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Comunali Provincia Foggia 2019

20 comuni al voto e metá popolazione alle urne: ci riprovano 16 sindaci uscenti, tutto sulle Comunali 2019

Da Foggia a San Severo, da Lucera a Celle San Vito, passando per Troia, Biccari, Orta Nova. Tre vanno al voto anzitempo. Pochissime le donne. Cinquestelle si presentano solo in sei centri

20 comuni, un terzo di quelli presenti in provincia. 350mila abitanti, la metà della popolazione di Capitanata (348.092 per la precisione). Sono i numeri della prossima tornata elettorale nel foggiano. Quella per il rinnovo delle amministrazioni comunali. Quasi sessanta candidati sindaci, tra ufficiali e “al lavoro”, si stanno preparando a scendere in campo. Solo 8 le donne, e non è neanche sicuro che si confermino tutte. Una sola è uscente (Maria Giannini, a Celle San Vito). In tutto sono 16 i sindaci uscenti che ci riprovano, e, quando non ci riprovano, indicano il “sostituto in continuità”.

 Tre i comuni che vanno al voto anzitempo, perché commissariati: il primo a cadere fu Carlantino nell’aprile 2018, a casa Vito Guerrera (fece già sapere in quell’occasione che si sarebbe ricandidato). Così come si ricandida il sindaco uscente di Torremaggiore, Lino Monteleone: il consiglio comunale qui si è sciolto anzitempo a dicembre 2018. Ultimo in ordine di tempo San Giovanni Rotondo ma Costanzo Cascavilla, sindaco uscente, non si ricandiderà. Ha sostenuto alle primarie del centrodestra Giuseppe Mangiacotti, già presidente del consiglio comunale e ora candidato sindaco. Tutti gli altri si avviano a chiusura naturale.

A partire dalla città capoluogo, Foggia, dove, come noto, ci riprova Franco Landella, sindaco di centrodestra (Forza Italia) uscito vittorioso dalle primarie svoltesi il 24 febbraio scorso. Lo sfidano, al momento, Pippo Cavaliere, coalizione di centrosinistra, Giovanni Quarato (M5S), Giuseppe Mainiero (ex Fratelli d’Italia, ora civico), Giuseppe Pertosa (progetto civico).

I cinquestelle si presentano solo in sei comuni su 20.

Tra i grandi della pentapoli chiamati al rinnovo ci sono anche San Severo e Lucera.

San Severo. Nel primo, uscente è Francesco Miglio, che torna in campo a capo di una coalizione di centrosinistra che ricomprende anche l’UDC (che in altre realtà e alle europee giocano col centrodestra); lo sfiderà la sua ex presidente del consiglio comunale, Marianna Bocola, in questa nuova tornata passata con la Lega, che ha vinto le primarie del centrodestra. Ma ancora non è chiaro se la coalizione terrà: si susseguono voci di una rottura, con la candidata di Forza Italia che ha mancato per un soffio la vittoria, Rosa Rosalina Caposiena, che potrebbe guidare un nuovo cartello di civiche. Progetto civico in campo da mesi anche quello dell’outsider Nazario Tricarico, che si pone come alternativa tanto al centrodestra quanto al centrosinistra. Il M5S schiera infine Gianfranco Di Sabato, non senza frizioni tra i due meeet up sanseveresi.

A Lucera si ricandida Antonio Tutolo, re della “Pagnotta” (dal nome provocatorio dato al suo progetto civico che ottenne nel 2014 percentuali bulgare). Stessa cosa quest’anno, con una novità rappresentata da alcuni elementi del PD, che hanno ufficializzato il sostegno al sindaco uscente. Anche se ufficialmente il partito dovrebbe presentare una sua lista con un suo candidato sindaco. A sfidare Tutolo ci proveranno anche il candidato del centrodestra che ha vinto le primarie del 31 maggio scorso, il forzista Michele Consalvo, e il Movimento 5 Stelle, alle prese con la formazione della lista (che dovrà poi essere certificata).

Ad Apricena si ricandida l’uscente Antonio Potenza (eletto con la lista Uniti per Cambiare, oggi dirigente Lega). A sfidarlo ci sarà una coalizione di centrosinistra con il dirigente PD Michele Lacci, capogruppo uscente dell’opposizione. Al momento nessun altro progetto si sta facendo avanti, la competizione qui dovrebbe rimanere a due. A rendere ottimista lo sfidante l’assenza, questa volta, di una seconda lista a sinistra, come accaduto sia nel 2014 che nel 2012, divisione che fu determinante ai fini della sconfitta del centrosinistra e, di conseguenza, della vittoria per due volte di Potenza.

Due comuni al voto di robuste dimensioni sono poi San Giovanni Rotondo e Torremaggiore, le cosiddette “città mangiasindaci”: diverse le cadute anticipate di amministrazione vissute nel tempo, anche stavolta vanno alle urne per l’uscita di scena anzitempo dei sindaci Costanzo Cascavilla e Lino Monteleone.

San Giovanni Rotondo. Il primo non si ricandiderà. Ha sostenuto l’esponente dell’Udc e suo presidente del consiglio comunale alle primarie del centrodestra, Giuseppe Mangiacotti, che è ora il candidato sindaco della coalizione unita. Con 2188 voti presi su quasi 4mila votanti alle primarie, è lui l’uomo da battere. Ci proveranno il centrosinistra, che starebbe ragionando attorno al nome di Michele Crisetti, il Movimento 5 Stelle con Nunzia Palladino (in attesa di certificazione) e un altro progetto civico di centro, tendente a destra con Leonardo Scaramuzzi, medico.

Torremaggiore. Qui invece si ricandida con un progetto civico a tre liste l’ex sindaco Monteleone. Qui la sfida al momento è a sei. Il centrodestra ‘è confluito su Leonardo De Vita, vecchio volto della politica torremaggiorese. Ma non tutto il centrodestra: farà partita a sé, infatti, l’ex Lega Marco Faienza, fuoriuscito dal partito in aperta contestazione rispetto al rifiuto dei salviniani di far svolgere le primarie a Torremaggiore (cosa che invece è avvenuta in altri Comuni). Il centrosinistra schiera Emilio Di Pumpo, segretario cittadino Pd, in campo anche il progetto “Alba Nuova” del neofita Luigi Marangi. Si è in attesa della certificazione della lista 5 stelle con Lorena Saragnese candidato sindaco.

Orta Nova. Qui il quadro è estremamente frammentato. Centrodestra e centrosinistra si presentano divisi e frammentati. A partire dall’uscente Gerardo Tarantino, che ci riprova sostenuto da Fratelli d’Italia, Direzione Italia e Forza Italia. Una scelta imposta dall’alto, senza passare per le primarie, che di fatto ha rotto il partito di Raffaele Di Mauro da quelle parti, provocando diverse fughe azzurre, confluite in “Rivoluzione Orta Nova” a sostegno del trentenne Nicola Di Stasio, già amministratore all’epoca di Moscarella. Su di lui sarebbe confluita anche l’Udc. Corsa a sé anche per la Lega, che non presenta un proprio nome ma appoggia il civico Michele Manzi, detto Lilino, già operatore di Polizia Locale a Foggia, oggi in pensione.

Implosione totale nel centrosinistra, invece, dopo il niet a ricandidarsi dell’ex sindaco PD Iaia Calvio. Gran parte degli ex Pd è confluita nel collettivo “PartecipiamoOrtaNova” a sostegno di Domenico Lasorsa, dirigente del pronto soccorso agli Ospedali Riuniti di Foggia, vecchia conoscenza DS. Ma a risultare favorito sembra essere Antonio Di Carlo, agente assicurativo, che sta mettendo insieme una coalizione trasversale, da destra a sinistra, e che dovrebbe poter contare finanche sul supporto dell’assessore regionale PD Raffaele Piemontese. Piddini della prima ora starebbero approntando la lista “Capitanata civica”.

Non bastasse, sono in forse lo storico socialista Pasquale Ruscitto, che starebbe lavorando ad un progetto civico e Lorenzo Annese, attuale consigliere comunale di centrosinistra: anch’egli se riesce a chiudere la lista, “I riformisti”.

Niente dal Movimento 5 Stelle: Marcello Menga, padre della parlamentare foggiana Rosa Menga e medico di base ad Orta Nova, ha comunicato mesi or sono che non sarebbe stato della partita.

Stornarella. E se ad Orta Nova la partita è animatissima, dalle parti dei cinque reali siti latitano i candidati. Non è chiaro ancora cosa farà il sindaco uscente di Stornarella, Massimo Colia, eletto con la lista civica ‘Stornarella in Movimento’ e segretario regionale del fu IDV (Italia dei Valori). Anche se, secondo la pubblica opinione, alla fine scenderà in campo, lui stesso o il suo vicesindaco, Brigida Cifaldi. Al momento di certo c’è solo un candidato sindaco ufficiale, Pasquale Fiorilli, già amministratore di Stornarella, che partecipa con una lista civica.  Ci starebbe pensando anche Ercole Costa, esponente dei Fratelli d’Italia. Centrosinistra e PD potrebbero schierare in campo il giovane Celestino Dicorato, del team Wazapp.

A Lesina l’uscente è Pasquale Tucci, che chiude due mandati. La continuità in campo sarà rappresentata dal suo vicesindaco, Vincenzo Marotta. Su altri fronti si muoverebbero due civiche: una con a capo Rosa Maria Giovanditti, che si candidò a consigliere già nel 2014 con Mucedola. L’altra, pare, potrebbe schierare in campo il medico Roberto Cristino.

A Poggio Imperiale si ricandida Alfonso D’Aloisio (PD). Proverà a sfidarlo l’ex sindaco Onorato D’Amato. Una terza lista potrebbe essere promossa da alcune aggregazioni civiche collegate alla passata amministrazione Lentini, ma lo scenario resta ancora confuso.

A Troia di ufficiale c’è solo la ricandidatura del sindaco Pd, Leonardo Cavalieri, che proverà ad acciuffare il secondo mandato. Confuso il resto dello scenario. L’opposizione di centrodestra potrebbe portare in campo Edoardo Beccia, ex Udc, che faticherebbe però ad essere aggregante; una seconda lista di centrodestra potrebbe schierare il forzista Mario Tredanari. Non c’è nulla però di ufficiale ancora.

Biccari. Aveva fatto sapere che non si sarebbe più ricandidato ma potrebbe essere costretto a rivedere la sua decisione il sindaco uscente Gianfilippo Mignogna, che è al suo secondo mandato. Il nome in pista per la sua sostituzione in continuità, Francesco Sessa, ricercatore UniFg, non sarebbe più disponibile (causa impegni accademici). Per la ricandidatura di Mignogna è in corso anche una petizione. “Ci sto riflettendo – conferma a Foggiatoday-, potrebbe succedere. Comunque la decisione la prenderemo a giorni”. Nulla di ufficiale su altri fronti, il centrosinistra starebbe ragionando attorno alla giovane avvocatessa Giusy Ciampi. Ma nulla è certo. “La gente fa fatica a candidarsi nei piccoli comuni e questo è un problema” ammette Mignogna.

Confusa la situazione anche a Volturino. I candidati potrebbero essere quattro ma al momento non è stato ufficializzato neanche uno. E’ ancora indeciso sul da farsi il sindaco uscente in quota PD Antonio Santacroce. L’avvocato dem sta terminando il suo unico mandato. Potrebbe ricandidarsi ma è in fase di riflessione. Lui o il suo vicesindaco, Maria Velardi, potrebbero essere i nomi che guideranno la lista di centrosinistra che scendere in campo con un progetto in continuità con l’amministrazione uscente. Domenica prossima, in un pubblico comizio, potrebbe essere sciolta la riserva.

Altri tre nomi potrebbero essere della partita, tutti d’ispirazione di centrodestra, ma lo scenario è ancora in fieri: potrebbe scendere in campo, appoggiato da Forza Italia e Lega, Francesco Di Pasqua, professore, fratello del consigliere comunale di Foggia e provinciale Consalvo di Pasqua. Dovrebbe ricandidarsi anche l’ex sindaco Donato Dotoli con un progetto civico. E qualcosa si muoverebbe attorno alla presidentessa della Pro Loco, Emanuela Patricelli.

Deliceto è un altro dei pochi comuni in cui il Movimento 5 Stelle è riuscito a presentare una lista, già certificata, con a capo Luigi Di Francesco. Qui, stranamente rispetto alle altre tornate in cui si sono confrontate sempre e solo due liste, potrebbero correre in quattro. Oltre al M5S, ci sarebbe la continuità rispetto all’amministrazione uscente a guida Montanino (che, dopo due mandati, non si ricandida) e dovrebbe rappresentarla il suo consigliere uscente, Michele Biccarino. Movimenti anche nell’opposizione, che dovrebbe scendere in campo con Pasquale Bizzarro. Sta lavorando ad una lista anche il medico Alfonso Lipsi.

Sant’Agata di Puglia, Luigi Russo, PD, non si ricandiderà. Lo aveva già preannunciato nella campagna elettorale del 2014 che avrebbe espletato un solo mandato “di cesura” rispetto al ventennio passato. La continuità sarà rappresentata dal suo vicesindaco, Lino Marino. Dall’altra parte, con una lista trasversale centrodestra-centrosinistra, ci riprova Nicola Lasalvia, già competitor di Russo cinque anni fa.

A Volturara Appula, paese di quattrocento anime, si ricandida Leonardo Russo, eletto nel 2014 con la lista civica ‘Tutti uniti per Volturara’. Per il resto buio fitti. Due i nomi più sussurrati per la campagna elettorale di opposizione: Vincenzo Zibisco e Antonio Lippari.

Carlantino. Si ricandida il sindaco caduto anzitempo Vito Guerrera. Lo aveva già preannunciato. Nel Comune dei Monti Dauni potrebbe andare in scena un remake: la sfida potrebbe essere la stessa del 2015 con Graziano Coscia.

Castelluccio Valmaggiore, uscente è Giuseppe Campanaro. Si ricandida. Dalle parti dell’opposizione potrebbe voler fare il salto di qualità Pasquale Panella.

A Castelnuovo della Daunia si ricandida il sindaco uscente Guerino De Luca. Lo sfiderà probabilmente Sebastiano Di Tella, già primo amministratore nel passato del piccolo comune.

Celle di San Vito, infine, comune di 172 anime. Qui uscente è Palma Maria Giannini, ricandidata. Stando ad alcune indiscrezioni, il competitor potrebbe essere Luciano Acquaviva, poliziotto

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