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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Giravolta a Cinquestelle su Nobiletti alle Provinciali: “Non barattiamo poltrone, vogliamo contare di più”

Fino a due settimane fa erano determinati ad astenersi. Ecco perché i pentastellati hanno cambiato idea

Basta un poco di zucchero e la pillola va giù, per dirla con Mary Poppins. E se contribuisce a indorarla anche Michele Emiliano, può intestarsi un’altra alleanza giallorossa. A ingoiarla sono i Cinquestelle nostrani, che meno di due settimane fa erano determinati ad astenersi alle elezioni del presidente della Provincia di Foggia nel caso in cui la sintesi del centrosinistra avesse portato a Vieste.

Sul tavolo avevano calato i nomi di Matteo Vocale e Francesco Bonito, sindaci di laboratori di una comune esperienza di governo. Ma il 31 dicembre è caduto il veto su Giuseppe Nobiletti, che faceva il pari con quello su d’Arienzo, nomi legati a doppio filo al vice presidente della Regione Puglia Raffaele Piemontese, con un recente passato di opposizione M5S nei rispettivi comuni.

È lecito domandarsi cosa abbia convinto i pentastellati a cambiare idea. Circola voce che abbiano negoziato la vice presidenza. L’europarlamentare foggiano Mario Furore, che ha partecipato al tavolo decisivo in quel di Bari insieme al coordinatore regionale M5S Puglia Leonardo Donno, mette le mani avanti: “Non si è parlato né di ruoli né di deleghe. Sicuramente, però, si è parlato del fatto che il Movimento ha voglia di essere protagonista nel governo provinciale, anche in base alle deleghe”.

Insomma, non si sarebbe entrato nello specifico degli incarichi, ma i Cinquestelle avrebbero chiuso l’accordo in cambio di un peso maggiore nelle scelte a livello provinciale come regionale. Vogliono contare di più. “È chiaro che noi poi ci aspettiamo da Nobiletti una considerazione maggiore in quello che sarà il futuro governo della Provincia - prosegue l'onorevole Furore - Ma su questo, devo dire la verità, ho notato che i rapporti si stanno distendendo. Da parte nostra c’è grande voglia di collaborare. D'altronde, noi abbiamo spiegato che non siamo andati lì con lo spirito di barattare poltrone. A noi interessa solo essere protagonisti nello scenario provinciale, perché vogliamo portare avanti i punti del nostro programma. Siccome oggi la Provincia controlla determinati temi - la viabilità, i lavori pubblici, l’edilizia scolastica - e tanti cittadini, soprattutto in ordine ai servizi che poi vengono offerti quotidianamente sul territorio, ci chiedono risposte, vogliamo metterci in gioco proprio per iniziare a cambiare le cose e cambiare passo rispetto al passato”.

Alla fine, insomma, a conti fatti, hanno spuntato il migliore accordo con meno cartucce, considerati i circa 2mila voti ponderati che possono vantare. Sulla vice presidenza non è detta l’ultima parola, perché potrebbero rivendicarla anche i civici, ma di certo alla consigliera provinciale Nunzia Palladino, che incarna l’alleanza giallorossa, anche vista e considerata l’assenza di consiglieri Pd, potrebbe toccare una casella importante in caso di vittoria di Giuseppe Nobiletti. Il clima della riunione pare sia stato “molto disteso”. Con la benedizione del presidente Giuseppe Conte, che ha dato il suo ok, l’alleanza è andata in porto.

La ricostruzione dell’europarlamentare Mario Furore parte dal documento siglato un anno fa, in occasione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale. “Coerentemente, abbiamo avviato quel percorso comune che ci impegnammo ad intraprendere”, ricorda. L’ipotesi di non abbandonare l’asse è stata prospettata ai consiglieri comunali che “hanno deciso di accettare questa sfida nell’unico solco di poter contare e portare avanti i punti del nostro programma, e con questo spirito abbiamo deciso di convergere su Nobiletti”. Ha dovuto inghiottire il boccone anche l’ex consigliera di Vieste Maria Teresa Bevilacqua, all’opposizione fino al 2021. Pare convenga sull’opportunità di incidere nel governo provinciale, sulla falsa riga di quanto accaduto a livello regionale. Del resto, non deve votarlo lei.

Al mediatore, arbitro e cerimoniere Michele Emiliano, l’eurodeputato riconosce il merito di aver riunito le forze politiche della coalizione. E se l’alleanza si è concretizzata, a sentire lui, “è merito di tutti, perché noi abbiamo fatto un passo in avanti per Nobiletti, il Pd ha sacrificato d’Arienzo, che era il candidato Dem, e anche i civici hanno dovuto fare un passo indietro. Credo che tutti abbiano fatto un passo per poi farne uno avanti insieme. Sicuramente - conclude Furore - Emiliano ha avuto il merito di trovare un momento di confronto che si poteva trovare anche mesi fa su tante altre questioni. Però, meglio tardi che mai”.

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