esempio le strade o altri servizi fondamentali) e destinarle per sanare una bomba ecologica lasciata dai precedenti amministratori (tra questi c’è ancora chi siede con lei in Consiglio Comunale).

Nelle more dell’attività di bonifica al fine di utilizzare la discarica di soccorso con la rimodulazione progettuale, dell’innalzamento della quota al di sopra della falda esistente e della pubblicazione della gara, arrivò dalla Regione Puglia la richiesta della restituzione dell’intera somma finanziata. La restituzione, infatti, non riguardava solo l’importo della discarica di soccorso ma l’intera opera comprensiva dell’impianto di biostabilizzazione che era stato collaudato e reso agibile e fruibile a servizio dell’intera Regione.

Tale richiesta apparve anomala e tempestivamente abbiamo avviato un lungo tavolo di trattativa con la Regione e, in particolare, con l’assessore Piemontese, il quale, all’epoca dell’emergenza rifiuti, svolgeva la funzione di Presidente del Consiglio Comunale dell’amministrazione Mongelli e che, per paradosso, nella nuova veste di assessore al Bilancio della Regione Puglia, richiedeva al Comune di Foggia la restituzione di somme derivanti da inadempienze della stessa amministrazione di cui lui era stato un protagonista indiscusso.

La Regione ha accolto la nostra istanza e noi, pertanto, abbiamo proceduto ad appaltare i lavori di bonifica della discarica di soccorso. Nella fase operativa di realizzazione dell’opera sono subentrati i commissari prefettizi che avrebbero dovuto procedere con il completamento della stessa e il suo collaudo.

Ad ogni buon conto, mi sento di suggerire all’assessore Aprile, la cui inesperienza politica potrebbe essere la causa della miope e distorta visione della realtà, di prestare più attenzione nella lettura degli atti amministrativi al fine di non scaricare le responsabilità su chi, come me, non è stato l’artefice dell’emergenza rifiuti a Foggia, non ha mai provveduto ad aumentare le tasse a carico dei cittadini foggiani, ed è riuscito a tenere in ordine i conti, sanando la pesante situazione debitoria che ho ereditato"

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