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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Cusmai lascia la guida della Lega: "Non è più il partito di un tempo"

L’immobilismo degli ultimi mesi e l’indifferenza percepita da parte dei vertici hanno contribuito alla decisione di rassegnare le dimissioni

La Lega perde anche il suo segretario provinciale in Capitanata: dopo le dimissioni del segretario cittadino di Foggia, Antonio Vigiano, ha rimesso il suo incarico nelle mani del segretario regionale, Roberto Marti, anche Daniele Cusmai.

“Dopo un’attenta analisi, ho compreso che ci sono momenti in cui bisogna fare passi di lato”, annuncia. Il consigliere comunale di Vico del Gargano lascia la segretaria provinciale dopo quasi sei anni dalla sua nomina, a luglio del 2018.

“Il partito in cui sono entrato nel 2016 si chiamava Noi con Salvini. In questi anni tanti obiettivi sono stati raggiunti, non per merito mio, ma grazie a qualcosa che in politica è sempre complicata: fare squadra. In ogni tornata elettorale, da quelle più vincenti a livello nazionale come le Europee 2019, alle meno soddisfacenti, come le recenti elezioni politiche, abbiamo sempre portato la Capitanata ad essere tra le province con la maggiore percentuale di consensi per la Lega – scrive Cusmai -. Anche nei momenti più difficili, ci siamo tolti molte soddisfazioni e qualche sassolino dalla scarpa, come l’elezione a sindaco di Lesina di Primiano Di Mauro, amico fraterno di questa avventura. Nel 2019 abbiamo eletto un europarlamentare, Massimo Casanova, che ringrazio per il sostegno di questi anni, e l’anno dopo il consigliere regionale Joseph Splendido, anche lui uomo dalle grandi qualità umane a cui sarò legato per sempre”.

Ai saluti, la lista dei ringraziamenti è lunga: “Ringrazio Silvano Contini, che per primo mi fece aderire al movimento, Raimondo Ursitti, mio scudo e mentore a cui devo gran parte della mia ‘sopravvivenza’ in una terra difficile, dove la politica è più per gli over che per gli under come me, dove regnano i sotterfugi, i tranelli e le falsità, più che il sedersi e lavorare insieme per una questione comune. Ringrazio gli onorevoli Rossano Sasso e Anna Rita Tateo, sempre a disposizione del territorio, con cui ho condiviso tutti gli anni della mia militanza, e tutti i segretari regionali on. Andrea Caroppo, on. Luigi D’Eramo e sen. Roberto Marti con cui ho lavorato. Ringrazio Alfonso Carella e tutta la Lega Giovani per aver condiviso bellissimi momenti insieme. Ringrazio tutti i segretari cittadini, dirigenti provinciali, amministratori e militanti a cui spero di aver lasciato quell’idea di squadra e famiglia che sempre ho avuto come stella polare nella mia attività politica perché, come dice sempre un mio grande amico, ‘Da soli si va più veloce, ma insieme si va lontano’”.

Poi arriva alle motivazioni alla base della sua decisioni. “Non è più il movimento del 2016 né il partito che insieme a Matteo Salvini abbiamo costruito e ciò mi lascia un grande amaro in bocca. L’immobilismo degli ultimi mesi e l’indifferenza che percepiamo da parte dei vertici, anche nella mortificazione di un territorio rispetto alle altre realtà territoriali regionali, hanno comportato indebolimento e disorientamento, sino alla totale disaffezione rispetto al progetto politico e agli obiettivi da perseguire. A chi mi succederà rivolgo un grande in bocca al lupo, auspicando che le cose cambino. Permettetemi di ringraziare, infine, Giandonato La Salandra, Raffaele Di Mauro e Paolo Dell’Erba, anche loro amici più che segretari di partito ai quali auguro il miglior avvenire. Saluto e ringrazio anche gli avversari politici che ho sempre apprezzato, rispettato e da cui ho ricevuto lealtà. E infine, non posso che ringraziare il mio paese, Vico del Gargano, che ha sempre risposto presente tutte le volte in cui ho chiesto una mano, per il partito e per il sottoscritto. A Carlo Virgilio, Carlo Monaco, Emanuel Iacovone, Michele Tozzi, Domenico Busini, Vito Caivano, Luciano Bertolone e a tanti altri il mio ringraziamento fraterno. A tutti coloro che ho incontrato in questa bellissima avventura il mio grazie. A chi, invece, non ho saputo comprendere o non ho saputo coinvolgere come forse dovevo, le mie profonde scuse. Con la consapevolezza di aver dato sempre e comunque il massimo. Ora ci attendono future sfide. Ed io sarò sempre dalla stessa parte – conclude Cusmai - quella di un territorio stupendo ma tante volte abbandonato a sé stesso, che andrebbe invece difeso e tutelato”.

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