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Mainiero demolisce il bilancio: “Tasse al massimo, zero servizi”

L'analisi del consigliere comunale civico di opposizione sul documento contabile che arriverà in aula la settimana prossima

“In questo bilancio non c’è nulla, neanche un euro, per il disagio sociale, il disagio giovanile, per i nidi, per le scuole. Questo è un bilancio di risanamento finanziario che avviene con più tasse e meno servizi”. L’ex candidato sindaco civico Giuseppe Mainiero stronca così il bilancio di previsione 2024-2026, che doveva approdare in aula domani, venerdì 1 marzo, per l’approvazione insieme alla nota di aggiornamento del Documento Unico di Programmazione.

Alla vigilia aveva convocato la stampa, per la sua anatomia del documento contabile, ma la seduta del Consiglio comunale è stata rinviata al 7 marzo, alle 14. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo.  

Ad ogni buon conto, l'analisi resta cristallizzata e valida fino alla prossima riunione. “È un bilancio di carattere finanziario teso a coprire i debiti prodotti dal cosiddetto campo largo progressista, che non mette un solo centesimo su infanzia, nidi, bisogni dei servizi sociali, su emergenza abitativa”, ha detto il consigliere comunale di opposizione.  

In buona sostanza, a parte i fondi regionali, stando alla sua lettura, il Comune non avrebbe aggiunto proprie risorse sulle materie più delicate.

“È un bilancio che finanziariamente ha sanato il disavanzo prodotto dalla stessa maggioranza che governa e, soprattutto, lo fa attraverso una semplice operazione finanziaria: tasse al massimo, zero servizi. Così siamo bravi tutti”.

Rimprovera all’ente di non riuscire, invece, a incassare congrue entrate relative ai cosiddetti tributi minori: “Sul canone unico patrimoniale il Comune di Foggia raccoglie 1,5 milioni di euro, il Comune di Molfetta sei volte di più, il Comune di Bari 15 volte di più”.

Non vede “alcun orizzonte programmatico” a Palazzo di Città. “Sul FoggiaEstate ci sono 80mila euro”, osserva, e traduce la somma in “più festicciole”. Passa in rassegna tutti i capitoli: “I Servizi Sociali non hanno proprio un capitolo, per i lavori pubblici ci sono 400mila euro di un avanzo sulle strade. Ha più la cultura che i servizi sociali, l'istruzione, lo sport, l'annona. Non c’è il piano triennale di riqualificazione della spesa. Non si dice nulla dell’obiettivo strategico di riduzione della Tari pro capite più alta d’Italia”.  

Scorre l’elenco dei debiti fuori bilancio per locazione, sfogliando il faldone, per dimostrare che si tratta di contratti stipulati ai tempi di Ciliberti e Mongelli, amministrazioni di centrosinistra (è il caso, per esempio, di Dora Immobiliare e Impredil).

Gli asili nido, si apprende, hanno iniziato a fatturare tre giorni fa. Il Comune ha avviato la sottoscrizione dei contratti di servizio mancanti. 

Il consigliere Giuseppe Mainiero ricalca alcuni temi già affrontati nell’ultima seduta del Consiglio comunale, quando ha parlato di “brevi cenni sull’universo” a proposito delle linee programmatiche. “Dovete metterci i soldi se quei servizi devono funzionare”, era stato il suo ritornello.

Aveva già rinfacciato alla Giunta come non avesse potuto fare altro che liquidare solo tre mensilità della misura del sostegno familiare 2023 per le gravi disabilità perché “a dicembre non ha inteso adottare una variazione di bilancio”, così da sbloccare i fondi regionali trasferiti.

A suo dire, il cosiddetto campo largo progressista è concentrato sugli incarichi. Descrive le partecipate come “la vera zavorra del Comune di Foggia. Ataf è un’azienda in profonda decozione finanziaria, che presenta una gestione caratteristica attiva semplicemente perché c’è un contratto di servizio e un adeguamento inflattivo da parte del Comune, riconosciuto anche in periodi di deflazione. Il parcheggio è uno sfasciacarrozze. Il parco macchine è un parco pezzi di ricambio”.

È pronto a contestare i Cda a cinque. “A parità di spesa non si possono fare – afferma Giuseppe Mainiero - Mi devono spiegare come fanno a mettere cinque dove se ne pagava uno.  Il valore del compenso di un Cda di un’azienda che ha veste privatistica ha dei parametri stabiliti da una legge nazionale che non si possono cambiare con una delibera di Giunta. Questa non è la Repubblica popolare di Foggia e, quindi, anche nel Comune di Foggia devono applicare la norma sull’equo compenso degli amministratori”.

Come al solito, mette tanta carne a cuocere, dagli impianti pubblicitari ("Senza un piano che definisce i metri cubi da destinare, si perde al Tar") al caso Pontone, che per lui non è archiviato: il parere del segretario generale, per lui, è "inconferente". E, tanto per cambiare, scriverà al prefetto e trasmetterà la delibera e il parere dell'Avvocatura. 

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