rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Manfredonia

Assessore solleva sospetti, Rotice lo manda via: l'affaire illuminazione finisce in Prefettura

Le opposizioni portano il caso Engie sulla scrivania di Maurizio Valiante, e in quelle stesse ore il sindaco di Manfredonia revocava le deleghe ad Angelo Salvemini

Il sedicesimo punto all’odg nel Consiglio comunale di Manfredonia di oggi è il caso del giorno: la proposta di finanza di progetto della ditta Engie Servizi spa per la concessione del servizio energia e gestione integrata degli impianti termici e degli impianti di pubblica illuminazione tiene banco da giorni e genera uno scossone nella Giunta di Gianni Rotice. La massima assise era chiamata a dichiarare il pubblico interesse per il project financing, ma poche ore prima le alterne vicende dell’appalto da circa 30 milioni in 20 anni sono finite in Prefettura e l’assessore ai Lavori Pubblici Angelo Salvemini è stato defenestrato.

Ma andiamo per ordine. Il 21 gennaio scorso, dopo una riunione di maggioranza, l’assessore in questione scrive una lettera che l’ex candidato sindaco Gaetano Prencipe, ai microfoni di FoggiaToday, definisce “pesantissima”. Riferisce, in quella missiva, di remore manifestate dal sindaco in relazione alla proposta di project financing. “Il cambio di rotta del sindaco - scriveva Salvemini - sarebbe motivato da una ‘confusione’ sulla vicenda generata da un paio di comunicazioni-proposte/diffide inviate dapprima dalla società Elettrogesuele srl, proponente un ‘ppp’ (partenariato pubblico privato, ndr) avente ad oggetto il solo servizio di pubblica illuminazione e poi dal consorzio Cns, richiedente un incontro per la valutazione della offerta dei servizi di energia sugli immobili comunali (riscaldamento e raffreddamento, per intenderci), essendo risultata aggiudicatrice dell’appalto, per detti servizi, su Consip. Addirittura la società Elettrogesuele Srl, avendo ricevuto un riscontro 'negativo' (in relazione al non interesse di questi uffici ad avviare una procedura di comparazione con la proposta dalla stessa formulata), a ridosso del consiglio comunale del 23 gennaio, ha riscontrato detta nota comunale con una diffida a firma di un legale, nella quale lamenterebbe la violazione di non meglio specificati diritti”.

Le comunicazioni, a detta dell’assessore, hanno minato la serenità del Consiglio. L’esame della proposta della ditta Engie spa era partito da una delibera dei commissari che, a luglio del 2021, avevano avviato l’iter valutativo da parte degli uffici tecnici, che si era concluso con esito positivo. La normativa in materia, ricorda l’assessore nella sua lettera, non impone all’amministrazione di avviare una comparazione “nella misura in cui la proposta non soddisfi i criteri già stabiliti”. Nel caso di specie, le proposte formulate separatamente dalla Elettrogesuele prima e dal Cns dopo, sono state considerate parziali rispetto a quella della multinazionale Engie che prevede “una moltitudine di servizi aggiuntivi rispetto a due principali (pubblica illuminazione e impianti di riscaldamento e raffreddamento degli edifici comunali)”

L’assessore giudica le due proposte, arrivate a ridosso del Consiglio comunale, "complementari", riconducibili a suoi dire a “uno stesso soggetto che ha rivestito un ruolo importante nella campagna elettorale a supporto dell’attuale sindaco”, e si spinge ad alludere a “interferenze” di qualche componente dell’amministrazione comunale. Le preoccupazioni espresse dal sindaco in merito alle comunicazioni arrivate dalle altre due società lo inducono addirittura a scrivere che “qui gatta ci cova”. Mette in guardia i consiglieri dall’eventualità di una proroga tecnica che “innescherebbe un meccanismo di conseguenze a dir poco devastanti”

Secondo il Pd di Manfredonia, che già aveva espresso dubbi sulle “ampie e oscure zone d’ombra della vicenda Engie”, ce ne sarebbe abbastanza per l’intervento della magistratura, ma per il momento l’opposizione ha portato il caso sulla scrivania del prefetto Maurizio Valiante. “Del resto – fa notare l’ex candidato sindaco Gaetano Prencipe - anche in un post, l’assessore ha apertamente denunciato pressioni”.

È stato facile profeta il consigliere di opposizione quando, a margine dell’incontro all’Ufficio Territoriale del Governo, insieme al consigliere regionale Dem Paolo Campo, ha affermato che, in questa circostanza, l’amministrazione avrebbe potuto “trovare l’occasione per rivedere la propria compattezza”. In quegli stessi minuti, infatti, il sindaco Gianni Rotice firmava la revoca dell’assessore Angelo Salvemini. “Le vicende politiche di questi ultimi giorni hanno determinato delle incomprensioni sia dal punto di vista politico che dal punto di vista personale tra l’assessore ed il sottoscritto sindaco, tali da non consentire il sereno svolgimento delle proprie funzioni”, si legge nel decreto, “divergenze inconciliabili – si aggiunge – tali da compromettere la realizzazione del programma di mandato e pregiudicare irreparabilmente i presupposti fiduciari che avevano determinato la nomina alla carica di assessore comunale”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Assessore solleva sospetti, Rotice lo manda via: l'affaire illuminazione finisce in Prefettura

FoggiaToday è in caricamento