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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Centro di raccolta al posto del verde senza variante urbanistica: “Localizzazione illegittima”

Interpellanza del consigliere comunale civico Giuseppe Mainiero che smonta la tesi del Comune di Foggia

Al fianco dei residenti di viale Kennedy sin da agosto, quando aveva investito della questione il prefetto Maurizio Valiante, ora il consigliere comunale di opposizione Giuseppe Mainiero segnala finanche alla Corte dei Conti la presunta illegittimità della localizzazione dell’area per la realizzazione del Centro comunale di raccolta.

Già quattro mesi fa, quando il Comune era ancora retto dalla commissione straordinaria, aveva presentato una formale istanza di revoca della determina che autorizzava Amiu Puglia ad avviare i lavori, all’epoca ormai in corso.

Considerato lo stato di avanzamento dell’opera, il commissario Cardellicchio non aveva potuto far altro che garantire ulteriori misure di mitigazione dell’impatto, con la previsione di alberature e siepi e lo stoccaggio di soli materiali compatibili con il tessuto urbano circostante.

Già allora, l’ex candidato sindaco civico aveva eccepito come fosse stata scelta una zona destinata a verde pubblico e oggi, carte alla mano, con un’interpellanza urgente, insiste nella richiesta di revocare in autotutela la delibera di Giunta del 2017 e il consequenziale atto dirigenziale, prospettando un potenziale danno erariale (“di cui dovranno necessariamente individuare la responsabilità”) per le risorse finanziarie fin qui impegnate e quelle necessarie al ripristino dello stato dei luoghi.

L’interpellanza è stata trasmessa a mezzo pec al presidente del Consiglio comunale Lia Azzarone, alla sindaca Maria Aida Episcopo, al segretario generale, al collegio dei revisori e alla Corte dei Conti.

Non risulta, “per quanto è dato conoscere, l’esistenza di un procedimento di variante urbanistica”. Il consigliere comunale giudica “incomprensibile” la decisione del Comune di localizzare l’impianto proprio sull’area del Cep destinata a verde pubblico, di cui si attendeva da anni la realizzazione.

“L’area in questione, peraltro, costituisce uno dei pochi spazi urbani destinati a verde nella zona di riferimento, già di per sé carente di aree pubbliche attrezzate al servizio dei cittadini”, fa notare Mainiero.

Disseziona la nota di settembre del dirigente del Servizio Urbanistica, l’ingegnere Concetta Zuccarino, che ha confermato la legittimità della localizzazione, ma richiamando a suo dire “impropriamente” l’articolo 16, coma 2, della legge regionale n. 13 del 2011, “seppur prudentemente utilizzando il condizionale” in ordine alla presunta legittimità della mancata adozione di una variante urbanistica.

“Il Comune di Foggia continua a non dare alcuna spiegazione in ordine alla determinazione di localizzare l’impianto proprio sul Verde Pubblico, e proprio su quell’area -  evidenzia il commercialista - In altri termini, non si comprende sulla base di quali criteri, motivi e/o valutazioni si sia decisa la localizzazione di quell’impianto in un’area destinata a ‘spazi pubblici attrezzati a parco, per il gioco e lo sport’”.

E nel caso di una decisione tesa a modificare la destinazione di Prg da area per gioco e verde pubblico con un centro di raccolta e stoccaggio di rifiuti, giudica "inammissibile" che il percorso logico-giuridico seguito dall’amministrazione sia “del tutto oscuro”.

Peraltro, smonta l’assunto per cui il Ccr di viale Kennedy sia stato programmato in aderenza alle linee guida approvate dalla Giunta regionale nel 2009, perché “viene riportato solo parzialmente il contenuto del punto 2- ‘Ubicazione dei centri di raccolta’, ed in particolare la parte che giustificherebbe le scelte operate dall’Amministrazione comunale di Foggia”.

Le linee guida, fa notare, specificano che la scelta deve essere effettuata “tenendo conto dei vincoli urbanistici derivanti dall’applicazione di piani e programmi vigenti”. Le linee guida, dunque, secondo Mainiero, “attribuiscono ai vincoli e ai piani un valore primario”.

Nella sua interpellanza, il consigliere comunale di opposizione si addentra negli aspetti tecnici della tipizzazione per addivenire ad una conclusione che confuta la tesi secondo cui non serviva una variante: "Trattandosi di area sottoposta a vincolo urbanistico di tipo conformativo, non può essere destinata a Centro di raccolta, atteso che si pone in netto contrasto con quanto disposto dalle 'linee guida per la realizzazione dei centri comunali di raccolta' approvate con la deliberazione di Giunta regionale n.645 del 23 aprile 2009”. L’intervento in questione sarebbe invece consentito nelle zone E Agricole.

Mainiero, con la sua interpellanza, chiede, dunque, di conoscere “quali provvedimenti amministrativi intende promuovere l’amministrazione al fine di ripristinare la legalità assumendo ad horas ogni utile determinazione finalizzata alla revoca di quanto finora autorizzato”. Ed è già pronto a eventuali azioni legali "a tutela dei pubblici interessi". 

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