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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

In Consiglio due opposizioni, nella maggioranza c’è il caso Buenza e il M5S pianta subito la grana Amiu

Una delle forze minori del campo largo progressista penalizzata da un voto per la composizione di una commissione

Un voto all’apparenza irrilevante e scontato segnala un piccolo cortocircuito nella maggioranza, e a farne le spese è una delle cosiddette forze minori.

L’elezione della commissione comunale per la formazione degli elenchi dei giudici popolari di Corte d’Assise e di Corte d’Assise d’Appello si chiude con 10 voti per Nicola Formica del Movimento 5 Stelle, 11 voti per Stefania Rignanese (lista Angiola sindaco) e 10 voti per Benedetto Buenza dei Popolari per Foggia.

A parità di voti, viene eletto il consigliere più anziano, Formica, e con lui la consigliera civica. La sindaca Maria Aida Episcopo fa parte di diritto della commissione. Ad avere la peggio, il consigliere di una delle due liste del campo largo progressista che conta un solo seggio.

Dopo la votazione, a scrutinio segreto, intorno a lui si è formato un piccolo capannello, evidentemente per chiarire l’accaduto. Ma è quantomeno sintomatico dei rapporti nella coalizione di centrosinistra.

Le nomine all’ordine del giorno, infatti, sono concordate prima, nella riunione dei capigruppo, da maggioranza e opposizione. Era filato tutto liscio alla precedente elezione della Commissione elettorale comunale: i componenti individuati sono Pasquale Rignanese (Forza Italia), Antonio Pio Mancini (Con Foggia) e Lino Dell’Aquila (Pd), i sostituti Francesco Salemme (M5S), Marco Pellegrino (Lista Di Mauro sindaco) e Antonello Di Paola (Tempi Nuovi).

Il caso Buenza potrebbe arricchire il dossier delle forze minori. Sugli altri punti all’ordine del giorno, per il momento, regna ancora la concordia nella maggioranza.

A monopolizzare le prime due ore del Consiglio è stata una pregiudiziale del consigliere comunale civico di opposizione Giuseppe Mainiero, che considera illegittima la prima seduta e, di conseguenza, anche la seconda.

È stato il primo Consiglio comunale di Annarita Palmieri e Italo Pontone del Pd, Francesco Salemme del Movimento 5 Stelle e Antonio Rizzi (Con Foggia).

Dal punto di vista politico, si cristallizzano due opposizioni: da una parte i civici e dall’altra il centrodestra che, perlopiù, si astiene sulle proposte dei colleghi di minoranza. “Non vogliamo essere oppositori, ma amministratori di minoranza”, ha detto il capogruppo di Forza Italia Luigi Fusco.

Si ritrovano d’accordo solo sulla richiesta di rinvio dell’approvazione delle aliquote 2024 dell’Imposta Municipale Propria e dell’Irpef, oggi al massimo perché il Comune non esce ancora dal Piano di riequilibrio.

Slitta l'approvazione del bilancio di previsione 2024-2026, in virtù di una proroga del termine fissato al 15 marzo 2024, deliberata in sede di Conferenza Stato-Città, ma il Consiglio procede alla variazione per l’iscrizione in bilancio dei contributi regionali e statali, tra cui i fondi del servizio navetta per il Gino Lisa, il finanziamento per il Teatro Mediterraneo e le risorse Pnrr per la nuova sede comunale di via Protano.

Il Comune di Foggia, però, non intende approfittare della proroga, come suggerito dal dirigente dei Servizi Finanziari Carlo Dicesare. Se lo facesse, infatti, andrebbe in esercizio provvisorio, e sarebbero bloccati gli investimenti. Lo schema di bilancio arriverà in Giunta già domani ed entro il 15 gennaio sarà sottoposto al Consiglio.

Aperta la discussione sugli obiettivi di gestione delle società partecipate, che il M5S ha chiesto di rinviare, il consigliere comunale pentastellato Francesco Strippoli è partito in quarta sul Piano industriale di Amiu: “Non restituisce questi obblighi di trasparenza, economicità, di buona amministrazione che chiediamo. Non parla della città di Foggia”.

Poi, ha passato in rassegna le principali carenze e i ritardi, con una dichiarazione d’intenti che già dalla seconda seduta pianta la grana della società di igiene urbana di cui il Comune di Foggia è socio: “È necessario entrare nel merito di questa faccenda: perché sono bombe a orologeria che ci scoppieranno in mano se non interverremo in maniera concreta, come sono scoppiate in mano a tutte le Giunte passate”.

L’opposizione ringrazia. A mettere con le spalle al muro la maggioranza è stato Antonio De Sabato: “È bene che chiarisca al proprio interno qual è la direzione che vuole seguire perché la posizione di Strippoli non credo sia unanimemente riconosciuta. L’intervento è sembrato più provenire dai programmi di De Sabato o Di Angiola che dalla maggioranza”.

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