rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Comunali Foggia 2019

'Dritto al cuore' dei problemi, così De Pellegrino vuole aiutare la città: "Vi spiego perchè Landella non ha fatto niente"

Intervista al consigliere uscente e candidato col Partito Democratico alle amministrative di maggio. Lo slogan scelto è un invito ad abbassare i toni e contro gli slogan. "Foggia è ferma a 5 anni fa"

“Da dove si riparte? Dalle grandi questioni, che l’Amministrazione Landella ha lasciato tutte inevase e sul groppone di chi verrà dopo di lui”. Alfonso De Pellegrino, consigliere uscente e ricandidato col Partito Democratico, è pronto ad una nuova campagna elettorale per tornare al Comune di Foggia: “per ripartire, questa volta spero dai banchi della maggioranza, da dove eravamo rimasti cinque anni fa, che è esattamente lo stato in cui Landella sta lasciando l’ente”

De Pellegrino, particolare il suo slogan, ‘Dritto al Cuore’. Perché?

Ha un duplice significato. Il primo attiene alla sensibilità e alla politica: viviamo un’epoca in cui la politica viene urlata, usa slogan, parla molto alla pancia degli elettori e poco alla testa. L’idea quindi è di declinare i concetti e argomentare. Seconda ragione: dritto al cuore dei problemi, ossia essere diretti, pragmatici. Risolvere nel merito.

Perché si ripropone agli elettori?

Per continuare a lavorare su quei temi affrontati dai banchi dell’opposizione. Le partite aperte sono quelle che attengono ai servizi ai cittadini.

A partire da?

Dal contratto definitivo con Amiu, rimasto lì in un cassetto, per cinque anni. Siamo alla trentesima proroga. Nato in un momento straordinario, doveva diventare definitivo per permettere ad Amiu di fare i dovuti investimenti e al Comune di Foggia di risparmiare. Questa amministrazione, non so per quale motivo, ha inteso prorogare di tre mesi in tre mesi. Ed è paradossale: abbiamo il 20 % di partecipazione societaria, ma non un contratto definitivo. L’aula nel luglio scorso aveva anche approvato una mozione che lo impegnava alla sottoscrizione. Rimasta inevasa anche quella.

Forse non è la soluzione ideale per Landella.

 
Questa amministrazione, che non ha mai visto di buon grado Amiu, non ha però mai avuto il coraggio di fare un’altra scelta, ed è rimasta a metà del guado. Tra l’altro, nel giugno 2015 avevamo il diritto di opzione per riscattare un altro 10% di quota societaria. L’amministrazione, erroneamente secondo me, ha detto di no, ritenendolo un costo. Invece era un investimento che avrebbe portato più utili. Sul tema dei rifiuti non hanno alcuna idea. Anche da qui il mancato decollo della raccolta differenziata.

Rifiuti, quindi. Cos’altro?

C’è il tema della sosta tariffata che, anziché essere un valore aggiunto per Ataf, è diventata una palla al piede visto il buco da 700 mila euro che si è registrato. Annunciato secondo me perché, quando togli il controllo remoto dei parcometri e non li adegui al pagamento elettronico, incappi in questo. Tutte misure che avevamo reintrodotto nel regolamento. Anche qui, rimaste inevase.  E il nuovo bando riprende la stessa procedura. Ma c’è dell’altro.

Ossia?

La sosta tariffata per disabili: con la giunta Mongelli i disabili potevano parcheggiare anche sulle strisce blu ove non avessero trovato posto su quelle gialle. Con Landella no. Siccome non sono stati in grado di controllare gli abusivi, hanno alzato bandiera bianca.

Quindi, se toccherà a voi, si rimetterà mano ad Ataf?

Assolutamente sì. La sosta tariffata vale 2,3 – 2,4  milioni di euro se fatta bene. Bisognerà poi dare ad Ataf un nuovo piano industriale, che porti a compimento il piano di ristrutturazione e individui la strada da percorrere per le gare d’ambito. Mi duole il cuore per il nodo intermodale.

Perché?

Una importante infrastruttura moderna, che doveva connettere il trasporto ferro – gomma , diventato un mero capolinea. Per di più l’Ataf lo gestisce senza avere una convenzione. Chi si assume questi oneri e a che titolo? Ataf già versa in una situazione finanziaria critica, può assumersi altri oneri, tra l’altro senza alcun contratto?

Insomma, i servizi li boccia in toto.

In questi anni la maggioranza di centrodestra ha dimostrato di non essere all’altezza del Governo della città. Anche il fatto di non aver mai discusso in aula di queste tematiche, di Amiu, di Ataf, non ultima questa transazione ballerina con Raco sul Teatro Umberto Giordano, così come l’attualizzazione della convenzione con il consorzio Coop casa. Non si è discusso di niente, ed è importante farlo, ciascuno dalle proprie posizioni. Su Coop Casa è stato un grave atto di irresponsabilità politica ed amministrativa da parte della maggioranza non averlo trattato. Invierò una diffida al presidente del consiglio comunale a che convochi in via straordinaria il consiglio sul punto.

Secondo voi che opposizione avete fatto in questi anni? Se lo dia lei il giudizio politico.

L’abbiamo svolta nel perimetro che ci consente la legge, in aula abbiamo contrastato atti che andavano contrastati.

Generoso! Non la si è sentita molto e le opposizioni in più occasioni si sono mostrate stampella dell’amministrazione.

Assolutamente. Nell’ultimo consiglio comunale, per dire, Giuseppe Mainiero ha garantito il numero legale per l’approvazione dei debiti fuori bilancio perché per lui era senso di responsabilità. Spesso si resta in aula per responsabilità, per discutere e votare.  Forse il fatto che non abbiamo mai urlato ci ha fatto percepire più accondiscendenti. Ma l’opposizione l’abbiamo dimostrata nel merito.

State mettendo su una coalizione molto variegata per contrastare Landella. Con che sentimento ci si riprende oggi elementi che gli hanno garantito sopravvivenza, a Landella? Penso a Cassitti e Clemente, candidati con Foggia Popolare, e quindi con voi. Non c’è imbarazzo?

Evidentemente hanno capito di aver sbagliato. Ci sono molti consiglieri, anche di maggioranza, che hanno abbandonato quella parte politica e oggi saranno candidati col centrosinistra. E’ evidente che hanno bocciato la  linea politica di Landella.

Come si tiene insieme una coalizione così variegata?

A livello locale catalogare chi è di centrodestra e chi di centrosinistra è impresa ardua. Conta molto  la figura del candidato sindaco e i programmi. Sarà Pippo Cavaliere la figura di collante e di sintesi.

Che sentimento intercettate nella gente?

La candidatura di Cavaliere è stata azzeccatissima, un uomo che riesce a parlare a tutti gli strati sociali, entra in tutti i mondi. Adesso sta a noi supportarlo al meglio.

Cosa rispondete al cittadino che ancor oggi vi richiama alle vostre responsabilità del passato?

Quando c’eravamo noi abbiamo amministrato nel modo che ritenevamo giusto amministrare, dopodiché i cittadini ci hanno bocciato. Oggi Landella è arrivato al compimento del quinto anno di amministrazione. Non si può continuare ad attribuire la colpa a quando c’eravamo noi. Landella in questi cinque anni, tra l’altro, ha tagliato molti nastri nostri: Campi Diomedei, Teatro Giordano, secondo casello autostradale, nodo intermodale. Io non so se chi verrà dopo Landella potrà tagliare qualche nastro.

Uno lo ha tagliato lui stesso: via Lanza.

Né ci si può limitare alla sola chiusura al traffico di quell’arteria. Tra l’altro fatto non con finanziamenti europei ma con fondi di bilancio.  Che poi, guardi, sarebbe anche un’ottima idea, ma io l’avrei chiusa dal pomeriggio del venerdì alla domenica. Nelle strade in cui confluisce oggi il traffico i residenti non possono aprire le finestre, né mi risultano migliorie per i commercianti. L’amministrazione deve contemperare le esigenze di tutti i cittadini. E’ stata anche strozzata l’unica corsia preferenziale che collegava la stazione agli ospedali. L’idea è anche buona ma tener chiuso quel pezzo di città sempre è stata una esagerazione.

Da dove ripartirete?

I grandi temi sono rimasti tutti sul tavolo irrisolti. La scarsa illuminazione c’era prima e c’è oggi. Hanno fatto un progetto di finanza che, come avevamo detto, è naufragato. Landella ci aveva detto che avrebbe risparmiato un milione di euro sulle bollette. Il Comune di Foggia nel mercato di salvaguardia era e nel mercato di salvaguardia è rimasto. C’è il Quartiere ferrovia al buio. Le strade erano dissestate e continuano ad esserlo. Qual è l’elemento di cambiamento intervenuto? I temi che c’erano ci sono ancora.  Su questo si misura la qualità di una amministrazione.

Per le strade non ci sono soldi.

Ha rimpinguato la tari per evitare che aumentasse di quasi 5 milioni di euro, per l’isola pedonale ha speso 1,2 milioni. Questi sono numeri grossolani. Con 6,2 milioni di euro qualche strada forse la fai.

Bocciare tutto non è sempre positivo e credibile. C’è qualcosa che salvate? La cultura, ad esempio.

Landella ha avuto la fortuna di rivedere aperto il Teatro Umberto Giordano e l’ha utilizzato, come giusto che fosse. Il mio modello culturale, però, non è solo la stagione teatrale. Bisogna guardare alle periferie. Non mi risulta che al Candelaro o al Cep siano arrivati odori di cultura. Quanto è stato investito in questi anni nelle periferie?

Periferia è diventata anche viale 24maggio…

Sempre colpa di via Lanza, che l’ha isolato e schiacciato sulla stazione. Bisognerà rifare il piano del traffico.

Sembra essere diventato periferia anche da un punto di vista sociale.

Serve più controllo con telecamere. Che non sono sempre attive. E incentivare l’apertura di esercizi commerciali da un punto di vista fiscale, che è la stessa leva da utilizzare per aiutare i proprietari degli immobili. negozi non li puoi far chiudere, come dice qualche candidato della Lega. Puoi regolamentare.

A proposito di commercianti, resta alto il livello di racket. E’ ancora valido il vostro “Modello Foggia”?

E’ sul tavolo. Sarà approvato.

Con l’ultima domanda torniamo al principio: Dritto al cuore, non slogan ma argomentazioni, lei dice. Ma siamo sicuri che funzioni? O che non sia esattamente quel tempo, quello degli slogan?

E’ quasi finito. La gente sta capendo. Sto notando voglia di ascoltare nelle persone. Vincerà certamente chi ha più cose da dire rispetto alla risoluzione dei problemi.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

'Dritto al cuore' dei problemi, così De Pellegrino vuole aiutare la città: "Vi spiego perchè Landella non ha fatto niente"

FoggiaToday è in caricamento